volodymyr zelensky donald trump terre rare

ORA CHE L’UCRAINA HA “SVENDUTO” LE SUE RISORSE AGLI AMERICANI, SI PUÒ INIZIARE A PARLARE DI PACE – DOPO LA FIRMA DELL’ACCORDO SULLE TERRE RARE, SI RICOMINCIA A TRATTARE PER UN CESSATE IL FUOCO IN UCRAINA – IL VICEPRESIDENTE USA, JD VANCE: “DA RUSSIA E UCRAINA CI SONO PROPOSTE PER LA RISOLUZIONE DEL CONFLITTO ED È ATTUALMENTE IN CORSO LA RICERCA DI UN PUNTO COMUNE PER UN ACCORDO” – IL SEGRETARIO DI STATO MARCO RUBIO: “SERVE SVOLTA NEI COLLOQUI, AL PIÙ PRESTO…”

volodymyr zelensky donald trump e jd vance - studio ovale

VANCE, DA RUSSIA E UCRAINA PROPOSTE PER LA PACE

(ANSA) - Sia la Russia che l'Ucraina hanno presentato le loro proposte per la risoluzione del conflitto ed è attualmente in corso la ricerca di un punto comune per un accordo. Lo ha detto a Fox News il vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance, riporta la Tass. "Quello a cui abbiamo assistito nelle ultime due settimane - ha detto Vance - è che entrambe le parti hanno dichiarato: 'Questa è la nostra proposta di pace'. Gli ucraini l'hanno fatto. I russi l'hanno fatto. E ora credo che la domanda sia: possiamo trovare una via di mezzo per porre fine a questo conflitto?".

 

POLITICO, DA USA E UCRAINA FIRMATI TRE DOCUMENTI SU TERRE RARE

Scott Bessent. e Yulia Svyrydenko firmano accordo sulle terre rare Usa Ucraina

(ANSA) - Gli Stati Uniti e l'Ucraina hanno firmato in totale tre documenti nell'ambito dell'accordo sulle terre rare. Lo riporta il quotidiano Politico, citando alcune fonti.

 

La firma dell'accordo è rimasta incerta negli ultimi giorni, ha aggiunto il quotidiano, spiegando che "l'Ucraina si era rifiutata di firmare il patto economico principale e due accordi tecnici collaterali". Un funzionario statunitense - riporta sempre Politico - ha confermato che le parti hanno firmato tutti e tre gli accordi dopo che l'Ucraina ha richiesto alcune modifiche dell'ultimo minuto e il Tesoro statunitense ha cercato di tenere il punto.

 

RUBIO: 'SERVE SVOLTA NEI COLLOQUI SU UCRAINA AL PIÙ PRESTO'

meme incontro donald trump e zelensky

 (ANSA) - Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump deciderà quanto tempo gli Stati Uniti dedicheranno alla risoluzione del conflitto ucraino, quindi una svolta nei negoziati "è necessaria molto presto". Lo ha affermato a Fox News il segretario di Stato americano Marco Rubio. Le posizioni di Russia e Ucraina "si sono già avvicinate, ma sono ancora lontane l'una dall'altra - ha ricordato - ed è necessaria una svolta molto presto.

 

Allo stesso tempo, ha proseguito Rubio, è necessario accettare il fatto che "l'Ucraina non sarà in grado di riportare la Russia alle posizioni che occupava nel 2014". La portavoce del Dipartimento di Stato americano, Tammy Bruce, ha dichiarato durante un briefing che gli Stati Uniti restano impegnati a lavorare per risolvere il conflitto, "ma non voleremo in giro per il mondo per mediare negli incontri che si stanno attualmente svolgendo tra le due parti. Ora - ha sottolineato - è il momento per le parti di presentare e sviluppare idee concrete su come porre fine a questo conflitto. Dipenderà da loro".

terre rare

 

ACCORDO USA-UCRAINA SU GAS E MINERALI: UN PUNTO A FAVORE DI KIEV CHE IRRITA MOSCA

Estratto dell’articolo di Gabriella Colarusso per www.repubblica.it

 

Dopo mesi di negoziati tesi e uno scontro diretto tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky nello studio Ovale, gli Stati Uniti e l’Ucraina hanno firmato l’accordo per condividere i profitti e le royalties che verranno dallo sfruttamento dei minerali e delle terre rare ucraine. E’ un accordo di natura economica, ma con importanti risvolti politici.

