salvini di maio

CHI STA SABOTANDO LA LEGGE SULLA LEGITTIMA DIFESA? – L’APPROVAZIONE DELLA LEGGE BANDIERA DI SALVINI SLITTA: LA NORMA DOVRÀ TORNARE AL SENATO PER UN ERRORE TECNICO SULLE COPERTURE – MA I LEGHISTI TEMONO CHE SIA STATO UN AGGUATO DEI GRILLINI PER NON PERDERE ALTRI CONSENSI IN VISTA DELLE REGIONALI

Liana Milella per www.repubblica.it

SALVINI FUCILE

 

È un caso politico il rinvio della legittima difesa? L'ennesimo capitolo di uno scontro sotterraneo tra gli alleati di governo Lega e M5S? Un agguato dei grillini per rinviare il voto definitivo della legge che potrebbe fruttare a Salvini altri consensi a danno dei pentastellati?

 

Nega recisamente l'esistenza di un complotto Jacopo Morrone, il sottosegretario leghista alla Giustizia che in questi mesi ha seguito passo passo l'iter del provvedimento tra Camera e Senato. "Nulla di tutto questo. E lo dimostreremo approvando il testo definitivo per la fine di febbraio. Si è trattato di un mero errore compiuto dagli uffici, di cui nessuno si è accorto al Senato. Comporterà al massimo uno slittamento di 15 giorni sul voto definitivo".

 

JACOPO MORRONE

I fatti. La commissione Giustizia della Camera ha discusso in queste ultime settimane il testo della legittima difesa, legge vessillo della Lega che modifica gli articoli 52 e 55 del codice penale. La difesa a mano armata dai ladri sarà "sempre" legittima perché la vittima si trova in uno stato di "grave turbamento".

 

Legge che "potrebbe produrre omicidi", secondo l'Anm, il sindacato dei magistrati. Legge inutile, dicono altre toghe, perché comunque chi spara dovrà essere sempre indagato per consentire le indagini, anche se Salvini dice che non sarà più così. Non solo, inserire la condizione del "grave turbamento" introduce un elemento di natura psicologica che sarà difficile accertare.

 

Giunti allo step finale, col testo già votato in commissione dopo aver respinto un'ottantina di emendamenti, ecco che la commissione Bilancio della Camera, chiamata a dare il via libera sulla copertura finanziaria, si accorge che nel testo c'è un riferimento a 98.490 euro destinati a coprire il 2018. Un errore oppure un sabotaggio?

 

legittima difesa

La cifra era già presente al Senato che ha votato sulla legittima difesa il 24 ottobre 2018. Oggi, sempre in commissione Giustizia, l'errore è stato emendato dai relatori e il testo è pronto per l'aula. Ma questo comporterà il ritorno al Senato per una nuova e definitiva lettura.

 

Un fraintendimento di chi mette a punto la parte fiscale di una legge, la sua copertura nel bilancio di un anno, spiega Morrone. In questo caso ne era stata prevista una anche per il 2018, nella convinzione che il testo sarebbe stato approvato prima della fine dell'anno diventando già operativo. Secondo l'esponente leghista non si tratterebbe di un fatto politico dietro cui si sarebbe potuto celare il sabotaggio della legge, che però proprio al Senato aveva fatto registrare dei mal di pancia grillini, poi rientrati dopo la mediazione del Guardasigilli Alfonso Bonafede.

 

ALFONSO BONAFEDE MATTEO SALVINI

Vengono derubricati a un mero errore quei "98.490 euro per l'anno 2018", chiaramente fuori posto se è vero che la legge sulla legittima difesa deve essere ancora approvata e quindi non può già "costare" quella cifra. Dice Morrone: "L'abbiamo appreso dagli uffici, e si è trattato di uno sbaglio fatto dagli stessi uffici, di cui neppure al Senato ci si era accorti. Abbiamo già votato la correzione. Saremo presto in aula. E il passaggio al Senato riguarderà solo quel singolo punto". Quindi sarà anche rapido.

 

ANZIANA PISTOLA LEGITTIMA DIFESA

Certo i dubbi restano. Soprattutto dando una rapida scorsa al timing del provvedimento. Il testo della legittima difesa viene votato al Senato il 24 ottobre. E quindi la copertura di spesa per il 2018 è più che giustificata, soprattutto in quanto è noto che Salvini e la Lega vogliono che il testo diventi legge al più presto. In quei giorni si parla espressamente di un via libera definitivo prima della fine dell'anno. Poi ecco a Montecitorio l'incrocio parlamentare con la legge "spazzacorrotti" di Bonafede che guadagna la corsia preferenziale. La legittima difesa resta in attesa.

 

matteo salvini e alfonso bonafede foto mezzelani gmt056

Nessuno, in commissione Giustizia, si accorge dell'errore, neppure lettori attenti e interessati come lo stesso Morrone, ma soprattutto il sottosegretario leghista all'Interno Nicola Molteni, da sempre sponsor del provvedimento, sia nella scorsa che in questa legislatura.

 

Siamo alla discussione in commissione, che ha occupato più sedute nel mese di gennaio, comprese le audizioni. Si arriva agli emendamenti. Oltre 80, tutti votati e respinti. Ma pur sempre esaminati dai gruppi parlamentari e dagli uffici. Niente. Tutto tace. Di quella inutile previsione di spesa per il 2018 si avvede solo la commissione Bilancio di Montecitorio che vincola il via libera solo dopo l'avvenuta correzione.

 

CONTE SALVINI DI MAIO BY SPINOZA

È un fatto che la Lega avrebbe voluto il testo approvato nei primi giorni di febbraio, anche per giocarselo alle prossime regionali. Ma è pur vero che chi ne ha parlato con Bonafede sa che anche M5S vuole votare la legge al più presto proprio per evitare che Salvini ci faccia sopra propaganda per la scadenza ben più strategica delle europee. L'errore malandrino, a questo punto, comporterà solo un paio di settimane in più.

Ultimi Dagoreport

massimo martinelli azzurra francesco gaetano caltagirone guido boffo roberto napoletano

FLASH! – MISTERO BOFFO! È DURATO APPENA UN ANNO GUIDO BOFFO ALLA DIREZIONE DE “IL MESSAGGERO”, CHE SARÀ AFFIDATA AD INTERIM AL DIRETTORE EDITORIALE MASSIMO MARTINELLI – BOFFO FU UNA SCELTA DI AZZURRA CALTAGIRONE, IN BARBA A PAPÀ CALTARICCONE – ALLA SCADENZA, ESATTAMENTE DOPO UN ANNO, IL CONTRATTO DI BOFFO NON È STATO RINNOVATO – NEL CUORE DI CALTA C’È IL RITORNO DI ROBERTO NAPOLETANO, ATTUALE DIRETTORE DE “IL MATTINO” DI NAPOLI, ALTRO QUOTIDIANO DEL GRUPPO CALTAGIRONE…

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL PRANZO DEI VELENI È SERVITO: LUNEDÌ A PALAZZO CHIGI SONO VOLATI PIATTI E BICCHIERI TRA I TRE CABALLEROS DEL GOVERNO - MELONI E TAJANI HANNO MESSO ALL’ANGOLO IL "PATRIOTA" TRUMPUTINIANO SALVINI, ACCUSANDOLO DI SABOTARE L'ESECUTIVO CON LE SUE POSIZIONI ANTI-EUROPEE E GLI ATTACCHI A MATTARELLA SUL CODICE ANTI-MAFIA DEL PONTE DELLO STRETTO – QUANDO SONO ARRIVATI I RISULTATI DELLE COMUNALI, CON LA DEBACLE DEL CENTRODESTRA, "IL TRUCE" DELLA LEGA E' PARTITO ALL'ATTACCO, INCOLPANDO LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) PER LA SCONFITTA A GENOVA: SE NON AVESSE CONVINTO BUCCI A LASCIARE LA POLTRONA DI SINDACO DI GENOVA PER CORRERE PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA (STOPPANDO IL LEGHISTA RIXI), IL SINDACO SAREBBE RIMASTO AL CENTRODESTRA. A QUEL PUNTO, SI E' SVEGLIATO TAJANI CHE HA RICORDATO A ENTRAMBI CHE SENZA I VOTI DI CLAUDIO SCAJOLA OGGI CI SAREBBE IL PD DI ANDREA ORLANDO ALLA REGIONE LIGURIA…

benjamin netanyahu matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT – QUANTO POTRÀ DURARE IL SILENZIO IMBARAZZATO E IMBARAZZANTE DI GIORGIA MELONI DI FRONTE AI 50MILA MORTI DI GAZA? LA DUCETTA NON VUOLE SCARICARE NETANYAHU PER NON LASCIARE A MATTEO SALVINI LA "PRIMAZIA" DEL RAPPORTO CON "BIBI". MA ANCHE PER NON IRRITARE LA POTENTE COMUNITÀ EBRAICA ITALIANA, STORICAMENTE PENDENTE A DESTRA – ORMAI ANCHE URSULA VON DER LEYEN E ANTONIO TAJANI (NON CERTO DUE CUOR DI LEONE) CONDANNANO LE STRAGI NELLA STRISCIA CON PAROLE DURISSIME: “AZIONI ABOMINEVOLI” – ANCHE LA POPOLAZIONE ISRAELIANA VUOLE SFANCULARE “BIBI”, COME STA FACENDO GIÀ TRUMP, CHE NEI GIORNI SCORSI HA ATTACCATO LA CORNETTA IN FACCIA A SEMPRE PIÙ IN-GAZATO PREMIER ISRAELIANO (OGGI HA RIVELATO DI AVERGLI "DETTO DI NON ATTACCARE L'IRAN")

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - IL GARBUGLIO DEL SUPER RISIKO BANCARIO SPACCA NON SOLO LA FINANZA MILANESE (DUELLO UNICREDIT-INTESA) MA STA FACENDO DERAGLIARE ANCHE IL GOVERNO DI DESTRA-CENTRO -GONG! OGGI È ANDATO IN SCENA UN PESANTISSIMO SHOWDOWN TRA MELONI, CHE È FAVOREVOLE AD APERTURE SUL GOLDEN POWER A UNICREDIT SULL’OPERAZIONE BANCO BPM CON TAJANI SOSTENITORE INDEFESSO DEL LIBERO MERCATO, E LA LEGA DI SALVINI CHE È PRONTA A FAR CADERE IL GOVERNO PUR DI NON MOLLARE IL “SUO” BANCO BPM A UNICREDIT - OGGI, ARMATO DI BAZOOKA, È SCESO IN CAMPO IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIANCARLO GIORGETTI. INCALZATO DAI CRONISTI SULLE POSSIBILI APERTURE DEL GOVERNO ALLE PRESCRIZIONI DEL GOLDEN POWER APPLICATE ALLA BANCA DI ORCEL, L’ECONOMISTA DI CAZZAGO È SBOTTATO COME UN FIUME IN PIENA: “SE CI FOSSE IL MINIMO DISALLINEAMENTO (CON MELONI), NON CI SAREBBE UNA MINACCIA DI DIMISSIONI, MA LE DIMISSIONI STESSE. NON SI ANNUNCIANO LE DIMISSIONI, LE SI DANNO…”

donald trump zelensky vladimir putin russia ucraina

DAGOREPORT - TRUMP STREPITA MA NON COMBINA UN CAZZO – ZELENSKY PROPONE UN INCONTRO A TRE CON IL TYCOON E PUTIN MA NESSUNO LO CONSIDERA: PUTIN SI CHIAMA FUORI (“SOLO DOPO ACCORDI SPECIFICI”). E IL TYCOON? NON VUOLE UN INCONTRO DIRETTO CON PUTIN PERCHE', IL MOLTO PROBABILE BUCO NELL'ACQUA, SAREBBE L'ENNESIMA CONFERMA DELLA SUA INCAPACITA' DI RISOLVERE LA CRISI UCRAINA. LUI, CHE PRIMA DELLE ELEZIONI DICEVA “PORTERÒ LA PACE IN 24 ORE”, E A PIU' DI QUATTRO MESI DALL’INSEDIAMENTO SI RITROVA CON I DRONI E I MISSILI RUSSI CHE MARTELLANO PIÙ CHE MAI KIEV...

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – UCCI UCCI, SENTO AVVICINARSI GLI ANGELUCCI! IN ALLARME PER LA DECRESCITA INFELICE DEI LORO TRE QUOTIDIANI, ALESSANDRO SALLUSTI AVREBBE I GIORNI CONTATI ALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE” - GIA’ CADUTO IN DISGRAZIA CON MARINA BERLUSCONI, REO DI AVER SOSTITUITO “PAPI” CON GIORGIA, ORA GIAMPAOLO ANGELUCCI AVREBBE IN MENTE DI RIMPIAZZARE IL BIOGRAFO DELLA DUCETTA CON QUEL RAMPANTISSIMO “BEL AMI” DEL POTERE CHE SI CHIAMA TOMMASO CERNO: SENZA FARE UN PLISSE’, DA DIRETTORE DELL’’’ESPRESSO” E DEPUTATO DEL PD BY RENZI, OGGI E’ ALLA GUIDA DE “IL TEMPO”, TALMENTE SCHIERATO CON LA DESTRA CHE VEDE I FASCISTI A SINISTRA… (VIDEO STRACULT!)