gentiloni lindner

L’EUROPA VA IN FRANTUMI SULL’ENERGIA – I FALCHI UE GERMANIA, OLANDA E AUSTRIA BOCCIANO LA PROPOSTA ITALO-FRANCESE DI GENTILONI E BRETON DI UN FONDO COMUNE PER COMBATTERE IL CARO-PREZZI – SI SPACCA ANCHE LA COMMISSIONE: “QUELLA DI BRETON E GENTILONI E’ UN’INIZIATIVA PERSONALE”, HA PRECISATO IL PORTAVOCE DI URSULA VON DER LEYEN – ORBAN FA IL MARAMALDO: "BERLINO FA CANNIBALISMO"

Marco Bresolin per la Stampa

 

gentiloni breton

Nonostante il tabù infranto due anni fa per rispondere alla pandemia, il concetto di "debito comune" continua a dividere gli Stati dell'Unione europea, ora alle prese con la crisi energetica. L'ostacolo più alto a un nuovo piano di emissioni comunitarie si chiama Germania, ma non è l'unico.

 

Il ministro delle Finanze, Christian Lindner, ieri ha subito cercato di stoppare l'iniziativa lanciata dai commissari Thierry Breton e Paolo Gentiloni («iniziativa personale che non impegna la Commissione» ha precisato il portavoce di Ursula von der Leyen), dicendo che le critiche al piano tedesco non possono essere utilizzate come scusa per introdurre un nuovo schema sulla falsariga di "Sure". Contro il piano da 200 miliardi di Berlino si è scagliato anche Viktor Orban, definendolo «l'inizio del cannibalismo nell'Ue» perché «gli Stati ricchi salveranno le loro società con ingenti somme di denaro, mentre i poveri non possono».

 

gentiloni lindner

La giustificazione utilizzata da Lindner per il suo no a un nuovo Sure ha a che fare con la natura di questa crisi, che è ovviamente molto diversa da quella scatenata dalla pandemia e che aveva portato prima alla nascita di Sure - cioè emissioni comuni da girare agli Stati sotto forma di prestiti per finanziare la cassa integrazione - e poi al Next Generation Eu - emissioni comuni da girare agli Stati sotto forma di prestiti e sovvenzioni per finanziare riforme e investimenti. «Oggi - ha spiegato il ministro tedesco arrivando all'Ecofin di Lussemburgo - non abbiamo a che fare con uno choc della domanda, in cui i fondi pubblici devono essere utilizzati per stabilizzarla o per stimolare l'economia. Oggi stiamo affrontando uno choc dal lato dell'offerta e dobbiamo reagire ampliandola e agendo insieme sul mercato del gas». E quindi «ulteriori proposte basate sul programma Sure non sono giustificate».

 

PAOLO GENTILONI E MARIO DRAGHI

«Ne abbiamo discusso, ma devo dire che ci sono pareri divergenti» ha ammesso al termine dell'Ecofin il ministro delle Finanze ceco, Zbynek Stanjura. La Francia si è schierata a favore, con il ministro Bruno Le Maire che ha citato esplicitamente l'esperienza di Sure per «un nuovo meccanismo di solidarietà» in grado di garantire prestiti con bassi tassi d'interesse. Ma per la ministra olandese Sigrid Kaag non c'è bisogno di ulteriore debito comune perché gli Stati devono prima utilizzare i fondi del Recovery. Respinge l'idea anche l'Austria: per il ministro Magnus Brunner «l'idea di Gentiloni-Breton non rappresenta la linea dell'intera Commissione». «La proposta richiede ulteriori riflessioni perché al tavolo ci sono posizioni differenti» si è limitato a dire Valdis Dombrovskis, vicepresidente con delega all'Economia, molto scettico.

 

lindner le maire

Non vede sviluppi positivi in questa direzione nemmeno Klaus Regling, direttore esecutivo del Mes: «Si tratta di una questione controversa perché in alcuni Paesi le corti costituzionali non approverebbero un piano di debito comune.

 

Non mi riferisco solo alla Germania, ma anche all'Austria, alla Finlandia o ai Paesi Bassi». Venerdì Regling terminerà il suo mandato, ma i ministri non hanno ancora trovato un accordo sul sostituto: nel fantaMes circolano diversi nomi e nei corridoi di Lussemburgo c'è anche chi ha evocato quello di Mario Draghi, opzione che viene però liquidata come «boutade». In assenza di un chiaro sostegno politico in Consiglio, la Commissione lavora ad altre soluzioni per individuare risorse da usare nell'attuale crisi. Verrà introdotta maggiore flessibilità per utilizzare i fondi di coesione del bilancio 2014-2020 non ancora spesi e ieri l'Ecofin ha trovato l'accordo per distribuire 20 miliardi di sovvenzioni nel quadro del piano RePowerEu per gli interventi di natura energetica. Grazie ai nuovi criteri individuati, l'Italia sarà il primo beneficiario con oltre 2,7 miliardi (stessa cifra della Polonia).

 

Ma non potrà accedere ai 200 miliardi di prestiti del Next Generation Eu che ancora non sono stati richiesti e che saranno dirottati verso RePowerEU: gli Stati interessati dovranno comunicarlo alla Commissione entro un mese dall'entrata in vigore del regolamento, ma conserveranno il diritto di prelazione fino al 31 agosto 2023. Vuol dire che almeno fino a quella data non potranno essere redistribuiti.

ursula von der leyen volodymyr zelensky 4PAOLO GENTILONI

Ultimi Dagoreport

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…