 

[…]

 

I PAESI PIU RICCHI DI TERRE RARE

L’intesa rafforza la cooperazione tra due alleati, i cui rapporti sono stati molto tesi negli ultimi mesi: aumenta il coinvolgimento degli Stati Uniti nello sviluppo dell’industria e dell’economia ucraine e potrebbe consentire anche l’invio di nuovi aiuti militari da parte di Washington.

 

Kiev l’ha definito un “successo” sia per gli Usa che per l’Ucraina, una intesa win-win. Il segretario di Stato Marco Rubio si è spinto fino a dire che è una “pietra miliare” nel rapporto tra i due Paesi e un “passo importante per porre fine alla guerra”.

 

Trump ha rivendicato che darà agli Usa più di quanto “hanno speso” finora per sostenere l’Ucraina, anche se i profitti reali sono ancora tutti da valutare e comunque lontani nel tempo. Ha anche detto che potrebbe “inibire Putin”.

 

INCONTRO VOLODYMYR ZELENSKY JD VANCE A MONACO

Al di là della propaganda, non si tratta dell’intesa che risolverà la guerra, ma è senz’altro un passo avanti nell’alleanza tra Usa e Ucraina. La reazione russa infatti è stata piuttosto dura, affidata al falco del Cremlino, il vicepresidente del consiglio di sicurezza russo Dmitrij Medvedev: "Ora le forniture militari dovranno essere pagate con la ricchezza nazionale di un Paese in via di estinzione”, ha detto, “il gradimento di Trump è calato e lo 'stato profondo' sta opponendo una feroce resistenza".

 

Il linguaggio usato nel testo dell’accordo è più duro di quello finora adottato dall’amministrazione Trump nei confronti di Mosca, parla di "un'invasione su vasta scala della Russia" e sancisce che "nessuno Stato o persona che abbia finanziato o fornito la macchina bellica russa potrà beneficiare della ricostruzione dell'Ucraina".

 

meme incontro tra zelensky e donald trump

Inizialmente, Trump aveva chiesto all’Ucraina di restituire la cifra monstre di 300 miliardi di dollari […]. […] Nell’accordo sui minerali non si parla più di alcun rimborso di presunti debiti o aiuti del passato. Futuri aiuti sia finanziari che militari varranno invece come contributi di capitale al fondo che verrà istituito per gestire le risorse minerarie ucraine.

 

[…]

 

Al centro dell'accordo c'è il Fondo di investimento per la ricostruzione Stati Uniti-Ucraina, a cui i due Paesi contribuiranno al 50%. Nessuna delle due parti avrà maggior potere di decisione o di veto, come prevedeva la bozza iniziale degli americani. Gli ucraini affermano che per i primi 10 anni i profitti del fondo saranno investiti esclusivamente in Ucraina, che manterrà la proprietà e "il pieno controllo del suo sottosuolo, delle sue infrastrutture e delle sue risorse naturali". Dieci anni è un tempo medio normale per sviluppare giacimenti su cui non si è investito e renderli produttivi.

 

[…]

LA MAPPA DELLE RISORSE MINERARIE IN UCRAINA

 

Sebbene si sia parlato molto di terre rare, l’Ucraina non ne è particolarmente ricca e il cuore dell’accordo sono soprattutto le risorse minerarie come il titanio – Kiev ne è il sesto produttore al mondo – la grafite, il litio, che viene usato per le batterie. Molti di questi giacimenti tuttavia si trovano nell’Est dell’Ucraina sotto controllo russo.

 

C’è anche un problema di dati: le informazioni su quello che c’è nel sottosuolo ucraino risalgono all’Unione sovietica, serviranno nuove esplorazioni per stimare il valore esatto dei giacimenti e investimenti per renderli produttivi, il che non avverrà prima di dieci anni. Quello che potrebbe invece già dare un ritorno economico agli americani sono il gas naturale, il petrolio, il carbone, che sono stati inclusi nell’intesa.

