
DAGOREPORT - L’ENNESIMA PROVA CHE LA TECNOLOGIA SIA OGGI UN‘ARMA ASSOLUTA SI CHIAMA ‘’RAFAEL ADVANCED DEFENSE’’ - E’ UNA DELLE TRE MAGGIORI AZIENDE ISRAELIANE NEL SETTORE DELLA DIFESA, CHE HA CONTRIBUITO AL SISTEMA DI DIFESA AEREA IRON DOME - GRAZIE AL SUCCESSO DELL’ULTIMA ARMA LASER, IRON BEAM 450, CAPACE DI INTERCETTARE E ABBATTERE DRONI, RAFAEL HA CONQUISTATO I MERCATI DEGLI STATI UNITI, EUROPA, ASIA, MEDIO ORIENTE, AMERICA LATINA E AFRICA - OTTIMI SONO I RAPPORTI CON LA PALANTIR DI PETER THIEL, “ANIMA NERA” DI TRUMP E DELLA TECNO-DESTRA USA, GRAZIE A UN SISTEMA DI INTERCETTAZIONI RAFAEL CHE FA A MENO DI INOCULARE SPYWARE NEL TELEFONINO, SOSTITUENDOLO CON UN LASER - IN CAMBIO DELLA TECNOLOGIA RAFAEL, THIEL AVREBBE PRESO A CUORE IL TRACOLLO ECONOMICO ISRAELIANO, PER GLI ALTISSIMI COSTI DELLA GUERRA A GAZA, RACCOGLIENDO MILIONI DI DOLLARI NEGLI STATI UNITI PER FINANZIARE IL GOVERNO DI NETANYAHU - CHE COMBINA LA RAFAEL NEL PORTO DI RAVENNA - DRONI RAFAEL: COME LA STRAGE DI GAZA DIVENTA UNO SPOT PROMOZIONALE - VIDEO
DAGOREPORT
L’ennesima prova che la tecnologia sia diventata oggi un‘arma assoluta, protagonista di inarrestabili e inquietanti sviluppi, si chiama Rafael Advanced Defense.
E’ una delle tre maggiori aziende israeliane nel settore della difesa, con 10.000 dipendenti e numerosi subappaltatori e fornitori di servizi.
Fondata nel 1948, Amministratore delegato e presidente, Yoav Har-Even, ex generale dell’esercito israeliano, Rafael è di proprietà dello stato ebraico e sviluppa, produce e supporta tecnologie, prodotti e sistemi di sistemi collaudati in combattimento per applicazioni aeree, terrestri, navali, spaziali e digitali.
Chi ha contribuito alla progettazione del noto sistema di difesa aerea Iron Dome di Israele, che è entrato in funzione nel 2011, intercettando migliaia di razzi da Gaza e dal Libano e nella guerra in corso con Hamas, è la Rafael.
Grazie al successo dell’ultimo sistema di difesa aerea, Iron Beam 450, capace di intercettare e abbattere droni via laser, al posto delle munizioni che possono costare decine o centinaia di migliaia di dollari, i principali mercati della Rafael comprendono gli Stati Uniti, l'Europa, la regione Asia-Pacifico e il Medio Oriente, nonché paesi dell'America Latina e dell'Africa.
Un successone con qualche problema. Lo scorso settembre, alla fiera della difesa del Paris Air Show dove è stata proposta la rivoluzionaria arma laser, Iron Beam 450, l’azienda israeliana si è ritrovata il suo stand a chiuso senza preavviso dalle autorità francesi, in seguito alla controversa campagna militare di Israele a Gaza.
Il ministero della Difesa israeliano ha definito la decisione "scandalosa e senza precedenti" in un comunicato ufficiale. Non comprendiamo la logica di questa decisione: per noi è discriminatoria, perché tutti espongono gli stessi sistemi. Si tratta di difesa militare, non di una mostra floreale".
La Rafael si è consolata con il cancelliere Merz che ha acquistato tecnologia militare per 358 milioni di euro per la fornitura di 90 pod di puntamento Litening 5 all'Aeronautica tedesca, destinati a essere montati sugli aerei Typhoon e scelti per le loro capacità avanzate di sorveglianza aria-terra e di guida delle armi, anche in condizioni di scarsa visibilità, da una parte.
Dall’altra, Berlino aveva sospeso la vendita di armi a Israele nel contesto di un'ampia condanna europea al piano per cancellare dalla faccia della terra la città di Gaza.
Meglio ancora sono i rapporti della Rafael con la Palantir Technologies, la celeberrima azienda statunitense specializzata nell'analisi dei big data e di sistemi di cyber-security, di proprietà di Peter Thiel, “anima nera” di Trump e della tecno-destra della Silicon Valley.
A rendere solido il legame tra le due società è un sistema di intercettazioni prodotto, grazie all’Intelligenza Artificiale, dalla Rafael che fa a meno di inoculare uno spyware nel telefonino, sostituendolo con un sistema laser, del tutto invisibile a qualsiasi controllo.
In cambio della tecnologia israeliana, Thiel avrebbe preso a cuore il tracollo del bilancio del governo di Netanyahu, subito a causa degli altissimi costi degli armamenti, raccogliendo milioni di dollari negli Stati Uniti per finanziare lo stato ebraico...
Droni Rafael: la strage diventa spot promozionale
Linda Maggiori per www.ilmanifesto.it – 15 luglio 2025
In questi giorni sul web sta circolando un macabro video promozionale dell’azienda israeliana Rafael Advanced Systems relativo al drone Spike Firefly. Nel video si vede il drone in azione mentre rincorre e poi uccide un civile inerme e disarmato.
Rafael, la strage diventa spot promozionale
“La Rafael è coinvolta nel genocidio a Gaza in diverse forme. Dai missili guidati anticarro a diverse tipologie di droni per la strage di civili – spiega Luigi Daniele, giurista docente di Diritto dei conflitti armati. “Le immagini, le testimonianze e i report sono innumerevoli. Ma con questo video Rafael ha compiuto un salto di indegnità. Gli enti pubblici e le imprese italiane che collaborano con queste compagnie violano i propri obblighi di due diligence e si fanno beffa delle linee guida interministeriali sul rispetto dei diritti umani”.
Rafael gode anche dei finanziamenti europei, con i fondi Horizon. In particolare per il progetto Undersec. Coordinato da un ente tedesco e finanziato con 5,9 milioni di euro, (2023-2026), ha l’obiettivo di sperimentare un sistema di sorveglianza subacquea tramite droni e tecnologie varie.
L’autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico centro settentrionale (il porto di Ravenna) è il partner italiano di maggior rilievo e partecipa al progetto garantendo l’ospitalità per uno dei test in ambiente reale delle tecnologie e del sistema prototipale.
“Nel porto vengono testate tecnologie per l’individuazione di potenziali oggetti pericolosi o illegali a bordo o fissati sotto la chiglia di navi in ingresso al porto’’, scrive l’autorità portuale in un comunicato datato ottobre 2023, ma non ha più fornito ulteriori aggiornamenti.
Oltre a Israele e Italia, partecipano Spagna, Germania, Bulgaria, Grecia, Croazia, Portogallo, Romania, Cipro. Israele è rappresentato dal ministero della Difesa, da Rafael Advanced System e dall’Università di Tel Aviv, finanziati con circa 850mila euro.
Offriranno “competenze e progetti sulla sicurezza delle frontiere, test in ambiente controllato, ricerca in acustica subacquea e fusione/elaborazione/analisi di dati tramite intelligenza artificiale» e altro ancora.
Israele è all’avanguardia in queste tecnologie subacquee anche perché le sperimenta nel mare davanti alla striscia di Gaza, chiusa in un assedio che viola il diritto internazionale.
Il porto di Ravenna, dal canto suo, è un importante snodo di traffici verso il Medio Oriente, solcato dalle navi della compagnia Zim in modo regolare. Dopo il carico illegale di componenti di cannoni diretto a Israele e sequestrato lo scorso febbraio, Weapon Watch ha riferito di un nuovo carico di munizioni (codice 4.1) partito da Ravenna il 30 giugno 2025 e diretto ad Haifa.
Insomma, un porto molto sensibile all’influenza di Israele. Come da tempo ribadiscono le associazioni di Ravenna legate alla Campagna Fari di Pace, «preoccupa la possibilità che enti militari israeliani collaborino con il nostro porto, nella delicata funzione di sorveglianza’’.
Secondo Nicola Perugini, accademico e docente di Relazioni internazionali all’Università di Edimburgo: “Le autorità portuali di Ravenna non avrebbero dovuto firmare un accordo di collaborazione di ricerca con una compagnia israeliana di armi che rifornisce un esercito impegnato in una occupazione illegale e in un regime di colonialismo e apartheid.
Il video mostra la natura criminale delle attività di Rafael che trasforma lo sterminio di civili in uno spot promozionale. Le entità italiane impegnate nella partnership si devono ritirare immediatamente come misura legale ed etica precauzionale”.
ACCORDO TRA PALANTIR E MINISTERO DELLA DIFESA BRITANNICO - John Healey E Alexander Karp
alex karp di palantir con volodymyr zelensky a kiev
Rafael - Lockeed