mafia russa -2

BASTA CON L'UNIONE EUROPEA, IN GRECIA ARRIVA FINALMENTE UN ORGANISMO DEMOCRATICO ED EFFICIENTE: LA MAFIA RUSSA! - CONTROLLA PEZZI DI ECONOMIA, IL MERCATO DELLA DROGA E DEI PORTI. E PREVEDE AFFARI D'ORO IN CASO DI GREXIT

Federico Varese per “la Stampa

 

mafia russa  4mafia russa 4

Mentre i cittadini greci vanno alle urne per approvare o meno il piano della Troika, le cancellerie europee meditano sulle implicazioni geopolitiche della crisi greca e su quale sarà il ruolo di Mosca. Nel frattempo la Grecia è già entrata nell’orbita dei più potenti gruppi criminali post-sovietici, i quali controllano importanti settori dell’economia, impongono il pizzo sia ad Atene che a Salonicco, usano la Grecia come base per commettere reati nel resto d’Europa (Italia compresa) e hanno a disposizione abbastanza denaro per comprare parte del sistema bancario e corrompere le autorità locali. Solo pochi giorni fa un potente boss georgiano, Lasha Shushanashvili, è stato inspiegabilmente rilasciato.

 

LE ORIGINI

mafia russa  3mafia russa 3

La presenza della mafia post-sovietica nella penisola ellenica affonda le sue radici nei drammi della storia europea. Il genocidio dei greci del Ponto avvenne tra il 1914 e il 1923, quando l’Impero ottomano massacrò non meno di 750.000 cristiani ortodossi e cercò di cancellare la loro cultura. I sopravvissuti furono costretti a lasciare le loro case sulle rive del Mar Nero e sulle montagne del Ponto (già descritte da Plinio il Vecchio) per rifugiarsi in Grecia e in Georgia.

 

Durante il periodo sovietico, questo gruppo etnico non dimenticò le sue radici e, a partire dal 1988, molti sono tornati in Europa. Oggi circa 400.000 persone di origine georgiana vivono in Grecia e tale migrazione ha dato vita ad una comunità dove è facile mimetizzarsi, al pari di quanto avveniva nella comunità italiana a New York per i mafiosi siciliani.

mafia russa  1mafia russa 1

 

Come la repressione fascista spinse molti uomini d’onore a scappare oltre oceano negli anni venti, così la lotta alla potentissima criminalità organizzata georgiana iniziata nel 2008 dal governo filo-occidentale di Mikheil Saakashvili ha spinto molti criminali a rifugiarsi in Grecia, dove è facile comprare passaporti, corrompere le autorità e dove una mafia autoctona non esiste.

 

LA GERARCHIA

La figura centrale della mafia post-sovietica è il vor-v-zakone, «il ladro che rispetta il codice»: è questo il titolo più importante nella gerarchia della criminalità organizzata nata nei gulag sovietici. Fonti locali molto attendibili mi confermano che oggi vi sono più di 100 «vory» attivi in Grecia, «ognuno con un suo territorio di competenza e a capo di una Famiglia che conta dai dieci ai venti affiliati».

 

mafia russa  2mafia russa 2

Un esercito di più di mille persone. Come ogni mafia che si rispetti, i «vory» impongono il pizzo e controllano diversi settori dell’economia di Atene e Salonicco. Il racket ha preso le mosse con le estorsioni ai locali notturni e alle discoteche specializzate in musica popolare, i famosi Bouzouki, ma il controllo si è presto esteso ad altri settori dell’economia legale e al traffico di droga.

 

La Grecia è lo snodo dell’asse balcanico attraverso il quale entra in Europa l’eroina asiatica, e i «vory» controllano questa rotta. Ma c’è di più: i boss georgiani stanno cercando di entrare nel mercato della cocaina e per questo mantengono solidi contatti con la `ndrangheta calabrese. Il piano consiste nel comprare flotte di navi e corrompere le autorità portuali per far diventare la Grecia il maggior centro di smistamento della cocaina in Europa (solo il mese scorso, 3.500 chili di polvere bianca sono stati sequestrati ad Atene).

 

AL VERTICE

Lasha ShushanashviliLasha Shushanashvili

Di una cosa va dato atto alle autorità greche: molti vory sono dietro le sbarre. Ma si registrano anche episodi inquietanti. Lasha Shushanashvili pesa quasi cento chili, ha uno sguardo simpatico e fa parte dell’aristocrazia della mafia post-sovietica. Il suo soprannome è Lasha Rustavi (dal nome di una città georgiana) ed è stato, fino al gennaio del 2013, il luogotenente del clan Rustavi/Tblisi, una delle due Famiglie più potenti della mafia georgiana. Dopo l’omicidio del boss, Lasha decide di organizzare un congresso del clan per eleggere il successore.

 

Decine di affiliati convergono sulla capitale greca e la riunione si tiene senza intoppi. C’è però un dettaglio: Lasha è formalmente detenuto e ha dunque organizzato l’evento (skhodka, nel gergo della mafia) dal carcere. Le stranezze non finiscono qui: ricercato dal 2010 dalla autorità spagnole e georgiane, Lasha ha vissuto in un hotel di lusso nel centro di Atene fino al 2012, quando è stato finalmente arrestato. Qualche giorno fa è stato rilasciato e la sua estradizione negata. Oggi è un uomo libero.

 

LEGAMI CON L’ITALIA

Le coste greche distano poco più di trecento chilometri da quelle italiane e ci sono diversi traghetti in partenza ogni giorno da Bari. Proprio nella città pugliese è stato commesso un omicidio nel 2012. Secondo le indagini della squadra mobile di Bari e del Servizio Centrale Operativo, è stato Lasha ad ordinare l’esecuzione.

 

rezo il georgiano ucciso a barirezo il georgiano ucciso a bari

Rezo, un georgiano di cinquanta anni, giace senza vita in un bagno di sangue in Piazza Aldo Moro a pochi passa dalla stazione. Il corpo è coperto di tatuaggi, sul dorso del piede, sulla caviglia, sul petto. Le stesse immagini che si trovano sui corpi dei vory descritti dallo scrittore russo Varlam Shalamov nel suo capolavoro I Racconti di Kolyma. Mentre i protagonisti della politica europea non riescono a trovare un accordo sul deficit e la Grecia scivola nel caos, le mafie post-sovietiche hanno già un piano per il futuro del continente.

 

 

Ultimi Dagoreport

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…