MARINO, C’È DA SPOSTARE UNA PANDA - IRA BIPARTISAN CONTRO IL SINDACO, VIA LA SUA MACCHINA DAL PARCHEGGIO DEL SENATO: “PRIVILEGIO INCOMPRENSIBILE” - COME LO SPIEGA AI ROMANI INFEROCITI PER IL RINCARO DELLE STRISCE BLU?

Massimiliano Scafi per “il Giornale

 

LA PANDA DI MARINO NELL'AREA  RISERVATA DEL  PARCHEGGIO DEL SENATOLA PANDA DI MARINO NELL'AREA RISERVATA DEL PARCHEGGIO DEL SENATO

Sfrattare Marino? Sì, qualcuno di loro vorrebbe sloggiarlo anche dal Campidoglio, ma intanto trenta senatori di centro, di destra e di sinistra si acconterebbero di fargli spostare la macchina, una Panda rossa da quasi sei mesi parcheggiata negli spazi riservati di Palazzo Madama, chiusa a chiave, controllata dalla polizia. Tanto il sindaco, si sa, va sempre in bicicletta.

 

«Un privilegio incomprensibile e impopolare, in una città in cui sono appena state abolite molte agevolazioni sulla sosta tariffaria, che un inevitabile aggravio degli oneri a carico dei cittadini». La lettera, firmata da parlamentari di Fi, Ncd, Cinque stelle, Sel, Lega, Popolari per l'Italia e Scelta civica, è adesso sul tavolo di Pietro Grasso, al quale viene chiesto di «riconsiderare l'autorizzazione concessa al sindaco di Roma a parcheggiare nell'area riservata alla sosta delle auto dei senatori in carica».

 

ignazio marino vigileignazio marino vigile

In carica, appunto, mentre Ignazio Marino ha da tempo dovuto lasciare il suo scranno. Però non ha lasciato il posteggio. La Panda è quasi sempre lì, davanti alla chiesa di San Luigi dei Francesi, alle spalle di piazza Navona, nel cuore del rione Sant'Eustachio, accanto al bar famoso per i cappuccini, a due passi dalla residenza privata del sindaco-ciclista. E resta lì anche di notte, quando le auto degli altri senatori non ci sono, sorvegliata dalle forze dell'ordine che consentono l'accesso a quel tratto di strada azionando i dissuasori elettrici che spuntano dal selciato.

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Lui sì e noi no? C'è pure un pizzico di invidia in questa guerra tra privilegiati, perché recentemente Pietro Grasso aveva chiesto ai senatori di lasciare liberi, al termine dell'orario di lavoro, i posti auto a loro destinati, specie quando non ci sono a Palazzo Madama non ci sono sedute. E le aree indicate erano le stesse in cui la macchina di Marino rimane in sosta: Via della Dogana vecchia, piazza Sant'Eustachio e piazza San Luigi dei Francesi.

 

annagrazia calabriaannagrazia calabria

Il permesso al sindaco era stato concesso «per motivi di sicurezza», visto che la Panda era stata rigata più volte. «Si voleva favorire il parcheggio in una zona sorvegliata - si legge nella lettera - dopo che la vettura di Marino aveva subito danneggiamenti per mano di ignoti». Ma ora le cose sono cambiate, tanto più, ricorda la missiva bipartisan, che «il regolamento consente ai senatori di usufruire del posteggio soltanto negli orari di apertura degli uffici, al di fuori dei quali non è consentito prolungare la sosta».

 

Marino invece può. Avrà dei problemi a spiegarlo ai romani inferociti per il traffico e il rincaro delle strisce blu, come dice la deputata di Fi Annagrazia Calabria: «Un sindaco che aumenta la tariffa dei parcheggi e che procede a tappe forzate con le pedonalizzazioni, escludendo anche le moto dal centro, con che faccia usufruisce di questo servizio? E viste le sue fotografatissime passeggiate in bici, che se ne fa dell'auto?».

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