QUEI “SINISTRI” RITORNI - A INIZIO DICEMBRE IL CONGRESSO FONDATIVO DI “SINISTRA ITALIANA”, IN CUI DENTRO CI SARÀ SEL, QUALCHE FUORIUSCITO DEL PD E ANTI-RENZIANI DI OGNI TIPO - CHE FARANNO BERSANI, CUPERLO E COMPAGNI? - COFFERATI CONTRO IL SOSTEGNO A GIUSEPPE SALA A MILANO: “SERVE UN’ALTERNATIVA"

nicola fratoianninicola fratoianni

1 - CONGRESSO FONDATIVO SINISTRA ITALIANA 2-4 DICEMBRE

(ANSA) - Il "2-3-4 dicembre" ci sarà "il Congresso fondativo" del nuovo partito della Sinistra Italiana. Lo annuncia Nicola Fratoianni concludendo la tre giorni di Cosmopolitica. "Sarà la fine della stagione degli accordi e dei cartelli elettorali. Ci proveremo. E se falliremo verranno degli altri, ma non credete a chi vi dice che non c'è alternativa", sottolinea il coordinatore di Sel che spiega: "saremo alternativi a chi intende la modernità come riduzione dei diritti e svalorizzazione del lavoro".

 

sergio cofferatisergio cofferati

2 - SINISTRA, DUELLO SULL' ALLEANZA CON IL PD

Mauro Favale per “la Repubblica”

 

Alleati col Pd o alternativi? In coalizione o avversari? Tra i marmi del palazzo dei Congressi dell' Eur, a Roma, Sinistra Italiana nasce a "geometrie variabili", tra chi propende per un' intesa (i sindaci "arancioni" di Milano e Cagliari, Giuliano Pisapia e Massimo Zedda, il numero 2 della Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio) e chi tifa per il divorzio (il coordinatore di Sel Nicola Fratoianni, Sergio Cofferati, i candidati a Roma e Torino, Stefano Fassina e Giorgio Airaudo).

 

PISAPIA RENZI 1PISAPIA RENZI 1

In una scenografia "povera" (un maxischermo, un palco, palloni rossi sospesi nel grande salone centrale, una sfilza di sedie per i 3.000 presenti e poi tavoli di lavoro in stile Leopolda) oggi si conclude la tre giorni di "Cosmopolitica", costituente del nuovo soggetto che si farà partito soltanto a dicembre. E si chiude con un annuncio, un appello e un interrogativo non risolto.

 

L' annuncio è quello che riguarda le adesioni alla formazione che si propone di riunire le sigle a sinistra del Pd. Dai Dem arrivano la deputata Giovanna Martelli, già consigliera per le pari opportunità a Palazzo Chigi con Matteo Renzi, e il senatore Corradino Mineo, da tempo in rotta col suo ormai ex partito. A Palazzo Madama, sono previsti anche i passaggi di due ex M5S (poi "Altra Europa con Tsipras"), Francesco Campanella e Francesco Bocchino.

Gianni Cuperloe bersani article Gianni Cuperloe bersani article

 

L' appello, invece, è quello che verrà rivolto alla minoranza Pd, qui rappresentata da Gianni Cuperlo. A lui, a Pierluigi Bersani, a Roberto Speranza si rivolgeranno gli ex Dem Fassina e Alfredo D' Attore, già accasati sotto il tetto di Sinistra italiana: «Cosa ci fate ancora lì? Il popolo della sinistra è qui con noi».

 

Si vedrà la risposta anche alla luce della questione politica che si porta dietro questo battesimo: si nasce avversari e alternativi al Pd? O pronti ad avere i Dem come interlocutori e alleati "naturali"? Il primo banco di prova sono le comunali di Milano dove Sel ha firmato la carta delle primarie e ora è decisa ad appoggiare Giuseppe Sala, il candidato Pd che a tanti dei presenti a palazzo dei Congressi non piace proprio.

 

roberto speranzaroberto speranza

Pisapia, arrivato ieri a Roma «con curiosità e affetto» verso il nascente partito avverte: «La coalizione di centrosinistra è l' unica in grado di vincere a Milano. Sel ha siglato un patto di lealtà che spero rispetti». A sentire Cofferati (che un anno fa denunciò brogli ai gazebo per la Regione Liguria e ruppe coi Dem), «chi ha firmato le primarie stia col Pd. Chi non l' ha fatto ha il dovere di presentare un' altra candidatura».

 

«Dopo aver fatto vincere la destra in Liguria, Cofferati ci prova anche a Milano - risponde il vicesegretario Pd Lorenzo Guerini - non ci riuscirà». Ma con Cofferati si schiera D' Attorre: «Alcune forze come Sel credo che sosterranno Sala, altre daranno vita a una candidatura alternativa». «Sarebbe il caso che Si si mettesse d' accordo su una posizione», dice Pippo Civati che si tira fuori dal toto-candidature.

 

MASSIMO ZEDDAMASSIMO ZEDDA

Oggi, però, dentro la "Cosa rossa" in transizione, vale il "liberi tutti" ma senza traumi e rotture. «Il partito ancora non esiste», dice Fratoianni. E fino al congresso di dicembre c' è tempo per ricomporre. Il discrimine sarà il voto al referendum costituzionale. Intanto però c' è quello nei comuni. E Zedda, in corsa per la riconferma a Cagliari col sostegno dei Dem, avvisa: «Dire oggi che qui facciamo un' alleanza contro il Pd è un errore».

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…