TRASPARENZA IN VATICANO - INIZIA IL PROCESSO AL CORVO ESPIATORIO PAOLO GABRIELE E SOLO POCHISSIME TESTATE GIORNALISTICHE AMMESSE (CON RESSA IN SALA STAMPA), NIENTE TELECAMERE E FOTOGRAFI - NELLA LISTA DEI TESTIMONI NON CI SONO NOMI, MA SOLO INIZIALI - UNA COSA SOLA SI SA GIÀ DEL PROCESSO, E CIOÈ LA CONCLUSIONE: PAOLETTO CHIEDERÀ LA GRAZIA E IL PAPA GLIELA CONCEDERÀ...

Marco Ansaldo per "la Repubblica"

Sarà come avviene negli Stati Uniti. Senza le foto degli imputati alla sbarra, ma con i disegni a colori di giudici, pubblici ministeri e testimoni, a far da corredo alle cronache su quotidiani e tv. Sarà però ancora più difficile seguirlo, per l'opinione pubblica: perché oltre al divieto di ingresso a telecamere e fotografi - ammessi solo giornalisti di agenzie e carta stampata - non è permessa alcuna registrazione audio. E dunque non ci sarà una trascrizione scritta del dibattimento, quella che in America chiamano, per l'appunto, "public record".

Si apre sabato mattina, alle 9,30, nell'aula del piccolo Tribunale della Santa Sede, il processo al Corvo, il maggiordomo del Papa, Paolo Gabriele. Reo confesso e accusato di furto di documenti pontifici, assegni papali, pepite d'oro e libri rari. Il caso più eclatante degli ultimi anni in Vaticano. Che con la diffusione delle carte segrete ha rivelato trame interne ai Sacri Palazzi, intrighi di corridoio fra cardinali avversari, ambizioni personali, carrierismi e affari.

Una vicenda che ha fatto male all'immagine della Santa Sede, e nella quale perciò Joseph Ratzinger vuole andare fino in fondo. Una storia che ha toccato il Pontefice in prima persona, fin nel suo appartamento, con i documenti trafugati dalla scrivania. Un affare che ha scosso il mondo cattolico, fin nelle più remote province del mondo, tra i fedeli dell'Africa e dell'America Latina che si sono posti molte domande. Un caso dai contorni ancora misteriosi, e i cui personaggi e motivi sono forse in buona parte
ancora da scoprire.

Uno per tutti: davvero il maggiordomo chiamato "Paoletto", appassionato di spionaggio ma giudicato dalle perizie psichiatriche fatte sul suo conto come «facilmente manipolabile», è stato il solo ad agire? Perché? E quanti, e chi, sono semmai i Corvi del Vaticano?

IL CROCEFISSO ALLA PARETE
Nella minuscola aula che sorge in Piazza Santa Marta, giusto alle spalle della Basilica di San Pietro, una stanza sormontata da un banco, e con il crocefisso alla parete, il collegio giudicante sarà composto dal presidente attuale del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, Giuseppe Dalla Torre, e dai giudici Paolo Papanti Pelletier e Venerando Marano. Promotore di giustizia è il pm Nicola Picardi. Giudice istruttore Piero Antonio Bonnet. Non è prevista una giuria. Il maggiordomo sarà assistito dall'avvocato Cristiana Arru, mentre l'unico altro imputato finora assieme a Gabriele, il tecnico informatico Claudio Sciarpelletti, accusato di favoreggiamento, è sostenuto dall'avvocato Gianluca Benedetti.

POLEMICHE IN SALA STAMPA
Sono solo 8 i posti a disposizione della stampa, che dovrà quindi presenziare a rotazione. Ma non per tutte le testate: alcune saranno infatti fisse. Nei giorni scorsi ci sono stati malumori e litigi nella solitamente ovattata Sala stampa vaticana. Un processo come questo, che per il richiamo mediatico ricorda quello del 1985 all'attentatore di Giovanni Paolo II, il turco Mehmet Ali Agca, attira l'attenzione della stampa di tutto il mondo.

Al momento le richieste sono più di 50. La Santa Sede ha riservato posti privilegiati a Osservatore Romano e Radio Vaticana, che avranno due postazioni fisse. A tutti gli altri andranno gli 8 posti rimanenti. Con questa ripartizione, stabilita dopo lunghe discussioni e votazioni fra l'Aigav (l'Associazione giornalisti accreditati in Vaticano) e il portavoce papale, padre Federico Lombardi: Reuters (fisso); Associated Press (fisso); Agence France Press (fisso); un'agenzia italiana a rotazione fra Ansa e Agi; un giornale cattolico a rotazione; un'agenzia fra tutte le altre, straniere comprese, a rotazione; un giornale italiano a rotazione; un giornale non italiano a rotazione. I posti a rotazione saranno scelti domani tramite sorteggio. Per le altre udienze i restanti media andranno ai ballottaggi.

LA DIFESA DI GABRIELE
"Paoletto" nelle scorse settimane ha incontrato alcuni esperti giuridici. In Vaticano si sta cercando di prevedere ogni mossa. Il processo, proprio per l'attesa di cui è circondato, è considerato delicatissimo. L'ex addetto di camera sosterrà, così come negli interrogatori avvenuti dopo il suo arresto, di aver agito perché pervaso dallo Spirito Santo. Il maggiordomo, tuttavia, non sembra volersi addossare l'intera responsabilità della faccenda, e si pensa (c'è chi teme) che possa coinvolgere altre persone. «Siamo in venti», aveva detto lo scorso 22 febbraio riferendosi ad altri Corvi, mentre sotto mentite spoglie appariva in un'intervista televisiva, prima di essere scoperto. Le dimissioni una decina di giorni fa del suo legale Carlo Fusco, un suo amico personale tra l'altro, per divergenze sulla linea difensiva, sono indicative di un braccio di ferro interno durissimo, passibile di sorprese.

GLI OMISSIS
Nel suo interrogatorio, poi diffuso ad agosto, quando fu rivelato anche l'arresto del tecnico di computer Sciarpelletti poi rilasciato dopo una notte in guardina, il maggiordomo parlò anche di buste consegnategli da alcune persone. Ma un corposo numero di testimoni - tranne quello del segretario particolare del Papa, monsignor Georg Gaenswein, che si accorse dei furti e incastrò Gabriele - venne indicato nella requisitoria solo da lettere dell'alfabeto.

Alcuni di loro sono facilmente intuibili, come le quattro Memores Domini, le donne che fanno vita consacrata e aiutano nel disbrigo delle faccende dentro l'appartamento papale. Altri potrebbero rivelarsi delle sorprese. Chi sono, ad esempio, i testi indicati come W e X, che avrebbero preparato le buste da consegnare al maggiordomo?

Quella delle sigle è un'accortezza motivata dal rispetto della privacy, ma destinata probabilmente a cadere durante il processo se queste persone fossero chiamate a presentarsi. Inoltre, l'istruttoria riguarda per ora il solo reato di furto aggravato. Vanno dunque ancora approfonditi, a livello investigativo e giudiziario, altri reati come accertamento di delitti contro i poteri dello Stato, vilipendio delle istituzioni, calunnia, diffamazione, violazione dei segreti.

I TRE PORPORATI ANZIANI
Gabriele chiederà infine di «essere perdonato dal Santo Padre». Grazia papale che non mancherà, dopo che Ratzinger avrà comunque dimostrato di essere andato fino in fondo alla vicenda. Il Papa ha affidato in ogni caso un'indagine parallela e ampia a una commissione di sua fiducia, composta dagli anziani cardinali Julian Herranz Casado, Salvatore De Giorgi e Jozef Tomko. I tre porporati hanno consegnato le loro conclusioni riservate - in copia unica - al Pontefice in estate a Castel Gandolfo. Benedetto li ha ringraziati, e ha detto loro di «andare avanti». Non è escluso che proprio dalla loro inchiesta possano arrivare nuove verità.

 

PAPA E PAOLO GABRIELEPAOLO GABRIELE E BENEDETTO XVIPAOLO GABRIELE PADRE GEORG E PAPA RATZINGER Papa Benedetto con padre GeorgPADRE GEORG E PAPA RATZINGER GIANLUIGI NUZZIGianluigi Nuzzi cover Sua Santitàali agca2

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...