LA RIVOLUZIONE INTERNET NON E’ UN PRANZO DI GALA - IN CINA CHI TWITTA CONTRO IL GOVERNO FINISCONO IN GALERA

Ilaria Maria Sala per "La Stampa"

Non credere alle voci infondate. Non spargere voci infondate. La spiegazione del governo è l'unica prova fondata»: la frase, scritta in caratteri bianchi su drappi rossi, è l'ultima arrivata nell'infinita serie di slogan propagandistici che dagli Anni Cinquanta segnano le campagne politiche in corso in Cina.

Veicolata come sempre con striscioni per le strade, quest'ultima campagna segna anche il momento in cui la censura ha finalmente marcato il passo con la tecnologia, riuscendo a dare il colpo più duro ai social network.

Finora ci avevano provato con la censura diretta. Un esercito di sorveglianti dei siti social, che cancellavano in tempo reale ogni post troppo critico nei confronti del Partito o del governo, o troppo impertinente nel proporre riforme.

Ma i social e i siti di microblogging simili a Twitter, chiamati in Cina weibo, vanno troppo veloci, e qualcosa sfuggiva sempre da sotto le maglie. Cancellato, il post ricompariva ritwittato da altri, e l'esercito di sorveglianti doveva comunque agire in difesa. Ora, con la nuova legge contro le «voci infondate» in vigore da lunedì, invece, si gioca d'attacco: una notizia che il governo considera «non vera» distribuita sui social e ritwittata 500 volte può costare tre anni di detenzione.

Lo stesso vale per una pagina web, di nuovo contenente le notizie che il governo dichiara «infondate», visitata 5000 volte. E dopo alcuni arresti eccellenti, cos'altro resta se non l'autocensura? Secondo alcuni conteggi, infatti, il traffico su Sina Weibo, il sito di microblogging più popolare, sarebbe già diminuito del 30%.

Le nuove misure colpiranno più duramente quelli che in Cina sono chiamati i «Grossi V», ovvero i titolari degli account weibo più popolari. Sono contraddistinti da una piccola V di fianco al nome, che sta per «verificato». La stessa lettera compare anche su Twitter, accanto ai nomi delle celebrità o di chi ha molti follower.

Fra di loro c'è Charles Xue Manzi, un uomo d'affari sino-americano che aveva 12 milioni di «seguaci» su weibo e che era noto per i suoi post critici delle autorità, arrestato ad agosto con l'accusa di aver adescato alcune prostitute. Due anni fa aveva lanciato una campagna per salvare i bambini rapiti, ma le sue dichiarazioni pro-democrazia lo avevano reso un blogger-non-gradito.

Ora, è divenuto il bersaglio di articoli che lo denigrano e lo ridicolizzano, come quello pubblicato ieri da Xinhua, l'agenzia di stampa cinese: «Si comportava come un imperatore su Internet... un uomo arrogante che prima non era nessuno...» e che, in una confessione trasmessa dalla televisione, ha detto «la mia irresponsabilità nel diffondere notizie online era solo un modo per sfogare i miei umori negativi».

Xue, dice Xinhua, «vergognandosi delle sue azioni passate ha offerto di comparire in televisione in manette, per servire da esempio negativo». Non c'è più la gogna, non ci sono più i cartelli appesi al collo della Rivoluzione Culturale, ma ci sono queste terribili confessioni in tv, per umiliare i condannati davanti a tutti e per costringerli ad accettare la loro «giusta» punizione.

Venerdì scorso, divenuto noto come il «venerdì nero» per i social media in Cina, è stata la volta di Wang Gongquan, altro «Grosso V» arrestato per aver «disturbato l'ordine pubblico», in cui per la prima volta la parola «pubblico» è utilizzata per indicare il web, spazio comune che può essere «disturbato» da post impertinenti.

Wang, con 1.6 milioni di follower, è un amico stretto di Xu Zhiyong, l'avvocato per i diritti civili detenuto da aprile, ma arrestato formalmente solo dal mese scorso, a causa del suo «Movimento dei Nuovi Cittadini» che proponeva maggior supervisione del Partito e varie riforme civiche e politiche. Wang, noto per aver perorato in modo pubblico le cause di chi ha subito angherie dalle autorità, ha scritto vari post chiedendo la liberazione di Xu, segnando il suo destino.

È probabilmente il primo miliardario cinese finito agli arresti non per corruzione o frode, ma come vittima illustre della campagna contro le «voci infondate», con cui la nuova leadership cinese ha detto chiaro e tondo che il potere di Internet può essere limitato e messo sotto controllo. A cominciare da chi si era illuso che la celebrità, o il successo in affari, potessero servire da scudo di protezione.

 

Censura Cina censura cinacensura in cina cina censura cina censural cina internet censura medium CENSURA IN CINA jpeginternetchina interna nuova censura cina censura internet ai CINA ANNIVERSARIO PIAZZA TIENANMEN article A F DC x x logo twitter logo facebook

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…