 

meme incontro tra donald trump e zelensky 6

 

 

[…]

 

L’accordo non le prevede, esprime un generico "sostegno agli sforzi dell'Ucraina per ottenere garanzie di sicurezza", ma apre la porta a futuri aiuti militari, che Washington sembrerebbe già pronta a sbloccare.  […]

meme incontro tra donald trump e zelensky 8

Ultimi Dagoreport

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO

giorgia meloni daria perrotta giancarlo giorgetti

FLASH – GIORGIA MELONI HA DETTO A BRUTTO MUSO AL RAGIONERE GENERALE DELLO STATO, DARIA PERROTTA: “QUESTO È UN ESECUTIVO POLITICO E NON TECNICO”. IL CENTRODESTRA HA GIÀ SILURATO IL DG DEL TESORO, ALESSANDRO RIVERA, HA LIQUIDATO L’EX RAGIONIERE BIAGIO MAZZOTTA E HA ACCOMPAGNATO ALL’USCITA IL DIRETTORE DELLE PARTECIPATE, MARCELLO SALA. ORA SE LA PRENDE ANCHE CON LA FEDELISSIMA DI GIANCARLO GIORGETTI, CHE NON È CERTO UNA PERICOLOSA COMUNISTA, NÉ UNA OSTILE “MANDARINA” IN QUOTA “DEEP STATE”. A DESTRA COSA PRETENDONO DA MEF E RAGIONERIA? CHE SIANO USI A OBBEDIR TACENDO? DAVANTI AI TRISTI NUMERI, NON CI SONO IDEOLOGIE O OPINIONI…

donald trump volodymyr zelensky donald trump nobel pace

DAGOREPORT – DONALD TRUMP È OSSESSIONATO DAL NOBEL PER LA PACE: LE BOMBE DI NETANYAHU SU GAZA E I MISSILI DI PUTIN SULL’UCRAINA SONO GLI UNICI OSTACOLI CHE HA DI FRONTE – CON “BIBI” È STATO CHIARO: LA PAZIENZA STA FINENDO, LA TREGUA NON SI PUÒ ROMPERE E NON CI SONO PIANI B, COME HA RICORDATO AL PREMIER ISRAELIANO MARCO RUBIO (IN GRANDE ASCESA ALLA CASA BIANCA A DANNO DI VANCE) – DOMANI L’ACCORDO CON XI JINPING SU DAZI, TIKTOK, SOIA E NVIDIA (E STI CAZZI DI TAIWAN). IL PRESIDENTE CINESE SI CONVINCERÀ ANCHE A FARE PRESSIONE SUL SUO BURATTINO PUTIN? SE NON LO FARÀ LUI, CI PENSERÀ L’ECONOMIA RUSSA AL COLLASSO…

sangiuliano gasdia venezi giuli

SULLA SPOLITICA CULTURALE DELLA “DESTRA MALDESTRA” – ALBERTO MATTIOLI: “CI RENDEMMO SUBITO CONTO CHE DA SANGIULIANO C’ERA NULLA DA ASPETTARSI, A PARTE QUALCHE RISATA: E COSÌ È STATO. GIULI AVEVA COMINCIATO BENE, MOSTRANDO UNA CERTA APERTURA E RIVENDICANDO UN PO’ DI AUTONOMIA, MA MI SEMBRA SIA STATO RAPIDAMENTE RICHIAMATO ALL’ORDINE - CHE LA DESTRA ABBIA PIÙ POLTRONE DA DISTRIBUIRE CHE SEDERI PRESENTABILI DA METTERCI SOPRA, È PERÒ UN FATTO, E PER LA VERITÀ NON LIMITATO AL MONDO CULTURALE - IL PROBLEMA NON È TANTO DI DESTRA O SINISTRA, MA DI COMPETENZA. CHE BEATRICE VENEZI NON ABBIA IL CURRICULUM PER POTER FARE IL DIRETTORE MUSICALE DELLA FENICE È PALESE A CHIUNQUE SIA ENTRATO IN QUALSIASI TEATRO D’OPERA - (PERCHE' SULL’ARENA DI VERONA SOVRINTENDE - BENISSIMO - CECILIA GASDIA, DONNA E DI DESTRA, SENZA CHE NESSUNO FACCIA UN PLISSÉ?)’’

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA")