franceschini schlein

“LA POLITICA PER FRANCESCHINI È UN AFFARE DI FAMIGLIA” – L’EX DEPUTATA DEM PATRIZIA PRESTIPINO SBERTUCCIA SU-DARIO CHE, COME DAGO-RIVELATO UN MESE FA, HA SCELTO DI PUNTARE SU ELLY SCHLEIN SU CONSIGLIO DELLA MOGLIE MICHELA DI BIASE – LA CORRENTE DI FRANCESCHINI E’ ANDATA IN FRANTUMI: FASSINO HA SCELTO BONACCINI CHE INFILZA SU-DARIO: "GRUPPO DIRIGENTE SCONFITTO DA ANNI.."

Tommaso Rodano per il Fatto Quotidiano

 

dario franceschini e michela di biase

Quasi solitario, probabilmente final e pure un po' triste: per la prima volta in vita sua Dario Franceschini è salito sul carro della perdente, almeno secondo i sondaggi. Ieri l'ex ministro ha spiegato al Corriere della Sera le ragioni del suo appoggio a Elly Schlein e ha pronunciato - altra novità assoluta - incendiarie parole di rinnovamento: "La generazione mia e di Bonaccini ha guidato il partito a vari livelli dalla fondazione nel 2007 a oggi e ora è giusto che lasci il passo". Poi, ancora più netto: "Altro che gattopardismo, Schlein deve cambiare tutto: gruppi dirigenti, abitudini, rendite di posizione, respingendo compromessi al ribasso, anche se a proporglieli fosse uno di noi che la sosteniamo".

 

Ecco, i "noi" che sostengono Schlein nel Pd sono in chiara inferiorità numerica: anche Piero Fassino ha deciso di puntare su Stefano Bonaccini e si è portato dietro gran parte dei suoi uomini in Piemonte. È quel Fassino che con Franceschini fondò AreaDem nel lontano 2009: in tutti questi anni i due hanno marciato insieme, la loro corrente è stata quella che ha dato le carte, più di tutte, nelle diverse stagioni del partito. Per i due è quindi la fine di un sodalizio ultradecennale, l'ultimo segnale della solitudine di Franceschini e della sempre più affollata transumanza dei dirigenti del Pd verso il carro del presidente dell'Emilia-Romagna.

fassino franceschini

 

Negli ultimi tempi Bonaccini ha incassato l'appoggio dei sindaci Gori, Nardella, Ricci, Decaro e dei governatori Vincenzo De Luca e Michele Emiliano. (...)

 

I suoi nemici maramaldeggiano: la scelta di Franceschini sarebbe ormai "un affare di famiglia", come ha ironizzato l'ex parlamentare Patrizia Prestipino, sposando la teoria per cui la vera sostenitrice di Schlein sarebbe Michela Di Biase, moglie di Dario. Quello di Prestipino, ieri, è stato uno dei pochi commenti all'intervista del Franceschini final. L'altro è di Alessia Morani, ancora un'ex renziana che oggi appoggia Bonaccini: "Franceschini è un politico di razza - ha scritto su Twitter - e mi stupisco che possa dire dall'alto delle sue sette legislature, capogruppo alla Camera, sottosegretario e ininterrottamente ministro che nel Pd dove è stato segretario deve 'cambiare tutto'. Magari iniziare a dare l'esempio facendo spazio, no?".

 

BONACCINI INFILZA FRANCESCHINI: “VOI GLI SCONFITTI DA ANNI”

patrizia prestipino

 
Stefano Bonaccini non si aspettava l’attacco frontale di Dario Franceschini. L’ex ministro della Cultura è intervenuto a gamba tesa sul presidente della Regione Emilia-Romagna, sfidante di Elly Schlein per le primarie del Partito Democratico.
 
Un’intemerata inaspettata e sorprendente, che ha il sapore di provocazione - scrive il Corriere della Sera - ed ha portato il governatore a sfogarsi con i propri collaboratori: “Io ho lavorato al Nazareno come responsabile enti locali per un annetto, poi me ne sono andato perché mi sono impegnato in Emilia-Romagna, dove per due volte di seguito ho vinto le elezioni”.
 
Le parole di Bonaccini sono quelle di chi ha intenzione di rottamare la vecchia classe dirigente, proprio ciò che chiede Francescini investendo Schlein: “C’è un gruppo dirigente che è stato sconfitto e che per la maggior parte è sempre lo stesso da anni. Niente di personale, ma vi pare normale che nessun dirigente nazionale di livello sia stato candidato in un collegio uninominale per andare a prendere i voti a uno a uno? Se sei un leader devi dimostrarlo anche nel consenso”.
 

bonaccini de micheli schlein

Evidente l’allusione a Franceschini, candidato capolista al Senato a Napoli. Che tra i due non ci sia un gran rapporto non è un mistero - nessuno è rimasto stupito della scelta di appoggiare Schlein da parte di Franceschini - e il quotidiano sottolinea come sia stato in particolare la rottura tra Pina Picierno e l’ex ministro ad aumentare le ruggini. La vicepresidente del Parlamento europeo non ha gradito la decisione di appoggiare la leader di Occupy Pd e in questa campagna per le primarie correrà con Bonaccini, di cui sarà la vice. Siluri a Franceschini sono arrivati da diversi anti-Schlein, tra cui Francesca Puglisi, Lia Quartapelle e soprattutto Alessia Morani: “Dario è un politico di razza e mi stupisco che possa dire, dall’alto delle sue sette legislature, che nel Pd, di cui è stato anche segretario, deve cambiare tutto. Magari dare l’esempio facendo spazio, no?”.

Articoli correlati

GRANDE STUPORE TRA GLI ADEPTI DI FRANCESCHINI: NEI GIORNI SCORSI \'SU-DARIO\' HA COMUNICATO CHE...

 
 
 
 

 

 

 

patrizia prestipinoelly schlein

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO