CRICCA SUPER CAFONA - IERI RIDEVA PENSANDO AGLI AFFARI SUL TERREMOTO DELL’AQUILA, OGGI PORTA MAMMÀ AL RISTORANTE IN ELICOTTERO - LA FACCIA DI BRONZO DI FRANCESCO MARIA DE VITO PISCICELLI È IL LINGUAGGIO DEL POTERE CORROTTO E DEGRADATO ANCHE NEI SIMBOLI, NELLE APPARENZE ECCESSIVE, NEGLI APPAGAMENTI ABBAGLIANTI, NELLA VOLGARITÀ CHE ORMAI IN ITALIA È COME UN CHIODO, COME UNA VITE CHE AD OGNI NUOVO MOVIMENTO FA UN GIRO IN PIÙ…

Francesco Merlo per "la Repubblica"

Per portare la mamma al ristorante è atterrato sulla spiaggia di Ansedonia come fosse lì per la Croce Rossa e non per la pasta al dente. Lui è quello stesso sciagurato Francesco Maria De Vito Piscicelli che, al telefono, durante la note del terremoto dell´Aquila, rideva beato pregustando i grandi affari sulla carne dei morti.

Ma, diciamo la verità, più ancora dello sgangherato riccastro esibizionista è la signora mamma che offende la fantasia degli italiani, la mamma che non gli ha mollato un sonorissimo ceffone, la mamma che è salita come una diva del muto sul missile del suo guaglione pacchiano e filibustiere già messosi in pessima mostra. Tutte le mamme italiane che conosco si sarebbero vergognate di un simile scarafone, anche a nome dei nonni e degli avi, sino alla settima generazione.

Entra dunque, questa mamma di Piscicelli, nella storia degli orrori italiani e cancella, con un solo giro d´elica, la piscina di Ceppaloni a forma di conchiglia, i furbetti del quartierino, le scarpe cucite a mano e le barche di D´Alema, "la patonza deve girare", la casa di Scajola, il mutuo di Scilipoti... Neppure il comico Panariello, che pure dell´antropologia del nuovo ricco ubriaco di se stesso è riuscito a fare una maschera di grande successo, era arrivato a immaginare la vecchia mamma che a 75 anni si compiace per lo shuttle del suo sbruffone parcheggiato sulla sabbia davanti al ristorante nel giorno di Santo Stefano.

E non è una faccenda di ricchezza. Possedere un elicottero privato non è di per sé vergognoso e i soldi non sono la crusca del diavolo. Insomma, un uomo che ha un elicottero, e dunque case e ville e spazi, non è un immorale né un immoralista, né - figuriamoci - un epicureo senza principi e nemmeno un capitalista alla Dickens.

Ma un elicottero che atterra sulla spiaggia è una cafoneria esibita per abbagliare, tanto più in tempi di crisi, di privilegi, di tagli e di tasse. Insomma gli italiani non ce l´hanno contro i ricchi e dunque nella reazione della gente che ad Ansedonia ha chiamato i carabinieri c´è innanzitutto lo spavento e la meraviglia perché simili scene si giustificano solo con l´emergenza: una malattia, un incidente, un organo da trasportare per un trapianto.

Ed è ovvio che, quando invece si è capito che l´elicottero era lì per il pesce al sale, sia subentrata l´indignazione contro i cafoni, contro una mutazione antropologica del brubru classico che abbraccia tutta la pienezza dell´attuale vita italiana, un malcostume che non si inscrive in nessuno dei vecchi codici conosciuti della volgarità nazionale, neppure in quello dei criminali incalliti che trasportano in elicottero partite di droga o diamanti e solo per sberleffo atterrebbero sulla spiaggia di fronte a un ristorante.

Nell´elicottero di Piscicelli si sintetizza invece la giostra degli energumeni della nuova Italia malata che diventa cricca durante un terremoto per avventarsi sulle aree edificabili, si fa faccendiera nei governi per lucrare case e donne, si organizza in lobby nelle anticamere dei palazzi per trafficare in nomine, si mostra sguaiata in una giornata di relax natalizio ed è già pronta ad indossare nuove maschere, non nella delinquenza ma nell´arraffo e nell´ostentazione. Ecco perché qui non ci può essere l´invidia sociale, perché nessuna persona normale sogna di andare al ristorante in elicottero con la vecchia amata mamma.

Tanto più che il nome Piscicelli, napoletano di antica famiglia, rimanda a quel precedente turpe, a quella intercettazione nella notte dell´Aquila: «Io ridevo stamattina alle 3 e mezza davanti a quella "roba" del terremoto».

C´è insomma un rapporto concreto tra il terremoto e l´elicottero ovviamente visto, a torto o a ragione, come il bottino, come il frutto dello sciacallaggio. I terremoti infatti fanno parte della storia del nostro Paese e tutti sappiamo che ogni terremoto ha i suoi sciacalli che, come fece appunto Piscicelli per l´Aquila, si fregano le mani prima di avventarsi sulle disgrazie. In passato predavano anelli e denti d´oro, oggi i soldi dello Stato e gli appalti per la ricostruzione.

Quell´elicottero dunque è atterrato ad Ansedonia come un terremoto. Ed è stato prima accolto come una violenza e poi decifrato per rileggere il codice della cricca, il linguaggio del potere corrotto e degradato anche nei simboli, nelle apparenze eccessive, negli appagamenti abbaglianti, nella volgarità che ormai in Italia è come un chiodo, come una vite che ad ogni nuovo movimento fa un giro in più.

E su questo sciacallaggio e su questa pacchianeria, su questo elicottero, è volata, come dicevamo all´inizio, la degradazione della devozione filiale, la complicità della mamma, della vecchia signora che non ha saputo dire al figlio: «Non farmi vergognare di averti messo al mondo». C´è insomma il ribaltamento del più italiano dei comandamenti, il solo inappellabile: non più onora, ma disonora il padre e la madre.

 

Francesco piscicelli ANTONIO DI NARDO E PISCICELLI de vito piscicelli e riccardo fusi jpegl'elicottero di Piscicelli sulla spiaggia di AnsedoniaIL CENTRO TERREMOTATO DELL'AQUILAVescovo Ausiliare Giovanni D ercole all Aquila con la palafrancesco merlo

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...