MATACENA CONTRO MATACENA - CHIARA RIZZO E LA SUOCERA RAFFAELLA DE CAROLIS (EX MISS ITALIA) NON SI SONO MAI SOPPORTATE - LA FAIDA SULL’USO DEL PATRIMONIO DI FAMIGLIA

Gabriele Villa per "il Giornale"

Le due nemiche. «Ascoltami bene Chiara: io soldi da dare non ne ho più... Mi dispiace ma io non ne ho più, hai capito?». E Chiara che la interrompe: «I soldi lui li ha lasciati, ma non qua...

E, puntualmente, come tutte le volte in cui le due donne entravano in rotta di collisione, i toni si alzano. È soltanto lo stralcio di una delle telefonate, intercettate dagli investigatori, avvenute tra Chiara Rizzo e sua suocera, Raffaella De Carolis. Lo spaccato di un rapporto in frantumi. Un rapporto che non è mai ingranato, fin dall'inizio. Fin da quando Chiara è approdata, bagagli, bellezza e marito Amedeo, da Messina a Reggio Calabria. E, in verità, quell'intercettazione, di cui vi risparmiamo il seguito, perché assume i contorni del litigio pesante è diventato, un po' il refrain di Reggio Calabria.

Perché tutti, qui, ascoltando i discorsi di chi «vascheggia» per corso Garibaldi o sul lungomare, o sosta al chiosco-osservatorio di Cesare il gelataio trendy, sono convinti che le due donne si siano sempre detestate. La parabola, non proprio esaltante della Chiara Rizzo, diventata in seconde nozze la signora Matacena in versione reggina, non si porta appresso quindi solo yacht, feste mondane, pianti e sorrisi, mariti veri e falsi flirt.

Ma, negli anni trascorsi qui, sull'altra sponda dello Stretto, anche il rapporto tumultuoso e bellicoso con un'altra e più battagliera first lady, la suocera, Raffaella De Carolis, madre di Amedeo Matacena. Lo sanno bene qui a Reggio Calabria, dove i Matacena hanno costruito negli anni il loro impero finanziario e politico. Lo sanno bene che è lei, questa donna di 72 anni, ex miss Italia, nel 1962, la vera imperatrice di casa. E tutti conoscono la regola di famiglia, che era stata stabilita da Matacena senior: comandava lei, vietato contraddirla.

Sono in molti col naso all'insù, fotografi inclusi naturalmente, a passeggiare, qui nel Parco Fiamma, dove Raffaella De Carolis è confinata agli arresti domiciliari nel suo appartamento di 400 metri quadrati, in questa sorta di oasi dorata dei reggini-bene. Fatto sta che, se le due Ladies Matacena si son sempre guardate in cagnesco è anche vero che adesso sono sulla stessa barca «giudiziaria», visto che la signora De Carolis è nei guai perché il gip Olga Tarzia l'accusa di aver favorito la latitanza del figlio Amedeo a Dubai.

Ma l'imperatrice si difende così: «Ho fatto solo ciò che avrebbe fatto qualsiasi mamma, aiutare un figlio non è reato. Il giorno dopo l'arresto a Dubai ho prenotato l'aereo e sono andata da lui, volevo vederlo, sincerarmi delle sue condizioni di salute, era andato via da alcuni mesi e non lo avevo più incontrato. Dopo quella prima volta nel luglio scorso, sono tornata a Dubai ancora, sempre per pochi giorni, ma non sapevo di commettere un reato».

E, se è vero, come è vero, che, a Messina, Chiara Rizzo, la moglie dell'ex deputato di Forza Italia, conta ancora amici, è anche vero che da sempre, o, meglio, da quando Amedeo Matacena l'ha portata via dalla Sicilia per farle fare l'ingresso ufficiale nella società bene reggina e ha cominciato a concederle agi e lussi, Chiara ha trovato qui meno amici e soprattutto una nemica nella suocera. Eppure Raffaella De Carolis, «la signora» di Reggio Calabria non è poi che abbia una storia così diversa dalla nuora.

A vent'anni, quando venne eletta miss, stava già con il cavaliere Amedeo senior, l'armatore che l'aveva assunta come segretaria e che l'aveva portata via giovanissima con la «fuitina» considerato che i genitori di Raffaella pensavano fosse troppo giovane per prendersi già un marito. Ma fu un ottimo affare visto che il marito di Raffaella era ricchissimo, era il fondatore della Caronte, la società che, nello splendido isolamento del monopolio gestiva i traghetti fra Villa San Giovanni e Messina, collegando Calabria e Sicilia.

Da quel matrimonio nasce Amedeo junior, oggi condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, e siamo alla storia più recente quando la scintilla d'amore tra Amedeo jr e Chiara Rizzo (che abbandona il primo marito, il medico messinese Franco Currò) scocca durante una vacanza a Panarea e si concretizza con le nozze officiate durante una crociera sul Nilo. Risultato? Chiara approda a Reggio ma trova sulla sua strada la suocera.

E poi c'è il denaro, il denaro di famiglia che le rende sospettose l'una dell'altra. Come si evince chiaramente da un'altra intercettazione. Raffaella: «Comunque fatti mandare qualche cosa». E l'ex miss che replica alla nuora: «C'ho la casa di qua che devo pagare il condominio, la luce, l'acqua e tutti i catenazzi come al solito. Poi ho gli avvocati di Reggio che devo pagare...». Sembra un film ma un film c'è già.

È il primo e l'unico che girò nel 1963 sempre lei, Raffaella De Carolis, la ferrea, l'originale Lady Matacena della prima ora. Il titolo sembrerebbe richiamare, poco importa la trama, la storia di entrambe le Ladies Matacena: "Uno strano tipo", regista Lucio Fulci con Adriano Celentano e Claudia Mori. Intanto lei miss Raffaella nella prigione dorata del Parco Fiamma pare stia preparandosi a lanciare altri strali contro la nuora. Sarà un caso, un altro strano caso, ma le vie che circondano il dorato complesso del Parco Fiamma si chiamano Trabocchetto I, Trabocchetto II e Trabocchetto III.

 

raffaella de carolis matacenaraffaella de carolis matacenaSchermata alle Schermata alle Schermata alle hsGetImage jpegchiara rizzo matacena d dd d a b dc e e ecd chiara rizzo matacena b d e ab e fe c d CHIARA RIZZO E AMEDEO MATACENACHIARA RIZZO CHIARA RIZZO AMEDEO MATACENA

Ultimi Dagoreport

luigi lovaglio giorgia meloni giancarlo giorgetti alberto nagel milleri caltagirone

FLASH! – ENTRO LA FINE DI LUGLIO, AL MASSIMO ENTRO L’8 SETTEMBRE, ARRIVERÀ IL VERDETTO DELLA PROCURA DI MILANO SULL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO BPM, ANIMA SGR, LA DELFIN DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO E CALTAGIRONE AD ACQUISTARE IL 15% DI AZIONI MPS ATTRAVERSO BANCA AKROS, MERCHANT BANK DEL BPM SU SPECIFICO MANDATO DEL MINISTERO DEL TESORO DI GIORGETTI – UN VERDETTO CONTRO L’OPERAZIONE MPS È RIMASTO L’ULTIMA SPERANZA PER MEDIOBANCA E GENERALI DI NON FINIRE NELLE FAUCI DI CALTARICCONE…

donald trump tulsi gabbard vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVONO LE AGENZIE DI SPIONAGGIO A TRUMP E PUTIN? - ANZICHÉ PROTEGGERE LA SICUREZZA DELLO STATO, ANTICIPANDO RISCHI E CRISI, OGGI LA MISSIONE DI CIA E FBI IN AMERICA E DI FSB, SVR, GRU IN RUSSIA, È DI REPRIMERE IL DISSENSO CONFERMANDO IL POTERE - CIRO SBAILÒ: ‘’PER LA PRIMA VOLTA, IL VERTICE POLITICO NON SI LIMITA A INDIRIZZARE: PUNTA A SVUOTARE LA FUNZIONE DELL’INTELLIGENCE, RIDUCENDOLA A UNA MACCHINA DI STABILIZZAZIONE POLITICA AD USO PERSONALE...’’

ali larijani khamenei vladimir putin xi jinping

A TEHERAN QUALCOSA STA CAMBIANDO – SI NOTANO CURIOSI MOVIMENTI NEL SISTEMA DI POTERE IRANIANO: MENTRE RICOMPAIONO VECCHI VOLPONI COME ALI LARIJANI, STA NASCENDO UN NUOVO CENTRO DECISIONALE NON UFFICIALE, A GUIDARE LE MOSSE PIÙ DELICATE DEL REGIME. I PASDARAN PERDONO QUOTA (LA LORO STRATEGIA È FALLITA DI FRONTE ALL’ANNIENTAMENTO DI HEZBOLLAH, HAMAS E ASSAD), AVANZA UN “CONSIGLIO OMBRA” DI TRANSIZIONE, CON IL CONSENSO DI KHAMENEI – “L’ASSE DEL MALE” CON RUSSIA E CINA PROSPERA: TEHERAN HA BISOGNO DELLE ARMI DI PUTIN E DEI SOLDI DI XI JINPING. ALLA FACCIA DI TRUMP, CHE VOLEVA RIAPRIRE IL NEGOZIATO SUL NUCLEARE…

matteo salvini luca zaia giorgia meloni

DAGOREPORT – COSA SI SONO DETTI GIORGIA MELONI E LUCA ZAIA NELL'INCONTRO A PALAZZO CHIGI, TRE SETTIMANE FA? - TOLTA SUBITO DI MEZZO L'IDEA (DI SALVINI) DI UN POSTO DI MINISTRO, LA DUCETTA HA PROVATO A CONVINCERE IL “DOGE” A PRESENTARE UNA SUA LISTA ALLE REGIONALI IN VENETO MA APPOGGIANDO IL CANDIDATO DEL CENTRODESTRA (ANCORA DA INDIVIDUARE) - MA TRA UNA CHIACCHIERA E L'ALTRA, MELONI HA FATTO CAPIRE CHE CONSIDERA ZAIA IL MIGLIOR LEADER POSSIBILE DELLA LEGA, AL POSTO DI UN SALVINI OSTAGGIO DELLE MATTANE DI VANNACCI – UN CAMBIO DI VERTICE NEL CARROCCIO EVOCATO NELLA SPERANZA CHE IL GOVERNATORE ABBOCCHI ALL’AMO...

elly schlein giorgia meloni beppe sala ignazio la russa maurizio lupi marcello viola

DAGOREPORT - NESSUNO VUOLE LE DIMISSIONI DI BEPPE SALA: DA SINISTRA A DESTRA, NESSUN PARTITO HA PRONTO UN CANDIDATO E TRA POCHI MESI A MILANO COMINCIANO LE OLIMPIADI MILANO-CORTINA – MA SALA VUOLE MANIFESTARE ALL'OPINIONE PUBBLICA UNO SCATTO DI DIGNITÀ, UN GRIDO DI ONESTÀ, UNA REAZIONE D'ORGOGLIO CHE NON LO FACCIA SEMBRARE  ''LU CIUCCIO 'MIEZZO A LI SUONI'' - L’UNICO A CHIEDERE IL PASSO INDIETRO DEL SINDACO È IGNAZIO LA RUSSA, CHE INVECE UN CANDIDATO CE L’HA ECCOME: MAURIZIO LUPI. METTENDO SOTTO LA SUA ALA IL PARTITO DI LUPI, "NOI MODERATI", ‘GNAZIO SOGNA IL FILOTTO: CONQUISTARE SUBITO IL COMUNE DI MILANO E NEL 2028 LA REGIONE LOMBARDIA – MOLTO DELL’INCHIESTA SULL’URBANISTICA DIPENDERÀ DALLA DECISIONE DEL GIP, PREVISTA PER MERCOLEDI': SE IL GIUDICE NON ACCOGLIERÀ LE RICHIESTE DEI PM (CARCERE O DOMICILIARI PER GLI INDAGATI), LA BUFERA PERDERÀ FORZA. VICEVERSA…

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM