1- VIOLANTE, CORAZZIERE DEL COLLE, CONTRO IL GIUSTIZIALISMO DI INGROIA E TRAVAGLIO 2- "SABELLI? UNA CRITICA NON È UNA CENSURA. NON SI PUÒ PENSARE CHE UNO PARLA DAVANTI A 6000 PERSONE FACENDO IL MAGISTRATO E NON C'È NESSUNO CHE NON SIA D'ACCORDO" 3- “IL CAPO DELLO STATO OGGI È IL PUNTO DI RIFERIMENTO DI UNA SOLUZIONE RAZIONALE DEI CONFLITTI E QUINDI VA ATTACCATO PERCHÉ BISOGNA FAR PREVALERE IL DATO EMOZIONALE DELLA RABBIA ALL'INTERNO DI UN QUADRO DI CONSENSO POLITICO. AD ESEMPIO L'INTERVISTA DI TRAVAGLIO A GRILLO, CREDO SI DICESSE IN GINOCCHIO UNA VOLTA" 4- ‘’E' TIPICO DELLE SITUAZIONE DI CRISI L'ESISTENZA DI SOGGETTI POLITICI CHE ATTIVANO IL MECCANISMO DEL RANCORE E DELLA RABBIA. PENSO A GRILLO, A DI PIETRO, AD ALCUNE POSIZIONE DEL ‘’FATTO”. TRAVAGLIO? UNA COSTOLA DELLA DESTRA ENTRATO ALL’UNITA’…”

L'EX PALADINO DELLE TOGHE VIOLANTE SULLE CRITICHE DI SABELLI A INGROIA: "NESSUNA CENSURA..."

Luciano Violante, ospite alla puntata de l'Infedele in onda su la7 ha affrontato con Lerner le critiche di Sabelli (ANM) a Ingroia e Di Matteo per le affermazioni alla festa del Fatto e comincia rispondendo alle critiche che gli sono state mosse dal direttore del Fatto rispetto a un suo cambio di posizione sulla magistratura:

"Non rispondo a Travaglio ma a quello che dice Padellaro vorrei rispondere citando un mio articolo di quando ero presidente della commissione antimafia nel 1993 "c'è in giro uno sfrenato giustizialismo" non ho mai cambiato opinione. C'era stata un'intervista di Borrelli che parlava dei rischi dei giudici quando hanno troppo consenso perchè ritengono di essere rappresentanti."

"La mia posizione è sempre stata legalitaria con una preoccupazione di fondo: il magistrato deve tener conto che quando parla, chi gli sta di fronte lo giudica. La quantità di potere che un magistrato esercita nei confronti della libertà delle persone è talmente vasta che nessuno deve mai sospettare che quello che fa lo fa perchè mosso da intento partigiano."

"Se tu parli da un palco ti devi prendere gli applausi ma anche le critiche." "Le indagini di Palermo devono andare avanti fino in fondo, adesso non c'è nessun uomo politico imputato per la trattativa, ma proprio perchè devono andare avanti devono evitare di apparire schierati su un fronte altrimenti le indagini non si fanno più. E chi ha interesse che quelle indagini vadano avanti invita i magistrati ad un riserbo maggiore, è chi non ha interessi a questo ma ha interesse a sollevare una canea contro le istituzioni agitando il rancore che c'è nella società Italiana che li usa."

"C'è un grande disagio nella società italiana, c'è una situazione molto grave in cui le forze politiche hanno prima il dovere di trovare soluzioni poi usare la ragione. Quando tu al rancore rispondi con la rabbia, non risolvi nessun problema. E' tipico delle situazione di crisi l'esistenza di soggetti politici che attivano il meccanismo del rancore e della rabbia. Penso a Grillo, a Di Pietro,ad alcune posizione del Fatto Quotidiano. Posizioni legittime, un progetto politico che scatena parte dell'opinione pubblica contro le istituzioni. "

Ricordando il passato di Travaglio all'Unità, Lerner chiede se è un costola della sinistra quella che gli si rivolta contro. Violante: "a meno che non fosse una costola della destra entrato nell'Unità"

"Il capo dello stato oggi è il punto di riferimento di una soluzione razionale dei conflitti e quindi va attaccato perché bisogna far prevalere il dato emozionale della rabbia all'interno di un quadro di consenso politico. Ad esempio l'intervista di Travaglio a Grillo, credo si dicesse in ginocchio una volta."

Rispetto alla presa di posizione di Sabelli e dell'ANM: "Sabelli ha espresso una critica ma non c'è censura. Non si può pensare che uno parla davanti a 6000 persone facendo il magistrato e non c'è nessuno che non sia d'accordo."

"La magistratura è molto più efficace quando evita lo scontro diretto orale e ragiona con gli atti giudiziari che sono molto più efficaci. Proprio perchè i magistrati meritano rispetto è meglio che non entrino in meccanismo di questo tipo."

 

2- SPATARO: CONDIVIDO L'AFFERMAZIONE DI SABELLI, SERVE MODERAZIONE NEI TONI MA I MAGISTRATI SONO LIBERI DI PARLARE. ESISTE UN POPULISMO DELLA POLITICA CONTRO LA MAGISTRATURA.

Nel corso della puntata dell'Infedele in onda questa sera su La7, Gad Lerner ha chiede al sostituto procuratore Spataro se vive con imbarazzo le critiche di Sabelli (ANM) a Ingroia e Di Matteo: "Condivido l'affermazione del presidente Sabelli soprattutto nella parte in cui invita a moderare i toni. Io ritengo che un magistrato possa e debba parlare, certo c'è un codice deontologico che indica come dove e quando parlare.

C'è il rischio di alimentare la retorica della solitudine del magistrato. Come diceva Borrelli, il magistrato deve essere indifferente alla solitudine come al plauso, mi augurerei una moderazione delle esternazioni e - riferendosi ad Ingroia e all'inchiesta di Palermo - mi sarei aspettato che questa inchiesta fosse portata fino dibattimento da chi l'ha iniziata."

Si parla di populismo giustizialista ma esiste anche un populismo della politica verso la magistratura. Il 92/94 è il periodo dell'esplosione di Mani Pulite, in quel periodo nasce forte la pretesa di buona parte della politica perché la magistratura sia sensibile ai voleri della politica mentre la magistratura deve essere estranea alla politica. Non si può accusare di finalità politica il magistrato che interviene".

 

Antonio IngroiaMARCO TRAVAGLIO LUCIANO VIOLANTE CLAUDIO SABELLI FIORETTI DI MATTEO E INGROIA ALLA FESTA DEL FATTO jpegNICOLA MANCINO E GIORGIO NAPOLITANO ANTONIO PADELLARO ALLA FESTA DEL FATTO jpegspataro

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