
IN ISRAELE TIRA ARIA DI DITTATURA - IL DEPUTATO OFER CASSIF, DELLA LISTA DI SINISTRA "HADASH-TAAL", È STATO ALLONTANATO CON LA FORZA DALL'AULA DEL PARLAMENTO DELLO STATO EBRAICO DOPO AVER CITATO L'INTERVISTA A "REPUBBLICA" IN CUI LO SCRITTORE DAVID GROSSMAN PARLA DI "GENOCIDIO" IN MERITO A QUANTO ACCADE A GAZA - DOPO LE PROTESTE DEI PARLAMENTARI DEL PARTITO DI NETANYAHU, LIKUD, CASSIF È STATO CACCIATO - AMI AYALON, EX CAPO DEL SERVIZIO SEGRETO INTERNO ISRAELIANO (SHIN BET), ATTACCA "BIBI": "SBAGLIA TUTTO, L'UNICA VIA È UN'INTESA PER I DUE STATI"
ISRAELE, IL DEPUTATO CITA L'INTERVISTA DI REPUBBLICA A DAVID GROSSMAN: ALLONTANATO DALL'AULA
ofer cassif allontanato dall aula 7
Il deputato israeliano della lista di sinistra 'Hadash-Taal', Ofer Cassif, ieri sera è stato allontanato a forza dal podio della Knesset dopo che durante la sessione plenaria aveva citato lo scrittore David Grossman e l'intervista a Repubblica pubblicata la settimana scorsa in cui aveva affermato che a Gaza è in corso un genocidio.
"Come ha affermato David Grossman in un'intervista a La Repubblica: 'Per anni mi sono rifiutato di usare il termine genocidio, ma ora, dopo le immagini che ho visto e dopo aver parlato con le persone che erano lì, non posso più evitarlo'", ha affermato Cassif nel suo discorso.
ofer cassif allontanato dall aula 1
Il parlamentare del Likud Nissim Vaturi ha risposto: "Questa non è una citazione, è inventata" e ha chiesto che Cassif fosse allontanato dal podio. La parlamentare del Likud Tali Gottlieb, a sua volta ha urlato: "Non dirà 'genocidio' qui dentro!". E' intervenuto il personale della Knesset, che hanno fisicamente costretto il parlamentare di sinistra ad allontanarsi.
AMI AYALON L'EX CAPO DELLO SHIN BET, UNO DEI PROMOTORI DELLA LETTERA APERTA CONTRO IL PREMIER: CONFLITTO GESTITO MALISSIMO
Estratto dell'articolo di Giovanni Turi per "la Stampa"
ofer cassif allontanato dall aula 5
«Il nostro appello ha ricevuto molte adesioni nella società civile. La società israeliana, però, è divisa. C'è chi ci vede come traditori del nostro passato, ma non li ascoltiamo. Ci sono vite reali in ballo».
Ami Ayalon, ex capo dello Shin Bet dal 1996 al 2000, è tra i principali promotori del messaggio lanciato da un nutrito gruppo di ex capi dei servizi segreti, compresi big del Mossad, al governo di Tel Aviv per mettere la parola fine al conflitto.
[...] Dalle zone del conflitto che cosa le arriva?
«Io ci sono stato sul campo di battaglia. Non siamo più davanti a una guerra tra israeliani e Hamas. Non si distinguono i terroristi perché non indossano le uniformi. Così ogni palestinese diventa una minaccia».
È una guerra mutata dopo 22 mesi?
«Il conflitto sta cambiando di giorno in giorno. Dopo il 7 ottobre, la guerra era giusta perché difensiva. Ma dopo circa un anno gli obiettivi militari, cioè smantellare Hamas e la sua leadership, sono stati raggiunti. Ecco perché abbiamo deciso di fare questo appello per la sua fine e il rilascio degli ostaggi».
Nel 7 ottobre ci sono stati errori di valutazione dell'esercito israeliano?
«Si è innescata una combinazione di errori: da una parte politici, con le scelte del primo ministro Benjamin Netanyahu; dall'altra militari nelle previsioni di servizi segreti e generali. Il vero problema è che la società civile ha deciso di non ascoltare né controbattere su alcunché».
Come si conclude questa guerra?
«Con un negoziato e un accordo assieme ai Paesi arabi vicini e a tutti quei palestinesi che appoggiano l'idea dei Due Stati, in cui credo fermamente». [...]
E gli ostaggi?
«Il governo israeliano aveva promesso di riportare a casa gli ostaggi, altro obiettivo prioritario, attraverso una pressione militare su Hamas. Eppure, ciò non è stato sufficiente. A questo punto, per salvarli Israele dovrà rilasciare i terroristi palestinesi. È il prezzo da pagare per capitolare uccisioni ingiuste come quelle dei nostri giovani soldati e dei palestinesi innocenti e garantire un futuro».
ofer cassif allontanato dall aula 6
Voi ex capi dell'intelligence sostenete che a dare la scossa debba essere Donald Trump. Perché?
«Gli Usa sono i nostri principali e forse unici alleati. Trump è stato eletto dai suoi sostenitori come leader che avrebbe posto fine alle guerre in corso. Non è nel suo interesse trascinare il suo Paese nel conflitto in Medio Oriente, dalle ricadute in Egitto e Cisgiordania. Lui e il principe ereditario dell'Arabia Saudita Mohammad Bin Salman sono gli unici che possono guidare il cambiamento dell'area».
Cosa pensa della comunità internazionale che si sta mobilitando per riconoscere lo Stato di Palestina?
«Anche Israele deve riconoscerlo. Anzi, doveva già farlo con gli accordi di Oslo del 1993. In questo senso, le iniziative egiziana, francese e saudita, per cui si assumeranno la responsabilità di intervenire per disarmare i palestinesi, sono molto valide».
Quel che sta accadendo nella Striscia di Gaza è un genocidio?
«No, il genocidio è l'intenzione di eliminare tutti i palestinesi e non è quel che vediamo. Ad ogni modo, il governo israeliano deve assumersi le proprie responsabilità di fronte alle morti di innocenti, anche quelli di fame».
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benjamin netanyahu con la mappa della striscia di gaza 1
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benjamin netanyahu
ofer cassif allontanato dall aula 2