padre carlo casalone

CI VOLEVA "CIVILTÀ CATTOLICA" PER INSEGNARE COME SI FA POLITICA (ALTRO CHE LETTA SUL DDL ZAN) - L'EDITORIALE DI PADRE CARLO CASALONE E L'ELOGIO DELLA MEDIAZIONE SULLA LEGGE SUL SUICIDIO ASSISTITO: "NON C'È DUBBIO CHE LA LEGGE IN DISCUSSIONE, PUR NON TRATTANDO DI EUTANASIA, DIVERGA DALLE POSIZIONI CHE LA CHIESA HA RIBADITO. MA BISOGNA RIFLETTERE SE DARE UNA VALUTAZIONE NEGATIVA, CON IL RISCHIO DI FAVORIRE LA LIBERALIZZAZIONE, TRAMITE REFERENDUM, DELL'OMICIDIO DEL CONSENZIENTE, OPPURE SI POSSA CERCARE DI RENDERLA MENO PROBLEMATICA MODIFICANDONE I TERMINI PIÙ DANNOSI"

padre Carlo Casalone

(ANSA) - "Pur nella concomitanza di valori difficili da conciliare, ci pare che non sia auspicabile sfuggire al peso della decisione affossando la legge. Diverse forze politiche si muovono in questo senso, benché con opposte motivazioni: chi per sgombrare la via verso il referendum e agevolare la vittoria del 'sì', chi per rinviare sine die la discussione su una tematica spinosa. Nell'attuale situazione culturale e sociale, sembra a chi scrive da non escludersi che il sostegno a questa PdL non contrasti con un responsabile perseguimento del bene comune possibile". Così Civiltà Cattolica sulla legge in discussione sul "suicidio assistito".

suicidio assistito 7

 

L'articolo "La discussione parlamentare sul 'suicidio assistito'", nel nuovo numero in uscita sabato della rivista dei Gesuiti - le cui bozze vengono tradizionalmente riviste dalla Segreteria di Stato vaticana -, è firmato da padre Carlo Casalone, alle spalle una laurea in Medicina, ex provinciale d'Italia della Compagnia di Gesù, attualmente membro della Pontificia Accademia per la Vita e docente di Teologia morale presso la Pontificia Università Gregoriana.

 

suicidio assistito 6

La proposta di legge (PdL) sul fine vita, nella scia della sentenza della Corte costituzionale, non esclude la punibilità dell'assistenza al suicidio, tranne che in alcune particolari condizioni: pur distanziandosi dalle posizioni del Magistero sul tema, Civiltà Cattolica pone la domanda se sia accettabile appoggiarla. Visti la richiesta, fatta dalla Corte al Parlamento, di disciplinare la materia, l'incalzare del referendum sull'omicidio del consenziente e il diffondersi dell'approvazione dell'eutanasia in vari Paesi, l'articolo propone di non scartare il sostegno alla PdL, con alcune auspicabili modifiche, come via per promuovere responsabilmente la tutela della vita e il bene comune possibile.

 

suicidio assistito 5

"Non c'è dubbio che la legge in discussione, pur non trattando di eutanasia, diverga dalle posizioni sulla illiceità dell'assistenza al suicidio che il Magistero della Chiesa ha ribadito anche in recenti documenti", sottolinea padre Casalone. "La valutazione di una legge dello Stato - prosegue - esige di considerare un insieme complesso di elementi in ordine al bene comune".

 

La domanda che si pone "è, in estrema sintesi, se di questa PdL occorra dare una valutazione complessivamente negativa, con il rischio di favorire la liberalizzazione referendaria dell'omicidio del consenziente, oppure si possa cercare di renderla meno problematica modificandone i termini più dannosi".

 

padre Carlo Casalone

"Tale tolleranza - spiega - sarebbe motivata dalla funzione di argine di fronte a un eventuale danno più grave. Il principio tradizionale cui si potrebbe ricorrere è quello delle 'leggi imperfette', impiegato dal Magistero anche a proposito dell'aborto procurato". Secondo Civiltà Cattolica, "in questo contesto, l'omissione di un intervento rischia fortemente di facilitare un esito più negativo". "Per chi si trova in Parlamento, poi - continua -, occorre tener conto che, per un verso, sostenere questa legge corrisponde non a operare il male regolamentato dalla norma giuridica, ma purtroppo a lasciare ai cittadini la possibilità di compierlo".

 

suicidio assistito 4

Per altro verso, "le condizioni culturali a livello internazionale spingono con forza nella direzione di scenari eticamente più problematici da presidiare con sapiente tenacia". Infine, "per la situazione del Paese e il richiamo della Corte costituzionale al Parlamento, ci sembra importante che si arrivi a produrre una legge". Per padre Casalone, inoltre, "la latitanza del legislatore o il naufragio della PdL assesterebbero un ulteriore colpo alla credibilità delle istituzioni, in un momento già critico".

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...