francesco lollobrigida giorgia meloni

IL COGNATO D’ITALIA: “IO UN UOMO-CHIAVE? IN REALTÀ MI SENTO UN PO' UNA CHIAVICA” – FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, DETTO LOLLO,  NON È PIÙ SOLO “IL MARITO DELLA SORELLA DELLA PREMIER” O IL MINISTRO DELL'AGRICOLTURA MA E' L'ABILE TESSITORE DI UNA RETE DI POTERE E CLIENTELE, CINGHIA DI TRASMISSIONE TRA FRATELLI D'ITALIA E IL GOVERNO. LUI MINIMIZZA IL SUO RUOLO MA NEI FATTI È IL COORDINATORE DEI MINISTRI TECNICI (SALUTE E LAVORO) – IN CIMA ALLA LISTA DEI SUOI NEMICI INTERNI C'È FABIO RAMPELLI...

Estratto dell’articolo di Emanuele Lauria per “il Venerdì di Repubblica”

 

giorgia meloni francesco lollobrigida 3

A voler essere cattivi, si potrebbe fare leva su altre celebri e non fortunate "cognatanze": Paolo Pillitteri con Bettino Craxi, Gabriele Cimadoro con Antonio Di Pietro e, a destra, la parabola disgraziata di Giancarlo Tulliani, fratello della compagna di Gianfranco Fini e co-protagonista della non commendevole vicenda della casa di Montecarlo. Ma la storia di Francesco Lollobrigida detto Lollo, 50 anni, cognato di Giorgia Meloni, ha ormai assunto uno spessore diverso.

 

Perché Lollobrigida non è, o non è più o non è solo, un beneficiario della parentela con la premier Giorgia Meloni. È diventato un uomo-chiave di Fratelli d'Italia, abile tessitore di una rete di potere e clientele, oltre che fidato consigliere dell'inquilina di Palazzo Chigi. Se proprio un paragone va fatto, giusto accostare la sua traiettoria a quella di storici bracci destri, come lo fu Martelli per Craxi, Gianni Letta per Berlusconi, Guerini per Matteo Renzi.

 

giorgia meloni e francesco lollobrigida 1

Titolare di un ministero che già nel titolo vuole raffigurare l'identità della Destra (la Sovranità alimentare), l'ex rappresentante del Fronte della Gioventù è la cinghia di trasmissione fra il partito e il governo: in realtà lui doveva continuare a fare il capogruppo alla Camera ma Meloni, con la logica del capotribù, alla fine ha deciso di infarcire il suo esecutivo di fedelissimi. […]

 

Però non solo: Lollobrigida è il capodelegazione, insomma il portavoce, dei ministri di Fdi in Consiglio dei ministri. E in questa qualità, per fare un esempio, a dicembre era pronto a guidare la cabina di regia sulla Finanziaria quando tempi stretti e richieste degli alleati rischiavano di far saltare tutto. Nei fatti, era già stato individuato come commissario per la manovra.

francesco lollobrigida e arianna meloni

 

La sua longa manus si estende anche al Turismo, delega assegnata a Daniela Santanché (altra esponente di FdI), ma soprattutto agli enti e alle poltrone pesanti degli assessorati di mezz'Italia. […]

 

[…] dal papà ex dc ha preso la capacità di stringere rapporti a tutto campo: «Io un uomo-chiave? In realtà mi sento un po' una chiavica», scherza lui. «E poi questa capacità di relazione ce l'hanno, più di me, colleghi come Guido Crosetto».

 

Ma anche la tendenza a minimizzare fa parte del personaggio, che ha smesso di impermalosirsi quando si parla della "cognatanza" (termine da lui stesso usato con disinvoltura): «Devo sempre ripetere che ho cominciato a far politica diversi anni prima di Giorgia?», puntualizza. «Gli ambienti giovanili della destra erano chiusi ed emarginati, era naturale che lì nascessero rapporti sentimentali come quello fra me e Arianna Meloni. Però, dico, perché nessuno si scandalizza se il Pd schiera i coniugi Franceschini fra Senato e Camera o se, nel gruppo di Avs che conta appena 13 deputati, due scranni sono di Fratoianni e sua moglie?».

 

giorgia meloni e francesco lollobrigida

Moto d'orgoglio che anima un'attività che vede Lollo sovrintendere anche ad altri settori cruciali del governo. Che è nei fatti il coordinatore dei ministri tecnici: Salute e Lavoro. Orazio Schillaci, non è un mistero, è un nome indicato da lui. E la moglie Arianna, presenza assidua negli uffici del ministero della Salute, funge da cerniera.[…]

 

Tirar su questa rete, per un uomo come Lollobrigida, non è stato semplice. L'ha aiutato anche l'esperienza sul territorio, maturata sin dai tempi dell'attività da rappresentante d'istituto al liceo Braschi di Subiaco e nelle sue esperienze negli enti locali, culminate con il ruolo di consigliere regionale e poi assessore della giunta Polverini.

 

francesco lollobrigida arianna meloni e le figlie

È riuscito a tenersi alla larga da estremismi e nostalgie («L'Msi? Il 50 per cento dei nostri tesserati non ne ha neppure memoria») seppure con qualche eccezione: rimbalza ancora sul web la polemica per un sacrario dedicato al gerarca fascista Rodolfo Graziani finanziato dalla Regione Lazio, su sua iniziativa, e fatto costruire dieci anni fa ad Affile. Lollobrigida era lì, in prima fila all'inaugurazione.

 

Ma è ormai a suo agio nelle istituzioni, punto di riferimento del nuovo corso meloniano per grand commis e potenti portatori di voti. Nella burocrazia non usa il machete di Crosetto ma il bisturi. Poche rimozioni, qualche innesto mirato: nell'Agea, la potente agenzia per le erogazioni in agricoltura, ha spedito Fabio Vitale, l'ex dirigente Inps che nelle Marche aveva scoperchiato la pentola dei "furbetti" del reddito di cittadinanza, con inchiesta giudiziaria annessa. Vitale con Giorgetti era finito al Mise, Lollobrigida l'ha sottratto al collega Adolfo Urso assieme a Sergio Marchi, già al Copasir e oggi responsabile della segreteria tecnica del ministero dell'Agricoltura. [..]

 

francesco lollobrigida

Per qualcuno è ingombrante: in cima ai rivali interni c'è Fabio Rampelli, candidato ma mai fino in fondo a tutte le elezioni possibili e messo da parte anche per le Regionali nel Lazio a favore di Francesco Rocca, naturalmente uomo di Lollobrigida. «Sono come la sora Camilla, tutti la vonno e nissuno la pija», commentò memorabilmente Rampelli, per giunta commissariato nella guida del partito a Roma.

 

BARBA E CAPELLI

francesco lollobrigida al senato

La corsa del biondo luogotenente di Giorgia con il vezzo del look (è solito entrare nella sala da barba della Camera per farsi pettinare prima delle sedute) prosegue lontano dagli ardori giovanili delle sezioni romane («Le botte all'Università? Succedeva. E se me le davano, reagivo») e vicino ai granai elettorali della Penisola: strategico il rapporto con Coldiretti […]

 

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA

La "cognatanza" paga, e Lollo tenta la scalata anche per diventare il numero due negli indici di popolarità degli esponenti di Fdi: nei social ha l'engagement più alto, grazie anche al profluvio di post (427) prodotti nei primi due mesi di governo: il segreto si chiama Matteo Caracciolo, un giovane che si occupa del web e che lavorava con Stefano Patuanelli, il predecessore di Lollobrigida all'Agricoltura: proviene – udite udite – dall'associazione Rousseau di Davide Casaleggio.

 

GIORGIA MELONI E FRANCESCO LOLLOBRIGIDA

Ma il cognato più famoso d'Italia ha deciso di tenere con sé anche chi voleva aprire il Palazzo come una scatoletta di tonno: pure questo, in fondo, è esercizio di sovranità alimentare.

francesco lollobrigida francesco lollobrigida giuramento governo meloni 3FRANCESCO LOLLOBRIGIDA francesco lollobrigida giuramento governo meloni 2francesco lollobrigida FRANCESCO LOLLOBRIGIDA francesco lollobrigida foto di baccoCARLO NORDIO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL SALONE DELLA BIRRAfrancesco lollobrigida funerale di sinisa mihajlovic francesco lollobrigida maurizio gasparri foto di bacco (2)francesco lollobrigida nella redazione di leggo FRANCESCO LOLLOBRIGIDA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…