1. ARCHIVIATA LA GRANDE AMMUINA DELLA DIREZIONE DEL PD E DELL’INCONTRO CON ALFANAYEV, RENZIE VOLA DECISO VERSO LA SCRITTURA DELLA NUOVA LEGGE ELETTORALE 2. IN REALTÀ, A QUESTO DISGRAZIATISSIMO SITO ITALICO RISULTA CHE TUTTO L’ACCORDO FOSSE GIÀ STRA-CHIUSO SABATO, QUANDO IL SINDACHINO HA PORTATO A CASA IL DOPPIO TURNO DI COALIZIONE – ANCHE NELL’INTERESSE DEGLI ALFANOIDI – E IL IL BANANA ALL’UOVO (SULLA MACCHINA) HA OTTENUTO LE SOGLIE DI SBARRAMENTO CON LE QUALI SPERA DI TENERE AL GUINZAGLIO NCD, LEGA, FDI E CESPUGLI VARI DEL CENTRODESTRA 3. IL MINISTRO KAZAKO STAREBBE GIÀ TRATTANDO IL RIENTRO PROPRIO E DI SKIFANI ALLA CORTE DEL CANE DUDÙ. MENTRE PIERFURBY E RIGOR MONTIS SONO MESTAMENTE AVVIATI VERSO UNA PANCHINA, RISPETTIVAMENTE A VILLA BORGHESE E AL PARCO SEMPIONE 4. SI VA VERSO UN TRIPOLARISMO E A GRILLOMAO VA BENONE. SOLO CHE NON LO PUÒ DIRE

a cura di colina d@autistici.org (Special Guest: Pippo il Patriota)

1 - AVVISI AI NAVIGATI
Archiviata la Grande Ammuina della direzione del Pd e dell'incontro con Alfanayev, Renzie vola deciso verso la scrittura della nuova legge elettorale denominata, con evidente sprezzo del ridicolo, "Italicum". In realtà, a questo disgraziatissimo sito italico risulta che tutto l'accordo fosse già stra-chiuso sabato, quando il Banana all'uovo (sulla macchina) si è incontrato con il Rottam'attore per il rito delle stilografiche. Il sindachino ha portato a casa il doppio turno di coalizione - anche nell'interesse degli alfanoidi - e il Cainano reloaded ha ottenuto le soglie di sbarramento con le quali spera di tenere al guinzaglio Ncd, Lega, Fdi e cespugli vari del centrodestra.

Il ministro kazako, per parte sua, da un lato minaccia emendamenti-pirata in Parlamento per reintrodurre le preferenze, dall'altro starebbe già trattando il rientro proprio e di Skifani alla corte del cane Dudù. Mentre Pierfurby Casini e Rigor Montis sono mestamente avviati verso una panchina, rispettivamente a Villa Borghese e al Parco Sempione.

E se qualcosa andasse storto nell'iter parlamentare dell'"Italicum"? Se il fragile governino di Mezze Intese crollasse? Qui le ipotesi sono sostanzialmente un paio: un Letta bis o un Renzi Uno, ma su questo ovviamente decide Re Giorgio. Infine, attenzione alle astuzie di Grillomao. Oggi tutti i giornali scrivono che c'è casino nel Movimento per via della mancata partecipazione del comico genovese alla trattativa sulla legge elettorale, ma in realtà se si va verso un Tripolarismo a Grillo va benone. Solo che non lo può dire.

2 - IL RITORNO DELL'ASFALTATORE
Come promesso mesi fa, Renzie asfalta i suoi avversari. Nel partito. In estasi Repubblica: "Renzi blinda la legge elettorale. Sì alla riforma ma è scontro nel Pd. Il segretario: così o salta tutto" (p. 1). "La minoranza sale sulle barricate. Il presidente Cuperlo: ‘Pronto a dimettermi'. Lite con il segretario: ‘Mi ha offeso'. Ora la resa dei conti" (p. 3). La Stampa rende onore al vincitore di questa prima manche: "Il doppio turno alla Renzi vince i malumori Pd". "La sfida di Matteo: giocarsi la sua partita in fretta e da decisionista. E le accuse contro di lui si sono auto-smontate" (p. 2).

Il Giornale gode così: "Alfano senza numeri costretto ad accodarsi. Renzi respinge tutte le richieste del vicepremier sul nuovo sistema elettorale. Lui si piega ma avverte: ‘Lotteremo per le preferenze'" (p. 4). Fuori linea la voce di Giovanni Sartori, il cui pensiero è ospitato sul Messaggero a mezzo intervista: "Questo è un pasticcio su un pasticcio, la minoranza diventa maggioranza. Il doppio turno funziona solo se concorrono i partiti con i loro leader e non le coalizioni. Le preferenze sono manipolabili. Le liste brevi però sono a loro volta una truffa" (p. 4).

3 - IL MAGLIO GIUDIZIARIO SUL PADRE RIFORMATORE DI HARDCORE
Grande imbarazzo al Tribunale di Milano per il calendario di giustizia del Banana, che in 48 ore è passato da decaduto-pregiudicato a nuovo Padre costituente, in condominio con il Rottam'attore. Il Messaggero fa il punto della situazione: "Berlusconi, da aprile ai servizi sociali. Condanna Mediaset, il tribunale di Sorveglianza fissa l'udienza sulla richiesta del Cavaliere si scontarla con lavori socialmente utili. In arrivo l'apertura del fascicolo Ruby ter: per l'ex premier l'ipotesi di accusa potrebbe essere corruzione in atti giudiziari" (p. 5).

In allerta anche il Cetriolo Quotidiano: "B. torna dai giudici: indagato nel Ruby 3, servizi sociali in aprile. Attesa per oggi l'accusa formale di falsa testimonianza sulle ‘cene eleganti'. Idem per Ghedini e Olgettine. Per i fedelissimi il Cavaliere ha stampato a Milano un libretto dove si difende da tutte le accuse: non sarà messo in vendita" (p. 7).

Sul Giornale, Luca Fazzo apre il fuoco di sbarramento: "Berlusconi è tornato in gioco e i pm vogliono già espellerlo. La strana puntualità delle toghe, a due giorni dall'intesa con Renzi, fissata il 10 aprile l'udienza sui servizi sociali. E oggi la Procura potrebbe aprire il fascicolo ‘Ruby ter'. Per evitare il più possibile polemiche, "dovrebbe trattarsi di un annuncio stringato, senza nomi e senza reati e se il fascicolo venisse assegnato al pool di Ilda Boccassini significherebbe che la Procura di Milano ha imboccato la linea dura" (p. 8).

4 - RIMPASTINO O RIMPASTONE?
Ancora in alto mare la sorte del governino di Lettanipote, complice il grande gelo sceso tra il premier e Renzie. Per il Sole 24 Ore, "Letta pronto al governo-bis, fiducia sul ‘contratto'. L'obiettivo del premier è coinvolgere il partito democratico renziano nel nuovo Esecutivo. Tempi rapidi per il varo. A rischio De Girolamo, Bray, Zanonato, Cancellieri, Giovannini e Quagliariello. Alfano resta al Viminale" (p. 5).

Secondo il Corriere della Stabilità (bancaria), "Il premier tentato da un bis lampo per il rilancio. L'operazione, con un voto del Parlamento, dovrebbe avvenire in un sol giorno o al massimo due. L'idea di un rimpasto veloce e fiducia entro la missione a Bruxelles a fine mese" (p. 3). Intanto, "Il sindaco prepara le cento proposte da presentare a Letta". Cambierà dunque il lessico politico: dal "Ce lo chiede l'Europa" al "Ce lo chiede Renzi". La Stampa sottolinea la "Freddezza da Palazzo Chigi. Il premier ora spera si accelerare sul Letta bis" e aggiunge che a Lettanipote non è certo andato giù che Renzi "abbia fatto trapelare che il premier ha dovuto chiamare suo zio Gianni per sapere come era andato l'incontro con il Cavaliere nelle sede del pd" (p. 3).

Di diverso avviso il Messaggero, che non vede alcuna accelerazione: "Letta in allarme per il governo: tempi più lunghi per il patto. La fase due rallenta, la nuova agenda non sarà pronta per il 29 a Bruxelles. Il nodo del rimpasto per coinvolgere maggiormente i democrat renziani" (p. 3).

5 - ARMELLINI IN BIANCO (CON LE TASSE)
Residenza monegasca, ma vita sociale tra il villone all'Eur e il palazzo antico in centro storico. Però adesso il vero problema di Angiola Armellini, dinastia del mattone e gran dama dei salotti capitolini, sono le altre case. Non pochissime. "Nasconde al Fisco due miliardi . ‘Evasi 190 milioni'. L'erede degli Armellini denunciata dalla Finanza: nel mirino oltre mille immobili, quasi tutti nella capitale. Una società che nascondeva capitali sospetti anche sulla residenza a Montecarlo" (Messaggero, p. 10). Anche la Stampa dedica un paginone a "La figlia del ‘re del mattone' e quei 1200 immobili fantasma. Denunciata Angiola Armellini. Sue anche oltre venti società con sede a Lussemburgo intestate a persone di fiducia" (p. 15).

E a proposito di evasione, colpaccio del Sole che intervista Hervè Falciani, quello dell'omonima lista. Dice poco, ma sgancia una bella bombetta quando spiffera che "alcuni funzionari dei servizi segreti italiani hanno visionato il materiale e hanno iniziato a lavorarci per trovare prove di eventuali reati. Ma a un certo punto, nel 2011, hanno smesso di occuparsene. Uno di loro mi ha detto: ‘Siamo stati bloccati'" (p. 9).

