"LA RUSSIA È PRONTA A TRASCINARCI IN UN CONFLITTO NEI PROSSIMI 4 ANNI" - L'ALLARME DEL COMMISSARIO EUROPEO PER LA DIFESA E LO SPAZIO, ANDRIUS KUBILIUS, LITUANO, CHE NON NASCONDE LA POSSIBILITÀ DELLO SCOPPIO DI UN TERZO CONFLITTO MONDIALE: "L'ECONOMIA RUSSA SI È TRASFORMATA IN UN'ECONOMIA DI GUERRA. È PER QUESTO CHE DOBBIAMO RAFFORZARCI. ABBIAMO UNA TABELLA DI MARCIA MOLTO CHIARA E DUE SFIDE DA AFFRONTARE. GLI STATI UNITI CHIEDONO DI ASSUMERCI MAGGIORI RESPONSABILITÀ PER LA DIFESA, LORO DEVONO SPOSTARE SEMPRE PIÙ RISORSE VERSO L'INDO-PACIFICO" - "NÉ NELLA NATO NÉ NELL'UNIONE EUROPEA ABBIAMO ESPERIENZA DI COMBATTIMENTO, SOLO GLI UCRAINI CE L'HANNO. DOBBIAMO CHIEDERCI COME INTEGRARE LE CAPACITÀ DI DIFESA UCRAINE, GIÀ COLLAUDATE SUL CAMPO, CON QUELLE EUROPEE"
Estratto dell'articolo di Flavia Amabile per "La Stampa"
Un incontro «positivo», quello con il ministro della Difesa Guido Crosetto, di «discussioni strategiche di alto livello e continueremo su questa strada», spiega il commissario europeo per la Difesa e lo Spazio, Andrius Kubilius, arrivato ieri a Roma per discutere del rafforzamento della difesa europea.
Commissario Kubilius, gli Stati Uniti minacciano di abbandonare l'Europa. L'Ue sarà in grado di far fronte da sola alla sfida russa?
«Il problema non è il presente ma il futuro. L'economia russa si è trasformata in un'economia di guerra. È per questo che dobbiamo rafforzarci: abbiamo una tabella di marcia molto chiara e due sfide da affrontare. Esiste la minaccia di una possibile aggressione russa: i nostri servizi di intelligence lo affermano pubblicamente e con chiarezza: nei prossimi tre o quattro anni la Russia potrebbe essere pronta a "testarci" in un conflitto reale. La seconda sfida arriva dagli americani che ci stanno chiedendo di assumerci maggiori responsabilità per la difesa europea, perché devono spostare sempre più risorse verso l'Indo-Pacifico».
esercito russo - missili ipersonici Zirkon
Abbiamo la capacità di affrontare queste due sfide?
«Ci vorrà tempo ma stiamo accelerando per riuscirci. Solo quest'anno sono state create molte nuove opportunità finanziarie per consentire agli Stati membri di sviluppare le proprie capacità. Dobbiamo guardare ai prossimi anni e individuare quali sono le capacità più importanti per le quali oggi riceviamo un supporto decisivo dagli Stati Uniti.
In particolare, i cosiddetti "abilitatori strategici": dati spaziali, intelligence, comunicazioni satellitari. Anche qui stiamo accelerando lo sviluppo. Ci sono piani molto ambiziosi nel settore spaziale, e l'Italia è molto forte, sia industrialmente sia a livello di pianificazione. Le cose stanno andando avanti».
E la Nato? Qual è il suo futuro?
«Sinceramente non vedo gli americani abbandonare la Nato, ma dobbiamo capire che, se gli Stati Uniti si sposteranno sempre più verso l'Indo-Pacifico, sul continente europeo dovremo assumerci sempre più responsabilità, non solo in generale sulla sicurezza, ma anche all'interno della Nato come organizzazione. Il tema del cosiddetto pilastro europeo della Nato deve diventare centrale nelle nostre discussioni. Al momento tra gli europei ancora non se ne parla molto ma dobbiamo iniziare».
Nell'accordo di pace con la Russia fra le richieste dell'Ucraina c'è la possibilità di schierare truppe Ue sul suo territorio. I Paesi europei, però, non sono pronti. Se avessimo un esercito europeo il problema sarebbe risolto ma l'esercito non c'è e non ci sarà ancora a lungo.
«Se, come prevedono i nostri servizi di intelligence, la Russia dovesse essere in grado di lanciare un'aggressione contro Stati membri dell'Ue o della Nato, dovremo affrontare un esercito russo addestrato dalla guerra, più forte di quanto fosse nel 2022 e capace di utilizzare milioni di droni.
Né nella Nato né nell'Unione Europea abbiamo esperienza di combattimento, solo gli ucraini ce l'hanno. Per questo, oltre a discutere delle garanzie di sicurezza per l'Ucraina, dobbiamo chiederci come integrare le capacità di difesa ucraine, già collaudate sul campo, con quelle europee, per rafforzare anche noi stessi».
Che cosa intende?
«Le loro capacità industriali, così come la loro esperienza e le nuove dottrine militari, sono impressionanti e cruciali per noi. È per questo che dobbiamo parlare anche di una possibile Unione Europea della Difesa, una nuova architettura di sicurezza che includa anche Regno Unito, Norvegia e Ucraina, per consolidare le capacità difensive del continente europeo. Quanto all'idea di un esercito europeo, probabilmente è troppo presto per dire qualcosa di concreto. È una strada difficile e complessa, ma dobbiamo iniziare a discuterne apertamente, guardando ai prossimi cinque o dieci anni». [...]
VLADIMIR PUTIN CON LA MIMETICA
Secondo lei che cosa bisogna evitare di inserire nell'accordo tra Ucraina e Russia per non compromettere la sicurezza europea?
«Dobbiamo evitare un accordo che metta l'Ucraina in una posizione di debolezza tale da facilitare una futura aggressione russa. Putin vuole ridurre le capacità difensive dell'Ucraina per poterla attaccare di nuovo in futuro.
La migliore garanzia di sicurezza per l'Ucraina è un esercito forte. Allo stesso tempo dobbiamo aiutare l'Ucraina a diventare un Paese di successo dopo la pace, anche attraverso l'integrazione nell'Ue, che io ritengo possibile».
La disinformazione e gli attacchi informatici russi sono una minaccia per la sicurezza europea. Come difenderci?
«Dobbiamo rafforzare in particolare la cyber-difesa e rispondere in modo proporzionato e deciso. Il Parlamento europeo chiede che le nostre risposte siano efficaci e severe. Il mio mandato include lo sviluppo di un progetto comune di cyber-difesa, e il rapporto del ministro Crosetto rappresenta una buona base di partenza». [...]
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