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PASQUARETTA VIA: LA CASTELLI INTERROMPE IL RAPPORTO CON L'EX PORTAVOCE DELLA APPENDINO, ACCUSATO DI AVER RICATTATO LA SINDACA. LUI OGGI REPLICA: ''È TUTTO UN EQUIVOCO CHE CHIARIRÒ NELLE SEDI OPPORTUNE'' - LO CHIAMAVANO PITBULL, MA DALLA DIFESA STRENUA DELL'APPENDINO ERA PASSATO ALLA CRITICA FEROCE. AVEVA CHIESTO DI ESSERE 'PIAZZATO' IN QUALCHE MINISTERO E COSÌ FU. MA LA PROCURA…

 

 

  1. TORINO:CASTELLI,INTERROMPO COLLABORAZIONE PASQUARETTA

CHIARA APPENDINO PASQUARETTA GIORDANA

 (ANSA) - "A seguito dell'inchiesta che coinvolge Luca Pasquaretta e le accuse a lui rivolte, ritengo sia necessario interrompere immediatamente il nostro rapporto di collaborazione. La magistratura farà il suo corso, e ribadisco rispetto e fiducia per il lavoro che svolgono i magistrati". Lo afferma in una nota il sottosegretario all'Economia Laura Castelli, con riferimento all'ex portavoce del sindaco di Torino Chiara Appendino, ora collaboratore di Castelli.

 

  1. TORINO: PASQUARETTA, MAI RICATTATO APPENDINO

 (ANSA) - "Non ho mai ricattato Chiara Appendino. E' tutto un equivoco che chiarirò nelle sedi opportune". Lo dichiara Luca Pasquaretta, ex portavoce della sindaca di Torino, in merito all'inchiesta in cui è indagato per estorsione.

 

 

  1. L’EX PORTAVOCE RICATTAVA LA SINDACA APPENDINO: PASQUARETTA INDAGATO PER ESTORSIONE

Irene Famà per www.lastampa.it

 

laura castelli

C’è stato un periodo in cui Luca Pasquaretta avrebbe fatto qualunque cosa per difendere la sindaca Chiara Appendino. E c’è stato un periodo - bruttissimo - in cui l’avrebbe ricattata. C’è stato un periodo in cui Pasquaretta lo chiamavano il pitbull per la tenacia con cui difendeva le scelte dell’amministrazione a Cinquestelle. E ce n’è stato un altro in cui era molto critico. E stava già cercando un altro posto dove andare a lavorare: possibilmente a Roma, possibilmente in un ministero «grillino». Ecco, pare sia in questo periodo che Pasquaretta avrebbe «ricattato» la sindaca. Come? Con quali armi? Con pressioni su aspetti della vita della sua vita.

 

Il silenzio in Procura

 

Al quinto piano del palazzo di giustizia non parla nessuno di questa storia. Anche se ormai è chiaro che Luca Pasquaretta è indagato da qualche giorno per reati che vanno dal la turbativa d’asta (reato commesso in Basilicata, la sua terra d’origine) e traffico di influenza illecita (commesso a Torino) . E poi c’è l’estorsione a Chiara Appendino. È per questo motivo che ieri pomeriggio, per oltre cinque ore, il pubblico ministero Gianfranco Colace ha interrogato l’assessore al commercio Alberto Sacco. Che alle sette di sera fila via senza dire una parola e se potesse negherebbe anche di essere se stesso.

Pasquaretta

 

Le perquisizioni

 

È una storia delicata, anzi delicatissima. Che adesso fa cucire le bocche di tutti. Prima fra tutte quella dell’amministrazione comunale. La sola certezza di oggi è che i carabinieri della pg, l’altra mattina all’alba si sono presentati a casa dell’ex potentissimo portavoce della sindaca Appendino. Con un decreto di perquisizione in mano. Lo hanno fatto a Torino e a Roma. Cercavano nelle abitazioni a disposizione del «comunicatore» documenti che arricchiscano il fascicolo con le nuove accuse che i magistrati del quinto piano gli hanno appena mosso. E che nulla avrebbero a che vedere con il vecchio fascicolo aperto contro di lui e che riguardava la consulenza prestata da Pasquaretta al Salone del libro nel 2017, nel periodo in cui era anche portavoce di Appendino.

 

Pressioni «personali»

 

PASQUARETTA1

Un procedimento che non è ancora giunto alla fine. E che qualcuno ipotizza sia la madre di questo secondo e decisamente più delicato filone di indagine. Ma questa è soltanto una supposizione. Perchè agli atti ci sarebbe anche una denuncia nella quale si racconterebbero alcuni dettagli di questo terremoto. Che cambia anche la narrazione legata ad un sodalizio che sembrava indissolubile tra primo cittadino e il suo portavoce di fiducia. Di lui si è detto nel tempo tutto e il suo contrario.

 

 Ma non si era mai taciuta la rivalità con Paolo Giordana, l’ «eminenza grigia» del Comune, finito nei guai per aver tentato di far togliere una multa elevata da Gtt ad un passeggero senza biglietto, che però era anche suo amico. Giordana ora ha ottenuto la messa in prova. Pasquaretta, invece, ha sbattuto il portone di palazzo Civico ed è volato a Roma. Con in tasca l’incarico di portavoce del vice ministro dell’Economia Laura Castelli. E c’era già chi diceva: «Quello cade sempre in piedi». Ora è indagato.

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