fulvio abbate paolo mieli

L’ITALIA HA BISOGNO DI UN RE: PAOLO MIELI! - MODESTA PROPOSTA DEL MARCHESE FULVIO ABBATE CHE VUOLE SUL TRONO QUEL GENIO DEL MALE DELL’EX DIRETTORE DEL “CORRIERE”: “DOTATO DI TALENTO POLITICO E CULTURALE, HA LA LUNGIMIRANZA PER SVOLGERE IL RUOLO CON LA PAZIENZA DEL TESSITORE CHE ACCOMPAGNA OGNI GESTO CON SGUARDO E CURA NECESSARI, IL MEDESIMO SGUARDO CHE SCORGIAMO IN LUI OGNIQUALVOLTA, IN VESTE DI STORIOGRAFO, PROVA AD ALFABETIZZARE LO SPETTATORE DI RAITRE”

Fulvio Abbate per Dagospia

 

L’Italia ha bisogno di un Re, e alcuni di noi ritengono di avere trovato in Paolo Mieli il candidato ideale. L’obiettivo sensibile è ora un nuovo referendum che renda possibile il ritorno a una riconquistata doverosa monarchia, con Paolo Mieli finalmente lì sul trono, appunto. Ovviamente questa volta si tratterebbe di un referendum Repubblica-Monarchia, l’ordine dei soggetti in campo doverosamente invertiti.

fulvio abbate

 

Le ragioni? Semplice, la crisi istituzionale in atto mostra infatti, e assai platealmente, l’incapacità delle forze politiche di formare un governo in grado di solidamente sostenere la pietra angolare della Nazione, fermo e necessario, ora per ragioni strettamente numeriche, visti i consensi ottenuti da ciascuno alle consultazioni elettorali recenti ora per non affinità progettuale tra le componenti stesse, tale crisi ormai evidente impone, meglio, spinge inesorabilmente nella direzione di una soluzione definitiva, una soluzione che i responsabili che hanno a mente il bene comune ritengono di aver trovato nel ritorno all’istituto monarchico.

 

COMITATO PER PAOLO MIELI RE D ITALIA

Dunque, lo si è detto, sia indetto un nuovo referendum, affinché questa strada sia finalmente percorribile, così l’Italia possa ritrovare fiducia, equilibrio e certezza in se stessa, un cammino verso ciò che il Poeta indicava in un “laggiù”, com’era evidente al tempo delle prime autostrade, dei primi autogrill, cattedrali della modernità commerciale, quando si riteneva che la Repubblica bastasse a colmare i vuoti di un paese acefalo. Che errore madornale!

 

Siamo così certi che il ritorno alla monarchia, cui va il nostro pensiero, possa essere la soluzione giusta, ottimale. Quanto ai dubbiosi, forniamo loro perfino numerosi argomenti, ora di carattere strettamente politico ora di segno, diciamo pure, culturale, infatti l’affacciarsi di un nuovo sovrano sul proscenio nazionale garantirebbe risposte a un bisogno diffuso di semplificazione, ma anche di pacificazione sociale.

la sindaca raggi e paolo mieli (3)

 

E, perché no, di immagine, di comunicazione, se è vero che la classe, l’eleganza, il portamento, la cifra distintiva, il sapere, i modi, il glamour determinano ciò che Gillo Dorfles riferiva alle “oscillazioni del gusto”, anche politico e istituzionale. Tutte qualità, queste appena citate, che non possiamo non riconoscere in Paolo Mieli, futuro auspicato sovrano d’Italia.

paolo mieli

 

Ovviamente, per ragioni di coscienza storica e civile, escludiamo il ritorno di casa Savoia, il loro contegno, in seguito all’armistizio dell’8 settembre 1943, rende impossibile che possano tornare in lizza in un nuovo referendum che inevitabilmente riporta alla memoria la contrapposizione del 1946, e ancora la fuga di Vittorio Emanuele III a Brindisi, e così via fino ai fatti dell’isola di Cavallo che molti decenni dopo hanno visto protagonista un loro erede, per non citare l’abbandono delle redini del Regio Esercito nei momenti più bui della Patria, e lo stesso diremo circa i Borbone: basterebbe il sarcasmo che Tomasi di Lampedusa dedica loro nel “Gattopardo” per escludere da ogni possibile competizione pure questi ultimi.   

mieli con ragazza fatale

 

 

Saranno comunque i costituzionalisti a definire i dettagli formali d’ogni questione procedurale. Quanto a noi, lo si è già detto ed è inutile soprassedere, reputiamo di avere comunque individuato il candidato ideale per un possibile ritrovato trono d’Italia in Paolo Mieli, professionista dotato di indubbio talento politico e culturale, storico, già direttore del “Corriere della Sera”, persona addentro alla complessità del mondo.

 

Mieli infatti, almeno agli occhi di un nutrito gruppo di responsabili, sembra avere la lungimiranza per svolgere quel difficile ruolo con la pazienza del tessitore che accompagna ogni gesto con sguardo e cura necessari, il medesimo sguardo che scorgiamo in lui ogniqualvolta, in veste di storiografo, prova ad alfabetizzare lo spettatore di Raitre ora sul regno di Gioacchino Murat ora sugli snodi della successiva storia napoleonica ora, metti, sulla cosiddetta “battaglia di Valle Giulia”, pagina del Sessantotto italiano.

paolo mieli con la figlia oleandra

 

michelle hunziker e paolo mieli

I responsabili del comitato promotore di questa esemplare candidatura, costituitosi di fronte allo stallo delle consultazioni tra i rappresentanti dei partiti e l’attuale Capo dello Stato, si rendono ben conto che l’iniziativa possa apparire paradossale, se non addirittura degna di un filone letterario dell’assurdo patafisico, tuttavia ritengono si tratti di una proposta doverosa e irrinunciabile;

 

quanto all’empatia suscitata dall’iniziativa presso la pubblica opinione, se è vero che i social sono ormai il vero sismografo degli umori diffusi aggiungiamo che l’idea di un referendum che veda infine Paolo Mieli sul trono d’Italia è stata accolta con calore ed entusiasmo. Come infatti ha scritto il signor Marco Parlato su Facebook: “Da anni sogno la monarchia: sistema massimamente democratico. Se il re non piace gli si spara e se ne fa un altro! Demopratico”. 

paolo mieli corriere della sera

 

PAOLO MIELI MATTEO RENZI

Sebbene il diretto interessato, Paolo Mieli nostro, non abbia ancora rilasciato una dichiarazione pubblica che segni l’inizio del nuovo percorso, anch’egli sembra essere cosciente del compito irrinunciabile che gli spetta. L’indicazione è ora assai semplice, essenziale, regale come un blazer blu, Paolo Mieli al Quirinale per una nuova ripristinata monarchia. Per Mieli dunque auspichiamo assai presto le insegne da Sovrano.

MOIRA DE ROBILANT E PAOLO MIELI PAOLO MIELI A SABAUDIAPAOLO MIELI A SABAUDIAcandida morvillo paolo mielivittorio feltri paolo mieliMARIA TERESA MELI E PAOLO MIELI Vincino su Paolo Mieli VINCINO PAOLO MIELIPAOLO MIELI PIACIONE Roberto D\'Agostino Paolo Mieli Daniela Santanchè - Copyright PizziMieli Mentana e Montezemolo all\'anema e core di CapriMieli Montezemolo alle EolieRAFFAELLA LEONE PAOLO MIELI MONTEZEMOLO MIELI ROSSELLAMieli ed Edvige Fenech all\'Anema e Core di CapriBocchinomieliMieli Della Valle e Montezemolo all\'anema e core di capriPAOLO MIELI ALBERTINA CARRARO resize

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO...