giorgia meloni migranti

"DAI PARTNER EUROPEI NON CI SI PUO' ASPETTARE NE' SOLIDARIETA' NE' COLLABORAZIONE SUI MIGRANTI" - "IL GIORNALE": “I MELLIFLUI SORRISI REGALATI DALLE AUTORITÀ EUROPEE A GIORGIA MELONI HANNO EVIDENZIATO L'EGOISMO DI 26 PARTNER EUROPEI CONCORDI NEL CONSIDERARE LE ONG LO STRUMENTO MIGLIORE PER SCARICARE SULL'ITALIA IL PESO DELL'IMMIGRAZIONE IRREGOLARE - PER BLOCCARE IL TRAFFICO DI UOMINI DOBBIAMO RILANCIARE LA COLLABORAZIONE CON LA GUARDIA COSTIERA DI TRIPOLI”

Gian Micalessin per “il Giornale”

 

migranti a bordo della humanity 1

È un bel trappolone ordito con la collaborazione mai ammessa quanto evidente di Ong e «amici» europei. Il governo nella fretta di uscirne rischia, però di spararsi nei piedi. Il primo colpo fuori bersaglio è già partito.

 

E lo dimostrano i 145 migranti sbarcati dalla Humanity 1 a fronte dei soli 35 rimasti a bordo. Uno smacco su cui rischiamo il bis se, come minaccia un comandante emulo di Carola Rackete, la nave tedesca non lascerà il porto di Catania. Ovviamente il governo merita qualche attenuante.

 

salvataggio migranti humanity

Un esecutivo arrivato al potere promettendo di cambiare le regole degli sbarchi non poteva stare a guardare. Soprattutto dopo una settimana in cui il meteo ha garantito l'approdo di oltre cinquemila migranti. Una cifra insopportabile per un governo chiamato non solo a garantire le promesse elettorali, ma anche un'accoglienza civile. Per capirlo basta tornare al luglio 2017.

 

Allora il ministro del Pd Marco Minniti, costretto a confrontarsi con 12mila sbarchi in 48 ore, parlò di «rischio per la tenuta democratica del Paese». Oggi le cifre sono inferiori e la democrazia resta in mani sicure, ma di certo sarà impossibile garantire dignitosa ospitalità a tanti irregolari. Tutte queste contingenze hanno reso più letale l'imboscata tesa al governo.

salvataggio migranti humanity

 

L'agguato scattato non appena Giorgia Meloni si è presentata a Bruxelles è stato scandito dal «nein» di Berlino e Oslo alla legittima richiesta di farsi carico dei migranti recuperati da due navi come «Humanity 1» ed «Ocean Viking» registrate in Germania e in Norvegia.

 

Due «nein» inaccettabili in virtù di un diritto marittimo che assimila le navi al territorio di cui battono bandiera. Da quel momento, però la sconfitta è stata inevitabile.

migranti a bordo della humanity 1

 

I melliflui sorrisi regalati alla Meloni dalle autorità europee hanno evidenziato l'egoismo di 26 partner europei concordi nel considerare le Ong lo strumento migliore per scaricare sull'Italia il peso dell'immigrazione irregolare. La sconfitta rappresenta comunque una preziosa lezione e rende evidenti due realtà già comprese da Minniti nel 2017.

 

sulla nave humanity 1

La prima è che dai partner europei non ci si può aspettare né solidarietà, né collaborazione. La seconda è che i vascelli delle Ong rappresentano l'ultimo miglio del traffico di uomini. Assodate queste due verità la battaglia non può esser vinta né nel Canale di Sicilia, né tantomeno nei nostri porti. Il canale di Sicilia battuto dalle Ong e dominato dall'indifferenza europea è ormai un passaggio obbligato verso le nostre coste.

 

humanity 1 a catania

I porti, come già visto con Salvini e confermato dalla vicenda di «Humanity 1», sono invece l'anticamera della sconfitta. L'accondiscendenza dei medici dell'Usmaf, pronti a certificare la fragilità di 145 migranti su 179 pur di evitare accuse e minacce, ha soltanto risparmiato un «liberi tutti» sancito dal magistrato di turno. Il tutto nel coro assordante di un'informazione assolutamente distonica rispetto alla maggioranza dell'opinione pubblica.

 

humanity 1 a catania 1

Ma la lezione più importante riguarda le mosse future. Da oggi in poi il governo deve essere consapevole che l'unica via per dribblare le trappole delle Ong e dell'Europa passa per la Libia.

 

Se vogliamo bloccare il traffico di uomini dobbiamo tornare ad esercitare la nostra influenza nell'ex colonia rilanciando la collaborazione con la Guardia Costiera di Tripoli avviata nel 2017. È una strada lunga e complessa che rischia portarci allo scontro con una Turchia vero demiurgo della nostra ex colonia.

 

humanity 1

L'unica alternativa è la modifica di quel Trattato di Dublino che c'impone di garantire assistenza o rimpatrio agli irregolari sbarcati sul nostro territorio. Ma per riuscirci dovremmo prima convincere i 26 «amici» europei. Una missione talmente improbabile da rendere più accettabile persino la prospettiva di un confronto con la Turchia di Erdogan.

ocean viking migranti

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."