putin erdogan san pietroburgo

L'INTERNAZIONALE PUZZONISTA - IN NOME DEL GAS, ERDOGAN E PUTIN TORNANO A FARE FRONTE COMUNE CONTRO L'OCCIDENTE IMPICCIONE. DIMENTICATE LE 'SCHERMAGLIE' (UNO ACCUSAVA L'ALTRO DI FARE I SOLDI CON L'ISIS, L'ALTRO GLI HA ABBATTUTO UN JET) - VLAD: ''SIAMO CONTRO OGNI GOLPE''. RECEP: ''LA NOSTRA COOPERAZIONE SERVE PER RISOLVERE LE CRISI REGIONALI''

 

  1. PUTIN A ERDOGAN, NOI CONTRO OGNI TENTATIVO GOLPE

PUTIN ERDOGANPUTIN ERDOGAN

 (ANSA) - "Sono stato uno dei primi a telefonarle per esprimere il mio sostegno dopo il tentativo di colpo di Stato. Lo voglio ribadire: è una posizione di principio, noi siamo contrari a ogni stravolgimento illegale dell'ordine costituzionale". Così Vladimir Putin in apertura di colloqui con l'omologo turco Recep Tayyip Erdogan. "Spero - ha aggiunto - che sotto la sua guida la Turchia risolva i problemi attuali".

 

jet russojet russo

"La sua visita - ha aggiunto Putin - avviene nonostante la difficile situazione politica in Turchia e dimostra che tutti noi vogliamo riprendere il dialogo e normalizzare le relazioni nell'interesse dei popoli turco e russo". "Oggi - ha sottolineato il presidente russo - avremo l'opportunità di parlare a fondo dei nostri rapporti bilaterali, inclusa la ripresa dei nostri rapporti commerciali ed economici, e la cooperazione nella lotta al terrorismo".

 

  1. ERDOGAN, COOPERAZIONE MOSCA-ANKARA AIUTO A CRISI REGIONALI

ribelli siriani esultano per la morte del pilota del jet russo abbattuto  2ribelli siriani esultano per la morte del pilota del jet russo abbattuto 2

 (ANSA) - La cooperazione tra Russia e la Turchia puo' "dare un grande contributo alla soluzione dei problemi regionali": lo ha dichiarato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan incontrando Vladimir Putin a San Pietroburgo.

 

 

  1. ERDOGAN ABBRACCIA L' EX NEMICO PUTIN "OCCIDENTE INGRATO"

Nicola Lombardozzi per “la Repubblica

 

jet russo abbattuto dall aviazione turcajet russo abbattuto dall aviazione turca

Da consumati acrobati della politica internazionale, Vladimir Putin e Recep Erdogan preparano per oggi pomeriggio la fase più spettacolare di un salto mortale all' indietro senza precedenti recenti. Dopo sei mesi di insulti sanguinosi e minacce che hanno sfiorato più volte la dichiarazione di guerra, i presidenti di Russia e Turchia si abbracceranno a San Pietroburgo tra applausi e promesse di futuri accordi.

 

Sarà dura anche sul piano psicologico per due personaggi notoriamente permalosi e sempre molto attenti a simulare una certa coerenza formale. Ma sembra a entrambi una scelta inevitabile per difendersi dall' isolamento incombente, lanciare un segnale preciso a Europa e Stati Uniti, e avviare un progetto ancora più devastante che preoccupa non poco le diplomazie di Washington e dintorni: un asse tra Turchia, Russia e Iran che ha cominciato già ieri a delinearsi a margine di una storica riunione avvenuta nella capitale azera Baku, e che potrebbe cambiare le sorti dell' intricatissima crisi siriana.

 

Prima di partire per San Pietroburgo, il Presidente turco, reduce dalla clamorosa manifestazione di domenica in cui ha auspicato il ripristino della pena di morte facendo inorridire i vertici Ue, ha diviso abilmente le sue opinioni in due interviste ad hoc.

bilal erdogan a tavola con islamisti filo isis secondo i media russibilal erdogan a tavola con islamisti filo isis secondo i media russi

Nella prima, a Le Monde, ha sparato ancora una volta a zero contro l' Occidente sollevando dubbi pesanti sulla complicità americana nel golpe di luglio. Nella seconda, alla russa Tass, ha parlato di Putin come del «grande amico Vladimir» e ha sottolineato la solidarietà «pronta e sincera» della Russia nei suoi confronti.

 

Con imbarazzo il Cremlino ha risposto a tono ignorando di aver denunciato nei mesi scorsi la complicità mai smentita della famiglia Erdogan con i traffici milionari dell' Isis, e considerando di fatto chiuso l' incidente di novembre quando aerei turchi abbatterono un cacciabombardiere russo in azione sul cielo siriano. Nessuna memoria sui media nazionali della definizione di «assassino » attribuita allora al Presidente ora tornato amico per necessità politica. Semmai l' annuncio di un' imminente revisione dei provvedimenti presi a novembre che hanno messo in ginocchio l' economia turca.

 

da south stream a turkish streamda south stream a turkish stream

Forse già oggi sarà annunciato il ripristino dell' import di prodotti alimentari da Ankara; saranno rivisti e abrogati i veti alle imprese edili turche; si riparlerà di riapertura dei voli turistici il cui blocco ha ridotto da 3 milioni a 90 mila il numero di russi presenti in Turchia. Probabile la ripresa dei contatti per il gasdotto Turkish Stream che sembrava archiviato, e l' accordo definitivo sulla realizzazione da parte russa della centrale nucleare di Akkuiu in Anatolia. In cambio, Erdogan riformulerà le scuse già inviate per lettera sull' incidente di novembre e annuncerà l' indennizzo cospicuo per l' aviazione russa e i familiari del pilota ucciso.

 

Tutto pronto per salvare in qualche modo le apparenze e ripartire. Ma la diplomazia russa ha un disegno più vasto. Ieri Putin ha incontrato a Baku il presidente iraniano Rohani e insieme hanno convenuto di offire «supporto politico alla Turchia». A ospitare l' incontro il presidente azero Alyev che a sua volta si è speso molto per ricucire i rapporti tra Ankara e Mosca. Così come ha fatto, una settimana fa, un altro amico storico della Russia come Nursultan Nazarbaev, dittatore kazako primo capo di stato straniero a visitare la Turchia del "dopo golpe".

GASDOTTOGASDOTTO

 

Domani, dopo l' abbraccio con Erdogan, Putin completerà il giro volando a Erevan in Armenia a mediare sull' eterna crisi con l' Azerbajian. Insomma un ruolo sempe più evidente di grande mediatore in un' area in cui la Russia è sempre più protagonista. Un ruolo considerato fondamentale per il Cremlino. E che vale qualche abbraccio con l' uomo che fino a poche settimane fa era bollato come «assassino in combutta con i terroristi».

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO