pietro grasso

PD, PARTITO DESPARECIDO - ORA CHE HA INCASSATO L’OK DEL SENATO, RENZI SBEFFEGGIA GLI INUTILI DISSIDENTI PD: “LA LORO OPPOSIZIONE E’ LA PUBBLICITÀ PROGRESSO PER IL GOVERNO” - E ALLA CAMERA IL ‘’JOBS BLUFF” NON SARÀ CAMBIATO, TANTO NON CAMBIA NULLA

Francesco Bei e Goffredo De Marchis per “la Repubblica

 

RENZI POLETTIRENZI POLETTI

È una partita chiusa, per Renzi. La legge delega non cambierà di una virgola nemmeno alla Camera, il pressing della minoranza è destinato a essere respinto. Perché il governo adesso vuole correre. Approvare il Jobs Act a Montecitorio prima della sessione di bilancio ossia entro la metà di novembre. E riempire la cornice con i decreti delegati entro gli inizi dell’anno.

 

Il credito che il premier è convinto di aver ottenuto nel vertice di Milano non può essere vanificato. Perciò lo sorprende il muro eretto dai dissidenti democratici. «È pazzesco che in un giorno come questo io abbia incassato più complimenti dai leader europei che dai senatori del mio partito», dice ai fedelissimi. L’atteggiamento verso i ribelli è sempre lo stesso. Ma stavolta il premier è quasi incredulo. «Per il Jobs Act abbiamo avuto i complimenti di tutta Europa.

Stefano Fassina Stefano Fassina

 

Avete sentito quello che ha detto la Merkel? — ripete ai collaboratori — . Gli unici che non si rendono conto della situazione sono i senatori del Pd o meglio i ribelli del Pd. Sono fuori dal mondo». L’esito dell’incontro di Milano, secondo Renzi, dovrebbe far riflettere tutti: «A me sembra tutto così chiaro. Queste riforme, insieme con le altre misure, ce le chiede l’Europa, sono indispensabili. Mi stupisce che qualcuno faccia finta di non vedere».

 

Sulla minoranza del Pd, non cambia idea. Nel solco del “se attaccano mi fanno un regalo” o “ogni volta che parlano guadagno un punto nei sondaggi”, Renzi segue i contorcimenti degli oppositori, i loro documenti, le loro divisioni e le dimissioni, regalando a chi lo informa da Roma la solita battuta: «La considero pubblicità progresso per il nostro governo». Rivendica la decisione di usare il voto di fiducia e non solo perché era utile l’approvazione rapida del Jobs Act durante i lavori del vertice informale sul lavoro, al cospetto di tutti i capi di Stato europei.

 

CORRADINO MINEOCORRADINO MINEO

«L’approvazione non è nemmeno arrivata in tempo, alla fine — spiega ai fedelissimi — e non mi sono scomposto. Ma l’idea di legare la sorte dell’esecutivo alla riforma del mercato del lavoro ha un significato più profondo. Segnala l’importanza che noi attribuiamo a questo passaggio, fa capire che la lezione l’abbiamo imparata: ci vogliono le riforme per salvare il Paese e ci vogliono in fretta».

 

Al di là delle consuete battute irridenti, il premier non ha gradito il dibattito di Palazzo Madama. L’opposizione dura dei 5stelle la liquida in conferenza stampa definendola «una sceneggiata ». Ma il fuoco di sbarramento dei parlamentari democratici lo considera un atto controproducente e fuori dalla realtà. E non c’è dubbio che avrebbe preferito un lavoro al Senato più ordinato, possibilmente un voto nel pomeriggio. Così nel suo mirino è finito pure Piero Grasso.

 

angela merkel magnaangela merkel magna

Fin dalla mattina il premier, in contatto con Boschi e Zanda, preme per arrivare il più presto possibile alla chiusura del dibattito generale e alla fiducia. L’obiettivo è chiaro, arrivare in tempo per la conferenza stampa congiunta con la Merkel: «Dobbiamo sbattere sul tavolo la riforma del lavoro, davanti a tutta l’Europa».

 

Ma in aula tutto va storto. I grillini alzano la voce contro il ministro Poletti, il quale imperterrito fa finta di nulla e prosegue nel suo intervento. Vorrebbe infatti concludere in fretta e annunciare il voto di fiducia, ma il presidente Grasso prende tutti in contropiede. Richiama all’ordine una, due volte, il capogruppo 5 stelle Vito Petrocelli.

Ugo Sposetti Ugo Sposetti

 

Poi fornisce alla protesta grillina un assist involontario ordinando l’espulsione del reprobo. «Un grave errore — commenta Ugo Sposetti, vecchia volpe parlamentare — perché il capogruppo è un simbolo, a suo modo un’istituzione ». A quel punto tutto precipita, i grillini fanno scudo al loro presidente, i commessi non riescono a superare la barriera. Si arriva al contatto fisico, la seduta è sospesa, Poletti non ha finito di parlare e non ci riuscirà, lasciando il resto del discorso sul tavolo.

 

Compreso l’impegno politico a tener conto, nei decreti delegati, delle modifiche all’articolo 18 chieste dalla minoranza Pd. È quella «delega orale» su cui ironizza Stefano Fassina. Resterà anche quella agli atti.

 

Quando Boschi informa Renzi del caos in aula e del rinvio notturno del voto, il premier va su tutte le furie. Ce l’ha con Grasso, se la prende per una conduzione dell’aula ondeggiante fra eccessi opposti di severità e di indulgenza. Ma ormai è troppo tardi. I cinque stelle e i leghisti esultano.

 

PIETRO GRASSO FOGLIPIETRO GRASSO FOGLI

Le critiche si appuntano tutte sul presidente di palazzo Madama, qualche renziano più sospettoso arriva anche a ipotizzare che Grasso l’abbia fatto apposta come «vendetta» per le critiche ricevute al tempo della discussione sulla riforma del Senato. «Quando ha avvertito i grillini che avrebbe sospeso la seduta se avessero continuato a far casino — osserva un senatore dem molto vicino al premier — è come se li avesse invitati a nozze ». Ormai comunque è fatta. La battaglia si sposta a Montecitorio.

 

 

Ultimi Dagoreport

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDOZA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...