mario draghi emmanuel macron

L’UNICO OBIETTIVO DI MACRON È ESSERE (DI NUOVO) IL KINGMAKER DELLE NOMINE EUROPEE – IL TOYBOY DELL’ELISEO POTREBBE AVER FATTO IL NOME DI DRAGHI COSÌ IN ANTICIPO PER BRUCIARLO: IL CARISMA DI “MARIOPIO” MAL SI ADATTA A UN RUOLO DI COMPROMESSO E POCO DECISIVO COME QUELLO DI PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA. SENZA CONSIDERARE CHE METTEREBBE IN OMBRA L’EGO ESPANSO DELLO STESSO MACRON – “POLITICO.EU”: “DRAGHI NON HA UNA CHIARA AFFILIAZIONE POLITICA ED È DIFFICILE CAPIRE PERCHÉ IL PPE DOVREBBE CEDERE LA CARICA A QUALCUNO SENZA UNA CHIARA APPARTENENZA…”

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1. LA VITA DOPO URSULA VON DER LEYEN? ALTERNATIVE PER IL PROSSIMO PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE

Traduzione di un estratto dell’articolo di Barbara Moens, Nicholas Vinocur e Jakob Hanke Vela per www.politico.eu

 

URSULA VON DER LEYEN - CONGRESSO DEL PPE

Sarà ancora Ursula von der Leyen, giusto? La presidente della Commissione europea è ancora in netto vantaggio per un secondo mandato alla guida dell'esecutivo UE, ma non è più scontato che rimanga altri cinque anni.

 

Ciò significa che in città si sta giocando un nuovo entusiasmante gioco […]: chi potrebbe ottenere il posto, se non la von der Leyen? Di seguito sono elencati i candidati e le candidate che sono stati proposti come vere alternative o come un modo per fare pressione sulla von der Leyen per estorcerle delle concessioni.

 

Non fanno parte di questa lista [...] i candidati principali dei partiti politici in competizione con von der Leyen. Nonostante il cosiddetto processo Spitzenkandidaten, è improbabile che il Partito Popolare Europeo rinunci alla presidenza della Commissione se rimane la maggiore forza politica a Bruxelles.

 

Mario Draghi

URSULA VON DER LEYEN MARIO DRAGHI

Perché? Il 76enne ha guidato un'ampia coalizione italiana fino alla sua disintegrazione nel 2022 e il suo nome viene spesso citato quando si liberano ruoli di leadership internazionale. Finora, l'ex primo ministro italiano e presidente della Banca centrale europea è stato per lo più collegato al posto di presidente del Consiglio europeo (al posto di Charles Michel)

 

Draghi è già tornato nel vivo della politica dell'UE, lavorando a un piano ufficiale di Bruxelles per rendere il blocco più competitivo, che consegnerà subito dopo le elezioni dell'UE, quando i leader europei staranno mercanteggiando per i posti di vertice del blocco. Inoltre, è vicino al Presidente francese Emmanuel Macron.

 

Perché no? Draghi non ha una chiara affiliazione politica ed è difficile capire perché il PPE dovrebbe cedere la potente carica di presidente della Commissione a qualcuno senza una chiara appartenenza.

EMMANUEL MACRON E MARIO DRAGHI

 

2.  TAJANI: "DRAGHI NON È IL CANDIDATO DEL PPE SULLA COMMISSIONE NON DECIDE MACRON"

Estratto dell’articolo di Federico Capurso per “La Stampa”

 

[…] l'agenzia di stampa internazionale Bloomberg, intorno alle 17, rivela dell'attivismo del presidente francese Emmanuel Macron, impegnato in questi giorni a contattare i leader europei per sondare la loro disponibilità a convergere proprio sul nome di Draghi per la guida della futura Commissione Ue. Ha squillato anche il telefono di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi. I due ne hanno discusso e difficilmente Tajani era all'oscuro di tutto.

 

Il protagonismo di Marcon, che in Europa siede nella famiglia di "Renew" insieme ad Azione e Italia viva, non è inusuale. Era stato sempre lui, nel 2019, a chiudere l'accordo con Angela Merkel sul nome di Ursula von der Leyen.

DRAGHI - ORBAN - MACRON - MITSOTAKIS - VON DER LEYEN

 

Ma è il tempismo di queste chiamate a sollevare qualche sospetto a Bruxelles sulle reali intenzioni dell'Eliseo. Cinque anni fa il nome di Von der Leyen rimase coperto fino alla notte del voto per la Commissione.

 

Giocare così d'anticipo, ragionano quindi nei corridoi di Palazzo Berlaymont, potrebbe essere un modo per bruciare il nome di Draghi, troppo pesante per Macron. Sembra che anche Romano Prodi, abbia individuato qui l'ostacolo più grande per l'ex presidente della Bce, quando dice che «ci sono dei momenti in cui si ha anche piacere ad avere personalità ingombranti» alla guida delle istituzioni Ue.

 

giorgia meloni antonio tajani

Ma l'operazione di Macron è comunque utile a inclinare il piano verso di lui, in modo da avere il boccino in mano quando a giugno si entrerà nel vivo delle trattative. Verrà quindi ascoltato con particolare attenzione il "Discorso sul futuro dell'Ue" che Macron pronuncerà oggi a Parigi.

 

Ma Meloni cos'ha risposto, nel corso di quella telefonata? Una settimana fa, a Bruxelles, interrogata sullo stesso argomento, aveva parlato di Draghi come di una personalità «molto autorevole», dicendosi «contenta che si discuta di un italiano per un ruolo ai vertici dell'Ue». [...]

 

3. LA TELA DI MACRON PER L’UE CHE VERRÀ

Estratto dell’articolo di Anais Ginori per “la Repubblica”

 

ursula von der leyen giorgia meloni

[…] Non è un mistero la stima del capo di Stato francese per Draghi e la forte relazione tra i due. Finora però Macron non ha mai voluto esporsi pubblicamente su una candidatura per la Commissione Ue, seguendo la posizione di Renew che ha scelto di non avere uno spitzenkandidat .

 

Il leader francese considera soprattutto prematuro mettere ufficialmente un “suo” nome sul tavolo, nel timore che venga bruciato nei giochi di veti opposti tra le grandi famiglie politiche. Macron punta a essere il king maker dei negoziati che si apriranno tra meno di due mesi, calando un asso nei negoziati che si annunciano lunghi e complessi.

 

È quello che riuscì a fare nel 2019 diventando sponsor politico di Ursula von der Leyen e imponendo una candidatura terza rispetto a socialisti e popolari. Che Draghi sia uno dei possibili assi nella manica di Macron è stato confermato a Repubblica da diverse fonti nel suo entourage anche se all’esterno i macronisti sono tenuti al riserbo assoluto, proprio nell’obiettivo di non sprecare quello che molti vedono a Parigi come il miglior nome spendibile per una leadership a Bruxelles nei prossimi anni.

mario draghi abbraccia emmanuel macron

 

Il sostegno di Macron a un bis di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione non è mai stato confermato. Anzi, in uno degli ultimi vertici europei il leader francese ha insistito sulla necessità di un profilo bipartisan, «sopra le parti» come ha spiegato parlando con i giornalisti a Bruxelles. Un identikit che agli occhi di Macron non corrisponde più all’attuale presidente della Commissione.

 

Nel 2019, l’ex ministra tedesca della Difesa non era in corsa ed era diventata a sorpresa la candidata macronista. Questa volta è la candidata ufficiale del Ppe, tra l’altro non avendo ricevuto un largo sostegno neanche dal suo schieramento. In Francia, per esempio, la destra dei Républicains ha deciso di non sostenerla.

 

MARIO DRAGHI URSULA VON DER LEYEN MEME

Macron quindi non vuole ancora sbilanciarsi su un “piano D” per Bruxelles, continuando però ad avere contatti frequenti con Draghi negli ultimi tempi. L’Eliseo ha speso parole di apprezzamento per il recente intervento sull’Ue dell’ex presidente della Bce.

 

[…] In vista del voto del 9 giugno, Macron rischia di trovarsi di fronte a un successo della lista di estrema destra guidata da Jordan Bardella. Il Rassemblement National di Marine Le Pen nei sondaggi è a più del 30%, quasi il doppio della lista della maggioranza macronista guidata da Valérie Hayer, presidente dell’eurogruppo Renew. Lo scrutinio europeo potrebbe indebolire la posizione da arbitro del gruppo liberale che Macron ha contribuito a imporre cinque anni fa e ora è in qualche modo insidiato dall’ascesa di Ecr guidato da Giorgia Meloni.

JOHNSON, DRAGHI E MACRON CADONO E PUTIN SE LA RIDEursula von der leyen al congresso del ppe 4MARIO DRAGHI OLAF SCHOLZ URSULA VON DER LEYEN METTE FREDERIKSENursula von der leyen al congresso del ppe 1mario draghi emmanuel macron

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