voli di stato servizi

FATTA LA LEGGE TROVATO L’INGANNO – L’AERONAUTICA MILITARE FA TROPPI VOLI DI STATO? PROBLEMA RISOLTO: DUE FALCON CON LE STELLETTE VENGONO TRASFERITI ALLA CAI, LA COMPAGNIA DEI SERVIZI SEGRETI – E TUTTI VOLARONO FELICI E CONTENTI – SEMPRE FERMO NELL’HANGAR L’AIRFORCE ONE DI RENZI. COSTO ANNUO SOLO DI LEASING, 39 MILIONI DI EURO

 

Chiara Giannini per Il Giornale

 

alfano voli di stato

Il governo usa i soldi della Protezione civile per i suoi voli di Stato. Lo scandalo degli «aerei blu» si arricchisce di un altro capitolo. A febbraio scorso due Falcon F-900 EX dell' Aeronautica militare sono stati dati alla Cai (società di volo dei servizi segreti italiani) con matricole Itari e Itarh. Si tratta di due aerei che, insieme a un Airbus A-319, dovevano essere venduti (come previsto già nel 2013 dall' esecutivo guidato da Enrico Letta) e il cui ricavato doveva essere dato alla flotta antincendio della Protezione civile.

 

L' operazione non è mai riuscita e i due velivoli sono andati a rafforzare la flotta della società degli 007. Bene, quei due Falcon vengono usati tutt' oggi per i voli di ministri e altre personalità che ne hanno diritto, benché le disposizioni della Presidenza del Consiglio dicano espressamente che gli stessi possano essere fatti, così come il «trasporto aereo di urgenza per soccorso di ammalati gravi o per ragioni umanitarie», solo dall' Aeronautica. Qual è l' intento? Ovviamente quello di occultare certi viaggi.

 

VOLI DI STATO

I partiti di centrodestra stanno preparando interrogazioni parlamentari con cui chiederanno che si renda noto «quanti sono i voli effettuati dalla Cai per questo scopo nelle giornate comprese tra il venerdì e il lunedì, con partenza da Roma e con destinazione Palermo, Catania o Genova», città da e per le quali, spesso, partono alcuni ministri che in questi luoghi risiedono.

 

Ma chi chiede alla società in questione di soddisfare le esigenze di trasporto aereo di personalità di Stato? Il capo nucleo voli raggruppamento unità Difesa dell' Ufficio voli di stato e umanitari della Presidenza del Consiglio, colui che, nel 2015, assunse l' incarico su richiesta dell' attuale Capo di Stato maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano, nonostante il parere contrario dell' ex Capo di Stato maggiore dell' Aeronautica, generale Pasquale Preziosa.

VOLI DI STATO2

 

Di recente la Presidenza del Consiglio ha dismesso in maniera arbitrale l' attività di trasporto organi dall' Arma azzurra, passandone la competenza alle Regioni, sotto la dirigenza del ministero della Salute dove, guarda caso, il fratello del responsabile dell' Ufficio Voli di Stato è impiegato come dirigente. Insomma, il ruolo istituzionale dell' Aeronautica militare, che ha ridotto la sua attività, preziosissima e che sicuramente consentiva risparmi non indifferenti, a poche centinaia di ore di volo, viene ridotto a vantaggio di interessi privati e per coprire privilegi politici. Così come accaduto di recente anche per i Canadair antincendio, passati a una società privata.

 

VOLI DI STATO3

C' è di più, perché dei nove aerei di Stato attualmente gestiti dal 31esimo stormo di Ciampino, uno non viene pressoché utilizzato. Si tratta del costosissimo Airbus A-340 500, da tutti conosciuto come «Air Force Renzi», voluto dall' ex premier e acquisito con un contratto di leasing operativo della durata di 8 anni con Alitalia, per un costo pari a 39 milioni di euro annui, esclusi i costi per le spese di carburante (circa 1 milione e mezzo di euro annui), di affitto dell' hangar a Fiumicino (stimato in 1 milione 200mila euro), catering, spese equipaggio (24 persone contro le 4/5 necessarie sugli altri aeromobili, handling, ecc.).

AIR FORCE ONE

 

Insomma, la Presidenza del Consiglio pensa di sfangarla rendendo pubblici, sulla pagina dedicata ai voli blu, il numero dei tragitti compiuti dai ministri e i luoghi di partenza e arrivo, quando si dimentica di chiarire al contribuente quanti e quali sono i voli effettuati con la Cai. C' è chi farà passare anche quelli per «voli addestrativi», come successe qualche tempo fa con uno dei ministri che se ne andava a casa nel weekend sfruttando i passaggi dell' Aeronautica o con un altro che prendeva l' elicottero di Frontex per raggiungere la sua abitazione, ma la trasparenza, quando si tratta di spese pubbliche, non può essere un optional.

airbus a340 nuovo aereo blu di renzi 4

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…