
"ISRAELE HA SUPERATO OGNI LIMITE. GLI EFFETTI LI SENTIREMO FINO A QUI" - LA RANDELLATA DI MATTEO PIANTEDOSI A NETANYAHU (FATELA LEGGERE A TAJANI, CHE HA SEMPRE MISURATO LE SUE CRITICHE A ISRAELE) - IL MINISTRO DELL'INTERNO LANCIA UN ALLARME SICUREZZA: "IL MOVIMENTO PRO-PAL SI STA INGROSSANDO DI GIORNO IN GIORNO. TRA LORO ANCHE ANTIOCCIDENTALI, ANTISIONISTI, ANTICAPITALISTI" - L'AMMISSIONE DEL FALLIMENTO DEI CENTRI IN ALBANIA: "CI SONO MENO PERSONE DI QUANTE AVREMMO VOLUTO"
Estratto dell'articolo di Alessandro De Angelis per “la Stampa”
Ministro Matteo Piantedosi, ancora non ha espresso un giudizio sulla tragedia di Gaza.
«È tutto terribilmente doloroso e inaccettabile. Civili innocenti finiscono per pagare un prezzo altissimo per responsabilità delle loro classi dirigenti o presunte tali».
Responsabilità. Parliamone.
«Lo dico da amico di Israele. Non c'è alcun dubbio che Hamas con la barbarie del 7 ottobre ha innescato una crisi regionale. E tuttavia credo che il governo israeliano stia spingendo il conflitto oltre ogni limite di ragionevolezza, di proporzionalità e di umanità. Questo andando contro, in prospettiva, agli stessi interessi di Israele».
La denuncia della comunità internazionale è forte, l'azione debole. Concorda?
«È evidente la crisi profonda del multilateralismo e degli organismi internazionali che lo interpretano. Come ha detto Giorgia Meloni occorrono iniziative di tutta la comunità internazionale per evitare una escalation militare che aggraverebbe una già catastrofica crisi umanitaria».
Però il governo si barcamena sulle sanzioni e brilla per timidezza su Gaza.
«Lei parla di timidezza, io vedo un governo che più di qualsiasi altro si è finora distinto per lo stanziamento di ingenti fondi in favore di iniziative umanitarie come Food for Gaza o come l'ospitalità ad oltre mille palestinesi bisognosi di cure».
Un governo non è la Caritas. L'iniziativa politica è frenata dal timore di urtare Trump?
«Trovo ingeneroso e persino controproducente cercare ogni pretesto per addossare presunte colpe al nostro governo. Giorgia Meloni ha dato ampia dimostrazione di indipendenza di giudizio. Vale per l'Ucraina e vale per Gaza. Il rapporto con l'amministrazione americana è molto forte proprio per la stima che la premier riscuote anche in America, ma il nostro governo sa avere posizioni scevre da condizionamenti».
Cosa teme in termini di destabilizzazioni nel Mediterraneo allargato?
PROTESTA PRO PALESTINA AL CONSIGLIO COMUNALE DI MILANO
«Nord Africa e Medio Oriente sono spesso sconvolti da crisi e guerre. Le conseguenze sono enormi e si riflettono oltre i confini di quelle aree geografiche. Le crisi migratorie e il radicamento sempre più diffuso di trafficanti di ogni genere ne sono la conseguenza più evidente». […]
Quanta gente c'è oggi nei centri in Albania?
«Meno di quanti avremmo voluto. Purtroppo alcuni pronunciamenti giudiziari – a nostro avviso, caratterizzati da un approccio eccessivamente ideologico – hanno rinviato al prossimo anno la piena funzionalità del centro».
Ministro non funziona la logica, quella sì ideologica, dei Paesi terzi...
BOMBARDAMENTO SU QUEL CHE RIMANE DI GAZA
«La "logica" dei Paesi terzi sicuri è un tema prioritario dell'Ue ed è alla base di un regolamento a cui l'Europa sta lavorando. Il centro in Albania ha cominciato a funzionare: da lì abbiamo già rimpatriato diverse persone pericolose per la sicurezza pubblica. Ma indubbiamente andrà a pieno regime con l'entrata in vigore del nuovo Patto asilo e migrazione a giugno 2026». […]
La negazione della prospettiva di uno Stato palestinese può innescare fenomeni di terrorismo in Occidente?
«I fenomeni di terrorismo, negli anni, si sono nutriti di narrazioni e farneticazioni che hanno alimentato la negazione della prospettiva "due popoli due Stati"».
E quindi?
padre Gabriel Romanelli ferito nel bombardamento della chiesa a gaza
«Bisogna combattere con forza le posizioni estremistiche e il terrorismo, non solo con la cooperazione internazionale delle forze di polizia ma anche rafforzando il quadro della collaborazione tra Paesi anche sui temi culturali, sociali ed economici».
Si parla di una soluzione tunisina per la fuoriuscita di Hamas da Gaza. La Tunisia è vicina. La preoccupa?
«Hamas va sconfitto e basta. La fine della sua presenza a Gaza sarebbe di per sé la migliore notizia che può favorire una tregua. Ma non è trasferendo altrove un gruppo terroristico che si risolvono i gravi problemi che questo stesso gruppo ha causato».
bombardamenti israeliani su gaza
C'è anche in Italia un rischio di radicalizzazione ulteriore dei Movimenti pro-Pal?
«Il movimento pro-Pal si sta ingrossando di giorno in giorno con soggetti i quali non sono richiamati da ragioni che attengono esclusivamente al conflitto israelo-palestinese. Chi protesta attinge, sempre più, a un crogiolo di motivazioni che spesso sono più generalmente antioccidentali, antisioniste, anticapitalistiche».
bombardamenti israeliani su gaza
Quale è il confine tra protesta legittima e inaccettabile?
«La risposta è semplice: rifuggire da ogni prospettiva di violenza. Nel nostro Paese è chiaro a tutti che chiunque può manifestare qualsiasi idea, purché non lo si faccia con la violenza».
Esponenti di governo hanno evocato le Br e l'omicidio Calabresi. A lei l'Italia di oggi sembra quella degli anni di piombo?
«Credo che chi abbia fatto quei riferimenti intendesse richiamare l'attenzione su alcune fasi della nostra storia in cui la sottovalutazione delle espressioni di odio e l'innalzamento dei toni hanno poi costituito il substrato su cui proliferarono vere e proprie tragedie. Non credo che sia di per sé negativo ricordarlo anche se sono chiare a tutti le differenze con i tempi attuali». […]