L’UNITÀ RESUSCITA GRAZIE AL GOSSIP! - IL GIORNALE FONDATO DA GRAMSCI DI NUOVO IN EDICOLA GRAZIE A VENEZIANI, EDITORE DI “STOP”, “TOP”, “VERO”, (MA LA REDAZIONE SARA’ RIDOTTA) – ‘’EUROPA’’ CHIUDE E “RINASCE” ONLINE - NEL PD SI LITIGA ANCORA SUI FONDI DEGLI EX DS

Maria Teresa Meli per “il Corriere della Sera

 

Guido VenezianiGuido Veneziani

Intanto un primo passo è stato fatto. Tra qualche mese l’Unità sarà di nuovo in edicola. L’impresa non è stata facile. Francesco Bonifazi, tesoriere del Partito democratico, e l’editore di minoranza del quotidiano, Maurizio Mian, si sono messi di buzzo buono per trovare i soldi necessari per rimettere in piedi il giornale e il secondo ha dato un cospicuo contributo finanziario per scongiurarne la chiusura definitiva. 
 

Prima hanno deciso di costituire la Fondazione di cui faranno parte Youdem (l’unico vero strumento di comunicazione del Pd che è in attivo e che, anzi, ha molte possibilità di sviluppo future, tant’è vero che a breve andrà sul digitale terrestre), Europa (che a novembre potrebbe chiudere per poi rinascere solo sull’online e come settimanale di approfondimento) e infine l’Unità.

Renzi matteoRenzi matteo

 

Ed era quest’ultimo il vero problema. Trenta milioni di debiti, 900.000 euro di spese l’anno: insomma un carico insostenibile per un partito che ha optato per l’autofinanziamento e che ha detto addio ai soldi pubblici. Come fare? Pensa che ti ripensa, Bonifazi, con l’aiuto di Adrio de Carolis di Swg, ha capito che l’unica era puntare sul brand del giornale.

 

Non a caso Matteo Renzi ha voluto che la Festa, da quest’anno, riprendesse l’antico nome di Festa dell’Unità e Bonifazi ha puntato su tutto quello che gira intorno al brand di quel giornale e a quello degli altri strumenti di comunicazione del partito: gadget, musica, eventi... Poi con Mian si è dato da fare per trovare un editore disposto a metterci i soldi. 
 

francesco bonifazifrancesco bonifazi

Già, perché sono quelli che scarseggiano a via del Nazareno, dove la querelle sul patrimonio immobiliare dei «fu Ds» non si è ancora risolta. L’ex tesoriere Ugo Sposetti ha fatto capire in tutte le salse che non ha intenzione alcuna di regalare nulla di ciò che fu dei diessini. L’ultimo segretario di quel partito, Piero Fassino, non la pensa nello stesso modo. E come lui non la pensano molti segretari dei circoli del Partito democratico che provengono dall’esperienza ds. 
 

Ma quella è una vicenda destinata ad andare per le lunghe. E se si voleva salvare l’Unità Bonifazi e Mian non potevano certo aspettare che il tormentone diessino arrivasse alla fine. Per questa ragione il tesoriere del Pd si è buttato sul mercato a cercare un partner. Un’offerta è arrivata da Matteo Arpe. Non è stata accettata. Ufficialmente mancavano tutte le garanzie necessarie.

MAURIZIO MIAN MAURIZIO MIAN

 

In realtà, raccontano a largo del Nazareno, al Pd erano in molti a sospettare che dietro quella cordata vi fosse Massimo D’Alema. Vero o falso? Smentiscono tutti. E Bonifazi è categorico nel negare l’intera vicenda: «Non vi sono stati interessamenti da parte di Matteo Arpe». Ma l’indiscrezione continua a circolare con una certa insistenza. 
 

Ugo Sposetti Ugo Sposetti

Fatto sta che, Arpe e D’Alema o meno, Bonifazi alla fine ha trovato un editore con il quale fare un’offerta di dieci milioni per l’Unità. È Guido Veneziani. Un nome sconosciuto all’editoria politica, ma ben conosciuto per i suoi periodici: Stop, Top, Vero. Nomi che, magari, faranno arricciare il naso a qualcuno, ma che consentiranno al quotidiano fondato da Antonio Gramsci di riprendere le pubblicazioni di qui a qualche mese, giacché l’offerta verrà fatta entro il 31 ottobre, ossia tra pochi giorni. Dopodiché si tratterà solo di individuare il direttore.

 

Questione di mesi, dunque. Poi si ripartirà. Certo, con una redazione più snella rispetto a quella precedente. Ma i tempi sono quelli che sono. E ieri, nell’assemblea che ha avuto con i dipendenti del partito, Bonifazi non ha nascosto le difficoltà, anche se ha fatto delle promesse importanti: «Sono disposto a correre il rischio di andare incontro a una piccola perdita pur di non mettervi in pericolo, quindi niente solidarietà».

 

rivista verorivista vero

Una rassicurazione che ha fatto tirare un sospiro di sollievo a quanti erano — e sono — preoccupati per le sorti del Pd dopo la decisione di rinunciare ai finanziamenti pubblici. Del resto, la spending review operata dal tesoriere del Pd sta andando avanti a passo spedito.

 

Il costo per i servizi è stato ridotto del 57 per cento rispetto agli anni precedenti, mentre i costi della segreteria nazionale si sono fermati a 50 mila euro, nulla rispetto al milione e 220 mila euro di prima. Sulla manutenzione si risparmia il 70 per cento e l’aver già abbandonato due sedi del Pd a Roma ha portato a un risparmio di 820 mila euro. 
 

Certo, non basta. Ci vogliono ancora altri sforzi. E, soprattutto, è necessario che anche i Ds diano un loro contributo. Ma di questo argomento Bonifazi preferisce non parlare. Non vuole entrare in questa polemica che ha visto uno Sposetti molto combattivo difendere il patrimonio immobiliare diessino confluito in alcune fondazioni.

 

Ma ora sono proprio alcuni circoli degli ex Ds, adesso circoli del Partito democratico, che stanno chiedendo conto di questo problema e della fine che farà quel patrimonio. Ne vogliono discutere a giorni. Ed è assai probabile che sia alle viste una nuova puntata di questo tormentone. Il tesoriere del Pd, almeno per ora, preferisce non intervenire: è troppo felice di essere riuscito a mandare in porto l’operazione che si era prefisso, l’ennesima resurrezione dell’ Unità . 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA