
SIAMO GIA' IN GUERRA CON CINA E RUSSIA - LE IMPRESE TEDESCHE SONO SEMPRE PIÙ NEL MIRINO DI ATTACCHI INFORMATICI E SABOTAGGI DA PARTE DI MOSCA E PECHINO - L'87% DELLE AZIENDE DENUNCIA FURTI DI DATI, SPIONAGGIO INDUSTRIALE O SABOTAGGI: IL DANNO PER LE AZIENDE E' ENORME, CIRCA 289,2 MILIARDI DI EURO - PUTIN E XI JINPING NON SI FERMANO ALLA DESTABILIZZAZIONE DELLA POLITICA EUROPEA, MA PRENDONO DI MIRA ANCHE L'ECONOMIA DEL VECCHIO CONTINENTE...
(ANSA) - Le imprese tedesche sono sempre più nel mirino di attacchi e sabotaggi, che possono essere ricondotti alla Russia e alla Cina. È quanto emerge da uno studio presentato oggi dall'organizzazione Bitkom, presente anche il vicepresidente dell'Ufficio federale per la protezione della Costituzione (Bfv) Sinan Selen.
Aumenta il numero degli attacchi: l'87% delle imprese riferisce di furti di dati informatici, spionaggio industriale o sabotaggio. Lo scorso anno la percentuale si attestava all'81%. Aumentano dell'8% anche i costi che le imprese devono sostenere, pari a circa 289,2 miliardi di euro. Questa cifra include i costi diretti, ad esempio per interruzioni dell'attività, misure sostitutive, ricatti o controversie legali, ma anche perdite di fatturato dovute alla perdita di vantaggi competitivi o alla contraffazione.
Nel 70% dei casi i danni arrivano da attacchi informatici: secondo Bitkom per la prima volta è stata superata la soglia dei duecento miliardi di euro per questa tipologia di attacchi. Per gli autori dello studio: "I servizi segreti stranieri puntano sempre più spesso l'attenzione sull'economia tedesca". Nel corso della conferenza stampa il vicepresidente del Bfv Selen ha sottolineato che, nel caso di attori statuali, siamo di fronte a una "rivalità sistemica", che non è più confinabile solo a determinati ambiti.
"La nostra capacità di difesa deve diventare una priorità politica, anche nel cyberspazio. La guerra ibrida condotta da Stati stranieri non è un pericolo teorico, ma è una realtà che oggi si verifica centinaia di volte al giorno in Germania" ha affermato il presidente di Bitkom Ralf Wintergerst.
L'89% delle aziende si sente minacciato da furti, sabotaggi e spionaggio industriale: il 72% parla di una minaccia grave, mentre un ulteriore 17% di una minaccia piuttosto lieve. Interessanti anche le valutazioni sulla sovranità digitale: due terzi (67%) delle imprese coinvolte ritengono che la propria azienda dipenda eccessivamente dalle soluzioni di sicurezza provenienti dagli Stati Uniti. Tre quarti (74%) desiderano che la politica sostenga maggiormente i fornitori tedeschi di soluzioni per la sicurezza informatica. Lo studio è stato condotto su un campione di 1002 aziende.