L’INCHIESTA DI PIGNATONE HA STESO LA DESTRA ROMANA - GLI EX CAMERATI, ANCHE IN VISTA DI NUOVE ELEZIONI COMUNALI, SONO NEL PANICO: “NE ARRESTERANNO ALTRI E NOI NON REGGIAMO” - COSA ACCADRÀ IN CAMPIDOGLIO E IN REGIONE, NEI PROSSIMI GIORNI?

Carmelo Lopapa per “La Repubblica”

 

Giuseppe Pignatone Giuseppe Pignatone

Le macerie non fanno in tempo a depositarsi, che adesso è panico a destra. Il tam tam degli sviluppi giudiziari, l’ipotesi di nuovi avvisi di garanzia, altri arresti, lascia col fiato sospeso tutto ciò che si muove da Forza Italia all’estrema destra romana. Cosa accadrà da qui a qualche giorno in Campidoglio e alla Pisana, sede del Consiglio regionale? Le urla e le irruzioni di ieri sera in Assemblea capitolina amplificano il clima da caccia alle streghe.

 

E soprattutto nessuno sa chi possa essere il candidato nel caso di elezioni anticipate. Tutto azzerato: dalla Meloni a Tajani, da Gasparri a Marchini. Silvio Berlusconi prova a giocare d’anticipo, non ha la più pallida idea di quale piega prenderà l’inchiesta di Pignatone, ma gli hanno spiegato che non sarà delle migliori.

 

ALFIO MARCHINI ALFIO MARCHINI

L’indagine sta radendo al suolo quel che resta della coalizione nella Capitale. Tutti si attendono una nuova tempesta in Regione. E non potendo compensare la mossa di Renzi (il commissariamento del Pd romano), prova a rilanciare sul piano mediatico invocando il voto.

 

«La gente è indignata, la rabbia contro i politici sta raggiungendo livelli mai visti, dobbiamo prendere le distanze e cavalcare quella rabbia» è la strategia spiegata ieri ai dirigenti sentiti da Arcore, tra la mattinata a Cesano Boscone e il pomeriggio a Milanello. Questa volta non ha atteso i sondaggi, è bastato scorrere lo “Spazio Azzuro” di ForzaSilvio.it e commenti come questo: «Roma come Siena, i politicanti dovrebbero chiederci scusa». E allora «tutti i consiglieri dovrebbero fare un passo indietro» e consentire lo scioglimento del Comune, spiega il braccio destro del capo Giovanni Toti.

SALVATORE BUZZI - LUCIANO CASAMONICA - GIANNI ALEMANNOSALVATORE BUZZI - LUCIANO CASAMONICA - GIANNI ALEMANNO

 

Salvo poi spostarsi al Campidoglio e — tra le urla e i cartelli in Consiglio — scoprire che nessuno dei 13 (su 50) riconducibili all’area Fi-Fratelli d’Italia-Ncd è disposto a farlo. Il quadro per altro è surreale. I 13 si sono suddivisi (per ragioni di contributi e benefit?) in 9 gruppi, con la conseguenza che Pdl, FdI, “Verso la Lega dei popoli per Salvini”, Cittadini per Roma, Movimento cantiere Italia, gruppo Misto vantano un unico consigliere, giocoforza capogruppo.

GIORDANO TREDICINE jpegGIORDANO TREDICINE jpeg

 

Fi invece ne ha tre, Ncd e gruppo di Alemanno due. Ma se il partito dell’ex sindaco, Fdi, è colpito a morte, i berlusconiani sono alla deriva. I tre ras del consenso cittadino ormai fuori gioco. Luca Gramazio, indagato nel caso Mafia Capitale è l’ormai ex capogruppo forzista in Regione: ha rassegnato due giorni fa dimissioni «irrevocabili». Stesso coinvolgimento per Giovanni Quarzo, che lascia la carica di capogruppo al Comune e quella di presidente della commissione Trasparenza.

 

SALVATORE BUZZISALVATORE BUZZI

Non risulta indagato, ma chiamato in causa nelle intercettazioni di Salvatore Buzzi, il consigliere-capogruppo Pdl Giordano Tredicine («Se vinceva Alemanno ce l’avevamo tutti comprati, Tredicine doveva sta’ assessore ai servizi sociali »). Dimissioni in massa dal Consiglio? neanche a parlarne.

 

«Non avrebbe senso perché non porterebbero allo scioglimento del Consiglio, il pallino è in mano a Renzi, alla maggioranza, al Pd» spiega il senatore Andrea Augello, ex pdl oggi Ncd con solide radici nel centrodestra romano. «Il problema — ragiona — è cosa può succedere adesso: questo la classica inchiesta da accelerazione improvvisa e se la situazione precipita non reggiamo l’urto dell’opinione pubblica». Per tutti i big forzisti lo spauracchio è il commissariamento.

MAURIZIO GASPARRIMAURIZIO GASPARRI

 

«Ha ragione Berlusconi, si deve andare al voto» taglia corto un altro senatore romano come Maurizio Gasparri. Peccato che manchi l’eventuale candidato sindaco. Giorgia Meloni, fino a ieri la più accreditata, per ora tace, come tutti i Fratelli d’Italia. Che vivono con angoscia il rischio di aver perso la «chance per Giorgia». «Il centrodestra vive il momento più buio della sua storia, se con Fiorito avevamo perso il 3 per cento, questa storia ci fa perdere il 10» sostiene l’ex ministro Andrea Ronchi.

 

giorgia melonigiorgia meloni

«O ripartiamo da una squadra di facce pulite, dalla Lega di Salvini che oggi a Roma avrebbe il 15 per cento ai delusi Ncd, oppure spariamo. Alfio Marchini ci sta? Lo dica». Ma è una caccia al buio. Smarrita è anche tutta la fetta di imprenditoria e commercio che aveva in Fi-An il suo riferimento. «Grande amarezza e preoccupazione, ma diciamo no a una lenta agonia — spiega Giancarlo Cremonesi, dal 2010 presidente della Camera di Commercio di Roma e dell’Acea — La situazione era già drammatica per le imprese, ora commesse e lavori pubblici rischiano la paralisi, sarebbe la fine. I consiglieri si dimettano, si cambi pagina».

Ultimi Dagoreport

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…