lavrov trump

MA DAVVERO PENSATE CHE L’INFORMAZIONE DATA DA TRUMP AI RUSSI, PARTITA DA UNA FONTE IN SIRIA, DOVE CIOE’ MOSCA COMANDA DA ANNI E CONTROLLA I SERVIZI DI SICUREZZA, NON FOSSE GIA’ NELLE MANI DI PUTIN? - DOVE STA IL VERO INGHIPPO? CHE L’INFORMAZIONE ALLA CIA E’ ARRIVATA DAL MOSSAD CHE RICHIEDEVA MASSIMA RISERVATEZZA

Paolo Mastrolilli per “la Stampa”

 

DONALD  TRUMP  SERGEY LAVROVDONALD TRUMP SERGEY LAVROV

Da una città della Siria al tavolo del G7 in Italia, passando per l'Ufficio Ovale. È il percorso accidentato che ha compiuto la soffiata sui piani dell'Isis per usare i computer come bombe sugli aerei, che dopo la rivelazione fatta dal presidente Trump ai russi rischia di compromettere i rapporti tra i servizi di intelligence degli alleati mediorientali e occidentali. Infatti verrà discussa nei prossimi giorni dai responsabili del settore, a margine degli incontri preparatori del vertice del G7 di Taormina.

 

L'informazione era stata raccolta in una città della Siria, che il «Washington Post» non ha rivelato per non fare danni alle operazioni americane contro il Califfato. Il consigliere per la sicurezza nazionale McMaster però ha detto che è stata scoperta nell' ambito di operazioni in corso già note, e quindi non è difficile intuire da dove può essere venuta.

TRUMP LAVROV TRUMP LAVROV

 

La capitale Raqqa è naturalmente nel mirino come prossimo obiettivo dell' offensiva anti Isis, ma anche dai combattimenti per riprendere Mosul sono emerse notizie rilevanti sui piani del Califfato. Il servizio di intelligence che ha ricevuto la soffiata appartiene ad un paese alleato del Medio Oriente, e anche questo non è stato rivelato per non compromettere i rapporti con la nazione interessata, e la rete di spionaggio che lavora per tutelare la sicurezza di tutti.

 

LAVROV E TRUMPLAVROV E TRUMP

Ma i governi amici della regione che hanno la capacità di operare sul terreno si contano sulle dita di una mano, e quindi non è complicato presumere chi possa avere penetrato gli ambienti dell' Isis. Alcuni alleati hanno una posizione più delicata di altri, perché ad esempio la Giordania vive una condizione di instabilità generata dall' arrivo in massa dei profughi, mentre i suoi tradizionali rapporti di collaborazione con la Gran Bretagna creerebbero un corto circuito ancora più problematico per Washington. Israele però è stato confermato come la fonte, complicando la visita che Trump farà il 22 e 23 nello Stato ebraico.

 

La soffiata è stata passata dal Mossad alla Cia, che l' ha inserita nel suo rapporto quotidiano che fa al capo della Casa Bianca. Secondo McMaster, però, i dettagli sulla fonte e sui metodi che hanno consentito di raccogliere l' informazione non sono stati neppure rivelati a Trump, anche perché in questi casi si cerca di proteggere il presidente dai rischi collegati al fatto di conoscere troppo.

MOSSAD imagesMOSSAD images

 

Per lui era sufficiente sapere che l'Isis voleva usare i laptop come armi, come in Somalia nel 2016, e quindi autorizzare le discussioni per vietarli non solo sugli aerei in arrivo dal Medio Oriente, ma anche su quelli in partenza dall' Europa verso gli Stati Uniti.

 

Durante l'incontro nell'Ufficio Ovale con il ministro degli Esteri russo Lavrov, avvenuto il 10 maggio scorso, il capo della Casa Bianca ha pensato di condividere questo allarme, nel corso delle conversazioni sul terrorismo. Lo ha fatto un po' per vantarsi dell'efficienza americana, e un po' per cercare di migliorare la relazione con Mosca, e convincerla a collaborare nella lotta al terrorismo scaricando Assad. Il problema è che i meccanismi di comunicazione nel settore dell' intelligence non sono questi.

 

mossadmossad

Come prima cosa, il servizio israeliano non voleva che l' informazione fosse passata ad altri. Poi, anche se Trump non ha rivelato le fonti e i metodi con cui è stata raccolta, ai servizi russi può bastare quello che ha raccontato a Lavrov per capirlo. E quindi cercare di compromettere la rete informativa, visto che il Cremlino ha già una forte presenza militare sul terreno in Siria. Più grave ancora è il rischio che i dettagli arrivino all' orecchio dell' Isis, perché ciò non solo potrebbe spingere il Califfato ad accelerare gli attentati in preparazione, ma metterebbe a rischio la stessa vita di tutte le fonti alleate nel suo territorio, non solo quelle israeliane in Siria, ma anche in Iraq o in Libia.

 

CIACIA

Questa è la ragione per cui il Mossad ha minacciato di interrompere le comunicazioni, seguito poi ieri anche dai servizi europei e della Nato. Per continuare a collaborare vogliono la garanzia che simili episodi non si ripetano, e questo è stato il lavoro più difficile fatto dal consigliere anti terrorismo di Trump, Tom Bossert, dopo aver saputo che il Washington Post aveva ricevuto il «leak» e stava per pubblicare la notizia: contattare i colleghi e limitare i danni. Nell' ambito del G7 italiano ora ci saranno altre occasioni per discutere al massimo livello, per contenere il danno e continuare la lotta comune al terrorismo.

 

 

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…