“LA STAMPA” SI DIVERTE SULLA FOSSA (LA PROPRIA) - “GRILLINI SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI. PRESSIONE FURIBONDA. DAVVERO VALEVA LA PENA FARSI TRAVOLGERE DA QUESTA ONDA VELENOSA, FATTA DI DOMANDE, SPERNACCHIAMENTI, DIFFIDENZA, PROPOSTE INDECENTI E INSULTI, IN CAMBIO DI 2500 EURO AL MESE DA INTASCARE PER IL BENE DELLE PATRIA?” – Sì, VALEVA LA PENA. SOLO PER VEDERVI COSTRETTI A SCRIVERE, DOPO I LETTINI DI BAVA PER MONTI, QUESTE RIGHE DI ROSICAMENTO…

1. VISITA GUIDATA ALLA CAMERA PER I 5 STELLE
Corriere.it
- Una «visita guidata» Montecitorio, in attesa di entrarci come deputati. il Movimento 5 Stelle prende contatto con le istituzioni, invitando tutti i cittadini domenica fino alle 15.30 alla Camera dei Deputati a Roma, in occasione della tradizionale giornata di apertura al pubblico che avviene una volta al mese.

Il movimento ideato da Beppe Grillo, attraverso la costola romana, aveva lanciato l'appello ad aderire all'iniziativa: una sorta di anteprima per i 162 neo-parlamentari eletti. «Tutti in Parlamento, la casa dei cittadini» è stato l'appello. Al quale hanno aderito in molti, come si vede dalla foto pubblicata su Twitter dalla giornalista Beatrice Borromeo. Secondo i funzionari di polizia sul posto, poi, l'afflusso di visitatori è superiore alla media.

2. ROMA, BLINDATO IL SUMMIT DEI NEOELETTI - LOCALITÀ SEGRETA, NEGATA LA DIRETTA SUL WEB: "MA NON È IL CAPO CHE DECIDE PER NOI"
Andrea Malaguti per La Stampa

Grillini sull'orlo di una crisi di nervi. Il gioco non è ancora iniziato, ma serve uno psicoterapeuta per evitare il collasso. Fisico e mentale. La fusione. La follia. Lo scontro. Pressione furibonda. Responsabilità da schiantare un toro. Non era poi così male essere gente comune. Com'è stata questa vigilia del famoso incontro romano? Davvero valeva la pena farsi travolgere da questa onda velenosa, altissima, senza fine, fatta di domande, spernacchiamenti, diffidenza, ammiccamenti, proposte indecenti e insulti, attese e speranze in cambio di 2500 euro al mese da intascare per il bene delle Patria?

Il primo conclave della nuova era moVimentista si apre oggi pomeriggio nella Capitale promettendo di durare tre giorni. E i 162 neoparlamentari in arrivo da ogni angolo della Penisola hanno scelto la formazione a testuggine. Nessuna diretta streaming. La glasnost stavolta non funziona. Chiusi, compatti, in difesa davanti alle pressanti richieste del Paese - a chi date la fiducia? - in attesa di capire come comportarsi col Capo. Tutti barricati in una segreta Cappella Sistina.

«E se qualcuno svela dove siamo lo cacciamo a calci in culo. In questo momento dobbiamo guardarci in faccia tra noi». Sono in pochi a parlare. Dopo che una mail interna ha consigliato il basso profilo. Nervosi come la jesina Donatella Agostinelli, che all'ennesima domanda sulla libertà di pensiero («Avete un cervello o lo avete ceduto in comodato d'uso a Grillo e Casaleggio?») comprensibilmente sbotta: «Per i giornali sembra che siamo pecorelle al seguito del capo, ma non è lui che sceglie per noi».

E' uno strano piscodramma. In cui il Guru Beppe Grillo - atteso assieme a Gianroberto Casaleggio soltanto domani - vorrebbe sentirsi rassicurato dalla base e la base vorrebbe avere la libertà di esprimersi senza il timore di sentirsi pericolosamente lontana da una linea che nei fatti non esiste. Inutile contestare. Il regolamento è chiaro. «Chi non gradisce gli obiettivi è pregato di farsi da parte».

Gode Giovanni Favia. Dissidente suo malgrado. Delfino del Sovrano fino all'espulsione e conseguente inutile trasferimento nelle liste Ingroia per avere insinuato che tra i 5 Stelle non c'è democrazia. «Vedrete che i neoletti obbediranno agli ordini. Manca la caratura morale per dissentire», butta lì con l'autorevolezza di una segretaria di Mao.

Ma perché chi è d'accordo con Bersani nel Pd è uno serio e chi la pensa come Grillo nel MoVimento è una mammoletta? Misteri. Che il clima generale non aiuta a risolvere. «Non siamo burattini, condividiamo la linea. Non sono capacità divinatorie. Lavoriamo insieme da molto tempo», insiste Carla Ruocco.

Solo gli uomini più vicini al papa ligure sembrano estranei all'impazzimento. L'avvocato Alfonso Bonafede passa il sabato nella sua casa in Toscana. Accende il cellulare solo per controllare i messaggi. E spiega candidamente di non avere idea di dove si terrà l'incontro. «Un paio di colleghi passano a prendermi in macchina domani e mi portano a destinazione. Queste fibrillazioni sono frutto della pressione, ma appena ci incontreremo avremo la forza di indicare un'agenda. E' sempre stato così».

Da alcuni giorni si sveglia con immagini fuggitive che non si prende la briga di inseguire. «Il programma c'è. Pensare a un'alleanza con Bersani non si può. E con Berlusconi tanto meno. Però possiamo discutere di temi specifici». In sintonia, ma meno serafica, la riminese Giulia Sarti. «Bersani se la può scordare un'alleanza. Non è colpa nostra se si è creato questo stallo».

Ha 26 anni. E per un pezzo ci ha creduto nella sinistra classica. Ora le fa quasi male dire certe cose. Ma se non taglia di netto il cordone ombelicale le amarezze le resteranno dentro come fango nero.Come poltiglia. Ieri sera, dopo duecento telefonate - è svenuta mentre stava tenendo l'ennesima conferenza sul futuro.

I suoi genitori le hanno detto: Giulia, ora basta. Lei si è rimessa in piedi. «Non riesco a pranzare con loro da una settimana. E' il momento di farsi forza. Ci è arrivata addosso una valanga. Non è vero che sfuggiamo al confronto, abbiamo solo bisogno di respirare. E chi parla prima della riunione romana rischia di dire cose a vanvera».

 

 

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