UN CAMIONISTA DA SALOTTO - L’EPOPEA DI PALENZONA. LA ‘MANO INVISIBILE’ DIETRO LE DIMISSIONI DI PROFUMO DA UNICREDIT E L’ADDIO DI GERONZI A ‘GENERALI’ - NEL NUOVO LIBRO DI DRAGONI LA STORIA DEL POTERE DEMOCRISTO NELL’ITALIA DEL NORD: DAL SODALIZIO CON GAVIO ALL’AMICIZIA CON LETTA, DA PRESIDENTE DEGLI AUTOTRASPORTATORI AL CDA DELLA FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI TORINO CHE LO PIAZZA IN UNICREDIT COME VICEPRESIDENTE, DOVE FA IL ‘BANCHIERE CHE TI SISTEMA’….

Brano tratto da "Capitani Coraggiosi" di Gianni Dragoni, Chiarelettere, Milano 2011

Un prezioso alleato che contribuisce alla crescita di Gavio è un personaggio considerato tra i più potenti oggi in Italia, Fabrizio Palenzona, che nell'ottobre del 2011, nel corso del convegno dei cattolici a Todi, ha sostenuto che «la più alta forma di carità è la politica». Definire con una parola chi sia Palenzona è impossibile, visto l'alto numero di cariche e di ruoli, almeno una dozzina (erano diciotto fino a due anni fa, poi si è messo a dieta) in società, associazioni e organizzazioni di vario genere.

Nato nel 1953 a Novi Ligure (Alessandria), Palenzona è per dieci anni, dal 1985 al 1995, sindaco democristiano di Tortona. È la città in cui sorge il quartier generale di Gavio, e qui Palenzona stringe un duraturo sodalizio con l'imprenditore che cavava ghiaia dal torrente Scrivia, al punto da essere identificato come «amico di Gavio» o come colui che è «cresciuto nel cortile di casa Gavio». Si definisce «un camionista», un vezzo per ricordare l'incarico di presidente delle associazioni di autotrasportatori, trampolino di lancio verso la politica e l'alta finanza.

E tuttora è presidente della Fai, la federazione italiana dei camionisti. Sarà un caso, ma il trasporto via camion è un'attività importante del gruppo Gavio, che possiede oltre mille motrici e più di duemila semirimorchi, una delle flotte più importanti in Italia. Nel 1995 Palenzona viene eletto presidente della Provincia di Alessandria per la Margherita e rimane in carica fino al 2004. Così entra di diritto nel consiglio della ricca Fondazione Cassa di risparmio di Torino (Crt), azionista tra l'altro del gruppo Autostrade-Atlantia, di Unicredit e delle Assicurazioni Generali. Dalla Fondazione Crt Palenzona non è mai uscito, neppure quando ha lasciato il seggio in consiglio.

Per l'ente torinese siede dal 1999 nel consiglio di amministrazione dell'Unicredit con l'incarico di vicepresidente. Per conto di questa banca entra nel 2001 nel consiglio di amministrazione di Mediobanca, dov'è tuttora. Palenzona svolge un ruolo determinante in due partite che di recente hanno deciso le sorti di alcuni protagonisti della finanza italiana: le dimissioni da Unicredit dell'amministratore delegato Alessandro Profumo il 21 settembre 2010 e la sfiducia a Cesare Geronzi, che il 6 aprile 2011 ha dovuto lasciare la presidenza delle Generali.

Con l'ingresso di Palenzona in Mediobanca, si aprono per Gavio le porte del salotto buono della finanza. Il suo gruppo arriva a possedere lo 0,18 per cento della banca fondata da Cuccia: una quota piccola, del valore in bilancio di quasi 12 milioni di euro, ma benedetta perché fa entrare Gavio nel patto di sindacato che controlla il 44,3 per cento dell'istituto, architrave del capitalismo italiano. Per l'ex latitante di Tangentopoli è un bel riscatto.

Il gruppo detiene anche partecipazioni nelle Generali, poco più dello 0,1 per cento complessivo, una manciata di azioni che gli assegna però un posto a tavola tra i potenti della finanza. Il 10 ottobre 2003, quasi due mesi dopo le dimissioni di Giancarlo Elia Valori, Palenzona diventa - con il sostegno di Gavio e dei Benetton - presidente dell'Aiscat, l'associazione delle concessionarie autostradali italiane: un posto chiave per trattare con il governo e fare lobby a favore degli aumenti dei pedaggi autostradali che ricorrono ogni anno.

E il futuro riserva a Palenzona altri importanti poltrone: nell'aprile 2007 diventa presidente di Aeroporti di Roma, controllata dai Benetton. È inoltre presidente dell'Assaeroporti, l'associazione dei gestori aeroportuali. Ha ottimi rapporti con Gianni Letta, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio del governo Berlusconi. Palenzona ha sempre mantenuto stretti rapporti con il conterraneo Gavio. Si trova a casa sua, nella cascina di Castelnuovo Scrivia circondata da duemila ettari di terreno, anche la mattina di sabato 14 novembre 2009. Due giorni dopo Gavio muore d'infarto. Le redini del gruppo passano ai figli e ai nipoti, ma tutto continua a svolgersi sotto la regia di Binasco.

 

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