ISRAELE IN PIAZZA CONTRO TAGLI E TASSE - NETANYAHU SI FA MONTARE UN LETTO DA 127 MILA $ SULL’AEREO E SPENDE 3 MILA $ IN GELATO...

1 - AUSTERITY PURE IN ISRAELE E LA GENTE SCENDE IN PIAZZA
Rolla Scolari per "il Giornale"

Sventolano bandiere della Grecia alla prima manifestazione in Israele contro quell'austerity che da mesi riempie le piazze europee. «Basta, abbassate le tasse», è uno dei cori scanditi sabato sera al corteo che per ore ha bloccato il cuore di Tel Aviv. Quasi diecimila persone hanno marciato nelle piazze e i boulevard chic del centro, quelli dei caffè e dei locali notturni, gli stessi che nell'estate 2011 sono stati teatro delle proteste sociali contro il carovita.

La piazza protesta contro il piano di bilancio presentato la settimana scorsa e discusso oggi dal gabinetto del premier Benjamin Netanyahu. Le misure di austerity introdotte mirano a colmare un deficit di 850 milioni di euro, il 4,2% del Pil: il doppio rispetto alle aspettative degli economisti per l'anno. Il ministro delle Finanze Yair Lapid, ex giornalista televisivo e stella delle elezioni di gennaio, ha proposto tagli alla spesa pubblica da 538 milioni di euro: toccano educazione, sanità, welfare, trasporti e difesa.

Il piano prevede anche aumenti delle tasse senza precedenti: la tassa sul reddito aumenta del'1,5% per chi guadagna più di mille euro al mese e l'Iva sale dal 17 al 18%. Fa discutere poi quella che sui giornali è stata definita la «tassa sull'oltretomba»: il governo ha dovuto smentire che dall'anno prossimo gli eredi dovranno pagare una quota annuale municipale per ogni tomba o loculo nei cimiteri (anche se, per esempio, si tratta di una tomba di famiglia vecchia di anni).

Le nuove misure costeranno in media alle famiglie israeliane 640 euro all'anno, secondo i primi calcoli. È un colpo per la classe media israeliana, che da anni lamenta il costo troppo alto della vita nel Paese. Ed è più duro perché in arrivo da quel politico sostenuto alle elezioni anche dal movimento che nel 2011 fu il motore delle proteste sociali. Alcuni manifestanti indossano maschere di cartone con la faccia telegenica del ministro delle Finanze.

Per molti di loro, Lapid ha tradito la sua base: «È diventato qualcuno attraverso questo movimento di protesta e ora ci sta fregando tutti», dice Karmit, 31 anni, studentessa di legge ma anche impiegata della compagnia aerea di bandiera El Al. «Le nuove misure mi toccano profondamente: pagherò troppo in tasse».

Il 62,5% della popolazione è contrario alle nuove misure e il 40,6% pensa che la propria situazione economica peggiorerà nei prossimi mesi, racconta un sondaggio pubblicato dal quotidiano Israel HaYom. La popolarità di Lapid intanto è in calo: il 53,9% degli israeliani dice di aver perso fiducia nell' eroe della classe media che aveva promesso in campagna elettorale di difendere la classe media.

«Torna in tv», è scritto sul cartello di Adi Gotlib, manifestante e giovane attrice che si chiede perché l'ex giornalista Lapid non vada «a prendere i soldi dai tycoon e non da noi», come recita su Facebook lo slogan della protesta.

I leader dell'opposizione attaccano, ma il neo ministro non sembra farsi scalfire: ha definito il piano di bilancio «un male necessario» e critica i manifestanti che «protestano contro loro stessi»: «La classe media non può permettersi di lasciare che l'economia collassi», ha detto in tv.

In Israele, c'è chi pensa che la matricola della politica Lapid abbia sbagliato ad accettare un incarico così complicato come le Finanze in tempo di crisi. Dall'altra, c'è chi dice che le critiche fortifichino chi ambisce a diventare premier, spiega al Giornale Lilac Sigan, giornalista e per anni opinionista del Globes, giornale finanziario israeliano. Per l'avvenire politico di Lapid i prossimi mesi saranno cruciali: «Quello che non è chiaro - dice Sigan - è quale siano i progetti per il futuro. Questo piano è stato approvato in fretta. Ora servono riforme reali per risanare l'economia».


2 - QUEL LETTO SULL'AEREO E LE SPESE DI NETANYAHU
Dal "Corriere della Sera"

Valanga di critiche per le spese di Benjamin Netanyahu. In piena austerity, il premier israeliano ha chiesto che un letto matrimoniale per lui e la moglie venisse montato sull'aereo che il mese scorso lo ha portato ai funerali di Margaret Thatcher. Costo: 127 mila dollari, a cui se ne erano aggiunti altri 300 mila per il volo, durato 5 ore e mezzo. Già in febbraio la stampa aveva reso noto che ogni anno il governo spende quasi 3 mila dollari del budget in gelati per il premier.

Sprechi che fanno scalpore, specialmente adesso che il neoministro delle Finanze, Yair Lapid, ha proposto un piano di tagli e aumenti delle tasse per ridurre il deficit dello Stato. Una politica economica che combina una riduzione delle spese militari (quasi 800 milioni di euro in meno) all'innalzamento dell'1,5% (1% per le aziende) di imposte e Iva.

L'esercito teme che la sforbiciata multimilionaria possa compromettere l'efficienza delle sue forze, impegnate sul fronte siriano, nella lotta agli Hezbollah e in allarme per la minaccia nucleare di Teheran. A soffrire di più per il programma Lapid sarà però la classe media, che, delusa, ha già manifestato sabato scorso per le strade di Tel Aviv. A protestare erano in 10 mila. Il malcontento riguarda soprattutto gli elettori «traditi» di Lapid, che confidavano in un piano di austerità punitivo solo nei confronti dei più ricchi.

 

NETANYAHUBENJAMIN NETANYAHU Binyamin and Sara Netanyahu iIsraeli-prime-ministerYAIR LAPID YAIR LAPID

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO