luca lanzalone davide casaleggio

LANZALONE 8 ORE PRIMA DI ESSERE ARRESTATO ERA A CENA CON DAVIDE CASALEGGIO: STAVANO DECIDENDO LE NOMINE PER LE PRINCIPALI SOCIETÀ PARTECIPATE DALLO STATO. COME (SOLO) DAGOSPIA SCRIVEVA, IL RAMPINO LANZALONE AVEVA PUNTATO LA GUIDA DI CASSA DEPOSITI E PRESTITI - LA RAGGI CE L'HA CON BONAFEDE E FRACCARO, I DUE TUTOR CHE LE HANNO IMPOSTO L'AVVOCATO DI CREMA, UOMO DI FIDUCIA DI GRILLO E CASALEGGIO

DAGOSPIA SCRIVEVA AD APRILE: IL RAMPINO LANZALONE HA PUNTATO LA POLTRONA DI CASSA DEPOSITI E PRESTITI

 

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/esclusivo-palazzi-romani-sta-succedendo-strano-fenomeno-tutti-170957.htm

 

 

1. LA CENA DI LANZALONE PER FARE LE NOMINE - L' IMBARAZZO DEL M5S

Estratti dall'articolo di Annalisa Cuzzocrea e Giovanna Vitale per “la Repubblica

 

LUCA LANZALONE

Otto ore prima di essere arrestato, il presidente di Acea Luca Lanzalone era a cena in un ristorante di Corso Vittorio. Vicino al Senato, a 8 minuti a piedi dal quartier generale dell' associazione Rousseau a Roma, con lui c' era Davide Casaleggio. L' uomo per cui stava curando i rapporti con le società partecipate dallo Stato, nei giorni in cui il Movimento sceglie i nomi per il cambio dei vertici di Cassa depositi e prestiti, Rai, Gse.

 

LANZALONE E VIRGINIA RAGGI

Per capire quanto l' avvocato genovese - presentato da Alfonso Bonafede a Grillo e Casaleggio - fosse entrato nel cuore dei 5 stelle, basta citare un fatto. Rimasto sconosciuto alla maggior parte degli eletti, ma ben noto al cerchio ristretto di Luigi Di Maio. È stato Lanzalone a scrivere il nuovo statuto del Movimento. È stato lui ad avere l' idea della seconda associazione, che tanti problemi sta creando dal punto di vista legale (basti pensare alla causa intentata a Genova dai vecchi iscritti che reclamano nome e simbolo). A lui, insomma, erano stati affidati i codici che - subito prima delle elezioni - hanno cambiato la struttura del M5S.

 

BEPPE GRILLO - DI MAIO - DAVIDE CASALEGGIO

Lanzalone è un uomo di fiducia.

Un consigliere ascoltato da Grillo e Casaleggio, che gli hanno affidato molti incarichi e molto potere. Per questo ieri Virginia Raggi è apparsa sotto shock.

 

Piegata dalla rabbia, la sindaca non vuole fare il capro espiatorio: « Non l' ho scelto io, manco lo conoscevo, me l' hanno imposto loro» si sfoga coi consiglieri riuniti in una sorta di tribunale del popolo per interrogare il capogruppo Paolo Ferrara, indagato ( e indotto ad autosospendersi). Ce l' ha con Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro, i due tutor - promossi entrambi ministri - che i vertici le affiancarono nel dicembre 2016 dopo l' arresto per corruzione dell' ex fedelissimo Raffaele Marra.

 

«È stato Alfonso a presentarmi Luca » , protesta, tirando in ballo anche il sindaco di Livorno Filippo Nogarin e l' assessore al Bilancio Gianni Lemmetti (da 10 mesi traslocato nella giunta romana).

LANZALONE E VIRGINIA RAGGI

 

Per lei doveva essere il giorno del riscatto: appuntamento alla Stampa estera per illustrare il bilancio dei primi due anni alla guida della capitale d' Italia. Non aveva neanche finito di dire che « Roma non è più ladrona, nei vent' anni precedenti i lavori pubblici si facevano con le mazzette, con noi tutto questo è finito», che un cronista le chiede a bruciapelo dell' arresto del presidente di Acea. Raggi sbianca: «Non posso giudicare fatti che non conosco » , balbetta. « Noi siamo dalla parte della legalità » , mette su il ritornello, « chi ha sbagliato è giusto che paghi».

 

(…)

 

davide casaleggio

2 - IL LEGALE DEI GRILLINI: " RISOLVE PROBLEMI, È IL NOSTRO MR. WOLF"

Estratto dell'articolo di Lorenzo D’Albergo per “la Repubblica”

 

Abiti sartoriali, slim fit. Tre studi a Genova, New York e Miami, una passione sfrenata per il golf e una discreta attitudine salottiera. Luca Lanzalone, l' avvocato di Crema arrivato nella capitale per occuparsi dello stadio della Roma a titolo gratuito e ricompensato dalla sindaca Virginia Raggi con la presidenza di Acea, è una figura ibrida. Legale, ma pure manager. Tecnico asettico e poi ambizioso grand commis.

 

Basta chiederlo agli amici: « Lui è fatto così. Ghe pensi mi... e poi si è tradito da solo. Deve aver esagerato. Peccato per lui. Da giorni diceva di essere a un passo dalla guida di Cassa Depositi e Prestiti » . Poi la scalata del problem solver si è interrotta bruscamente.

« Quando c' è Lanzalone... c' è Wolf » , ripeteva al telefono il costruttore Luca Parnasi, paragonando il legale al personaggio di Pulp Fiction.

RICCARDO FRACCARO - LUIGI DI MAIO - BEPPE GRILLO - STEFANO BUFFAGNI - ALFONSO BONAFEDE - PIETRO DETTORI - ALESSANDRO DI BATTISTA

 

Riccardo FraccaroALFONSO BONAFEDE ABBRACCIA LUIGI DI MAIO E DI BATTISTA GUARDAAlfonso Bonafede alfonso bonafede, luigi di maio e giuseppe conte

(…)

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?