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ECCOLA, LA FAMOSA INTELLIGENCE OCCIDENTALE: LA TURCHIA AVEVA SEGNALATO DUE VOLTE ALLA FRANCIA IL KAMIKAZE DEL BATACLAN - E GLI ATTACCHI SAREBBERO STATI ORGANIZZATI ANCHE ATTRAVERSO LA PLAYSTATION 4, GRAZIE AI SISTEMI PER SCAMBIARSI MESSAGGI NON TRACCIABILI DALLA NSA

1. TURCHIA AVEVA SEGNALATO A FRANCIA KAMIKAZE BATACLAN

erdogan hollandeerdogan hollande

 (ANSA) - Nell'ultimo anno la Turchia ha avvisato in due occasioni le autorità francesi che Omar Ismail Mostefai, uno degli attentatori del Bataclan, avrebbe potuto compiere un attacco kamikaze. Lo riferiscono media locali, citando fonti anonime della sicurezza di Ankara.

 

L'antiterrorismo di Ankara avrebbe inviato informative ai colleghi francesi su Mostefai a dicembre 2014 e ancora nel giugno scorso. Secondo la stessa fonte turca, le autorità di Parigi non avrebbero in seguito chiesto ulteriori informazioni fino agli attentati di venerdì scorso.

 

ankaraankara

Ankara aveva inserito Mostefai nella lista dei "sospetti terroristi" a ottobre del 2014, segnalandolo alla Francia nell'ambito di una richiesta di informazioni su altri 4 presunti jihadisti giunta proprio da Parigi. L'uomo era entrato in Turchia nel 2013 dalla provincia di Edirne, al confine con Grecia e Bulgaria, per poi recarsi probabilmente in Siria. Non ci sarebbe però traccia della sua uscita dal Paese.

 

 

2. PARIGI: GLI ATTACCHI DELL’ISIS ORGANIZZATI SU PS4

Cristiano Ghidotti per www.webnews.it

 

comunicare con la playstationcomunicare con la playstation

Gli attacchi messi a segno nella serata di venerdì a Parigi sono costati la vita ad oltre 130 persone. Un’azione coordinata, che ha richiesto una fase preparatoria su cui le autorità francesi e internazionali stanno cercando di fare chiarezza. Stando a quanto dichiarato da Jan Jambon, Ministro degli Affari Interni belga, uno dei mezzi di comunicazione utilizzati dai terroristi per la loro organizzazione sarebbe costituito dalla PlayStation 4.

 

La console di Sony, dunque, la piattaforma videoludica scelta ogni giorno da milioni di giocatori di tutto il mondo per trascorrere il proprio tempo divertendosi, da soli o in compagnia. Un sistema difficilmente tracciabile, a causa dei numerosi strumenti che offre per mettersi in contatto con gli altri iscritti al servizio PSN: non solo chat vocali o messaggi, ma anche l’interazione in-game, ovvero all’interno dei titoli.

 

chat di call of dutychat di call of duty

La redazione di Forbes ricorre a due esempi per far capire in che modo i membri dell’ISIS avrebbero potuto sfruttare PS4 per stabilire obiettivi e modalità operative: in uno sparatutto come Call of Duty si potrebbe scrivere un messaggio su qualsiasi parete con una raffica di colpi, cancellandone ogni traccia dopo alcuni secondi. Lo stesso vale per tutti quei giochi che includono un editor di livelli da condividere privatamente con un amico. Queste le parole di Jambon.

 

Nel 2010 l’FBI ha chiesto di poter monitorare le comunicazioni tra utenti su PS4 e Xbox One, ma la FCC (Federal Communications Commission ) ha negato il permesso. NSA e CIA già da tempo tengono d’occhio titoli come World of Warcraft, alla ricerca di comportamenti potenzialmente pericolosi.

 

call of dutycall of duty

In altre parole, mentre l’intelligence ricorre a mezzi tecnologicamente sempre più avanzati per combattere la minaccia del terrorismo, chi organizza gli attacchi si affida a sistemi semplice, basilari, alla portata di tutti come una piattaforma per il gaming: nascondersi alla luce del sole, confondersi tra le masse, laddove l’identificazione di un rischio si trasforma nella proverbiale ricerca dell’ago nel pagliaio.

 

BATACLAN MATTANZABATACLAN MATTANZA

Quanto accaduto nella capitale francese riporta in auge l’eterna discussione sull’esigenza di trovare un equilibrio tra il diritto alla privacy degli utenti e le necessità di chi vorrebbe monitorare la Rete come sistema di prevenzione.

 

A chi si occupa di stabilirlo spetta il non semplice compito di agire in modo lucido, razionale, senza subire le pressioni dell’opinione pubblica, né in un momento come quello attuale in cui sono la paura e il timore di nuovi attacchi a dominare il sentimento comune, né quando si alzano polveroni come quello mosso negli anni scorsi dal datagate.

 

 

 

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