6 - NON FA SOSTA LA SUPPOSTA
Fa invece sempre piacere la complicazione scientifica con la quale il Fisco si accanisce sugli italiani che pagano le tasse: "Mini-Imu e Tares, caos sui pagamenti. I Comuni sono andati in ordine sparso nel fissare le scadenze e le modalità di versamento. Per Roma fissata una data smentita dalla legge di stabilità. Poi la correzione ma i bollettini arrivano sbagliati. Gli avvisi inviati dai Comuni contengono dati sbagliati sugli immobili dei cittadini" (Sole 24 Ore, p. 2).

Belle notizie anche per le imprese: "Debiti della Pa, la restituzione si ferma a 20 miliardi nel 2013. Mancato l'obiettivo di rimborsare 27,2 miliardi di fatture arretrate. Per quest'anno previsto un nuovo stanziamento di altri 20 miliardi" (p. 7). Arriverà una nuova ondata di tele-annunci del ministro di turno?

7 - MA FACCE RIDE!/1
"Operazione risparmio a Palazzo Chigi. Tagli del 10% e appalti più trasparenti. Finiranno in una caserma dismessa l'autoparco, gli archivi e i magazzini" (Repubblica, p. 11). Se avessero fatto tutti i tagli annunciati fin dal governo Monti, oggi Palazzo Chigi funzionerebbe a costo zero.

8 - MA FACCE RIDE!/2
Marò, De Mistura: "Rinvii inauditi, si sono messi in un angolo" (Corriere, p. 13). Sarà, ma intanto i due militari sono in un angolo dell'India da due anni , mentre lui e Madama Emma si trastullano con le interviste e le minacce di ritorsioni.

9 - ZUNINO IL FURBINO
Come Dago-anticipato, l'immobiliarista Zunino si prepara a rimettere le mani su gran parte del proprio impero con l'aiuto di Tom Barrack. Le banche sono al momento spaccate e il Sole sta nel mezzo: "Risanamento vola sull'ipotesi Opa. Il mercato scommette sull'offerta Zunino ma le banche restano divise. Alcuni dei soci guardano ancora alla proposta Chelsfield: la responsabilità di scegliere delegata al board del prossimo 23 gennaio" (p. 27). Per il Giornale, "Banche contro il ritorno di Zunino. Dopo aver accumulato 3 miliardi di debiti rispunta l'ex patron di Santa Giulia. Intesa e Unicredit non si fidano dell'offerta dell'immobiliarista. Solo il Banco popolare è possibilista. In Borsa titolo +7%. Barrack vuole il primo lotto dei palazzi di Parigi per 6-700 milioni" (p. 20).

Il Messaggero si schiera con la banca di piazza Cordusio: "Risanamento, Chelsfied è pronto al rilancio. Asta per gli immobili di Parigi: il fondo inglese vuol sorpassare Barrack. In arrivo proposta migliorativa di 20-30 milioni appoggiata da Unicredit. Intesa divisa" (p. 15)

10 - IL NASO FINO DEL MARPIONNE SULLA GERMANIA
"La truffa dell'Automobil club tedesco. Gonfiate le preferenze per la Golf. Statistiche manipolate, danneggiati tutti gli altri marchi. ‘Ci scusiamo con il pubblico, stiamo indagando a fondo, questa storia ci ferisce" (Repubblica, p. 23). Onore al compagno Marpionne, che ha sempre detto: "I dati sulle vendite in Germania mi sembrano strani".

11 - LA FOLLIA DI TOTO' RIINA
"Deve succedere un manicomio'. Così Riina minaccia Di Matteo". Il Cetriolo Quotidiano squaderna una paginata di follie dell'anziano boss, ormai in condizioni miserabili. "E allora organizziamola questa cosa! Facciamola grossa e non ne parliamo più perché questi, Di Matteo, non se ne va...La Costituzione ha detto che si devono distruggere, punto e basta (...) si devono prendere provvedimenti a questi magistrati, si deve togliere un po' di potere. Questo processo che mi sta facendo uscire pazzo, come non ti verrei ad ammazzare a te (...). Ti farei diventare il primo tonno, il tonno buono".

E vengono i brividi a leggere quanto scrivono Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza: "Boss rivela a Totò u' curtu: ‘Lì ci saranno tutti i pm'. Lorusso spiega che i magistrati saranno uniti e presenti in aula. La notizia era segreta, interna alla Procura. Si indaga su come possa averla appresa. L'obiettivo delle toghe era radunarsi in aula per sostenere l'accusa a fianco del collega minacciato" (pp. 2-3).

12 - IL CORRIERE DELLA SCIURA DEMOLISCE ROMA
Brutta mattinata per il sindaco Marino, abituato agli attacchi di Messaggero e Repubblica. Oggi il Corriere gli scaraventa addosso due pagine d'inchiesta come non se ne vedevano da anni: "Sporca, caotica, insicura. La caduta di Roma, capitale senza governo. Ogni cento abitanti, 67 auto, 56 pedoni travolti e uccisi in un anno. Un residente produce 660 chili di rifiuti, 113 più di Napoli. Uno su quattro ha commesso abusi edilizi. I dipendenti comunali sono il doppio di quelli della Fiat. Ecco perché la città non è vivibile" (pp. 20-21). Tutti a Viterbo, su.

 

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