LEONARDO MARIA DEL VECCHIO, L’ULTIMO “GEDI” – IL RAM-POLLO DI LUXOTTICA CONFERMA DI AVER OFFERTO 140 MILIONI DI EURO PER RILEVARE IL GRUPPO EDITORIALE DI “REPUBBLICA” E “STAMPA”: “ERO PRONTO A RILANCIARE ANCORA, MA LA PROPRIETÀ HA FATTO UNA SCELTA DIVERSA. LA RISPETTO, MA NON LA COMPRENDO” – “IL RUOLO DI LAPO? SONO LEGATO A LUI DA UNA PROFONDA AMICIZIA, MA IN QUESTO PROGETTO MI MUOVO DA SOLO” – “IL MIO OBIETTIVO ERA RILANCIARE UN PROGETTO EDITORIALE SOLIDO E CAPACE. DA ITALIANO, ERA DOVEROSO METTERE SUL TAVOLO UN’ALTERNATIVA ITALIANA…” – LO SCAZZO CON I FRATELLI PER L’EREDITÀ? “È SOLO UNA QUESTIONE DI TEMPO. C’È VOGLIA DI CHIUDERE LA SUCCESSIONE E FARLO NELLA MIGLIORE MANIERA POSSIBILE…”
Estratto dell’articolo di Marigia Mangano per “il Sole 24 Ore”
«Ho messo sul piatto 140 milioni per investire e rilevare il Gruppo Gedi e lo ho fatto rispettando la tempistica dettata dall’offerente. Ero pronto a rilanciare ancora. E questo perché questo investimento e il mio impegno personale nel realizzarlo è un gesto di amore verso l’Italia, un atto di responsabilità verso il futuro. Ma la proprietà di Gedi alla fine ha fatto una scelta diversa. Che rispetto».
Leonardo Maria Del Vecchio, azionista con il 12,5% di Delfin, la holding a capo dell’impero che ruota intorno a EssilorLuxottica, con la sua Lmdv Capital ha presentato un’offerta al gruppo Gedi, la società editoriale che possiede La Repubblica e La Stampa mentre era in corso la trattativa con il gruppo Antenna dell’armatore greco Theo Kyriakou, che conta un socio finanziario forte come il fondo sovrano dell’Arabia Saudita, Pif.
Leonardo Maria Del Vecchio, nella sostanza, ha “pareggiato” l’offerta del gruppo greco nel primo giorno utile dopo lo scadere dell’esclusiva, e ha illustrato il progetto che aveva in mente per la società editoriale alla proprietà, rappresentata dalla famiglia Agnelli e dal numero uno del gruppo Exor, John Elkann.
Non è stato sufficiente. Domenica 7 dicembre il gruppo editoriale ha fatto sapere che «Gedi resta impegnata nella trattativa in corso con il gruppo Antenna interessato a La Repubblica e alle altre testate del gruppo editoriale» mentre al momento «non ci sono le condizioni per aprire nuove strade».
JOHN ELKANN IN REDAZIONE A LA STAMPA DOPO L ASSALTO DEI PRO PAL
[…] Leonardo Maria del Vecchio […] Come nasce questo interesse verso l’editoria?
Ho sempre pensato di entrare nel mondo dell’editoria non tanto per la profittabilità del business ma perché ritengo che sia essenziale garantire l’informazione autorevole e di qualità di rimanere in una posizione centrale, soprattutto per le nuove generazioni che non hanno più riferimenti chiari a cui ispirarsi ma sono travolte dal mondo dei social declinato in tutte le molteplici forme, da TikTok ai social media. […]
Perché ha scelto di investire in un gruppo editoriale come Gedi?
rocco basilico leonardo maria del vecchio
Gedi, con testate storiche, radio, produzione multimediale, rappresenta un patrimonio. Che non deve essere inteso come un bene da sfruttare nel breve termine, ma piuttosto come un’infrastruttura di democrazia, cultura e partecipazione.
Una base solida su cui costruire un progetto altrettanto solido e capace di essere in sintonia con un mondo dell’informazione in continua evoluzione. Da italiano e da imprenditore con fiducia nel Paese, per me era doveroso mettere sul tavolo un’alternativa italiana, che potesse dare continuità al valore dell’informazione.
Il gruppo Lmdv Capital ha offerto 140 milioni, pareggiando l’offerta del gruppo di Theo Kyriakou ma lo ha fatto solo nel momento in cui il negoziato, in corso da tempo, si era praticamente chiuso su quei valori. Come mai avete deciso di inserirvi con un piano alternativo soltanto alla fine?
C’era una esclusiva in corso che scadeva il primo dicembre. Solo al termine del periodo di esclusiva, quindi il 2 dicembre, ho ritenuto giusto proporre un’opzione alternativa, fatta da italiani, per l’Italia.
Non era una questione economica ma un piano con una visione a lungo termine: un progetto da costruire con cura, con rispetto per le persone, per i giornalisti, per il ruolo sociale dell’informazione.
Evidentemente la mia attesa nel formalizzare l’offerta è stata presa come un ritardo. Ma non è così: non appena l’esclusiva è scaduta ho inviato al consiglio di amministrazione l’offerta vincolante.
Ha sentito John Elkann?
Si, ho preso contatto con Elkann dopo aver inviato l’offerta vincolante. La famiglia Agnelli-Elkann ha custodito per tanto tempo un pezzo fondamentale di democrazia, informazione e cultura italiana.
L’obiettivo non è cambiare l’anima del progetto ma offrirgli nuova energia, nuovi strumenti, un orizzonte per il futuro. La famiglia Agnelli ha scelto di non dar seguito alla mia iniziativa. E io rispetto la loro scelta anche se non la comprendo fino in fondo.
Voci negli ambienti finanziari riferiscono di un coinvolgimento di Lapo Elkann nell’operazione Gedi, è così?
No. Sono legato a Lapo da una profonda amicizia, ma in questo progetto mi muovo da solo, nessuna cordata e lui non è coinvolto.
Quali sono i punti chiave del piano Gedi che aveva in mente?
Innanzitutto l’obiettivo è quello di rilanciare e non di ristrutturare. È un progetto editoriale “integrato”: stampa, digitale, radio, podcast, multimedialità, community, coinvolgimento. Non un’operazione di mera acquisizione, ma un patto di lunga durata con l’Italia: investire in contenuti di qualità, in indipendenza, in pluralismo, volto anche a formare nuove generazioni di giornalisti e comunicatori.
Può indicare il baricentro del progetto, intorno a cosa ruota?
Leonardo Mario Del Vecchio BOEM
Le persone. Un gruppo editoriale vive attraverso le sue firme, le sue redazioni, la competenza costruita in decenni.
Fondamentale mantenere una linea di continuità per proteggere questo patrimonio: consolidare invece di tagliare; costruire invece di frammentare. Un editore deve partire da qui, non da un foglio excel. […]
Sareste pronti a rilanciare?
Certo, e l’ho anche fatto presente alla proprietà. Ma evidentemente la scelta è stata fatta, come comunicato dal gruppo Gedi. Onestamente ho fatto tutto questo perché mi aspettavo una reazione diversa.
Il tentativo di rilevare Gedi arriva in un momento molto delicato per il gruppo Delfin, coinvolto anche nella inchiesta della Procura di Milano sull’offerta lanciata da Mps su Mediobanca. Sul fronte della partita dell’eredità, siete vicini a un accordo per concentrare Delfin nella sola partecipazione industriale in EssilorLuxottica e valorizzare il portafoglio finanziario?
Questa estate eravamo molto vicini all’accordo. Ma alla fine è saltato tutto perché lo statuto di Delfin impone l’unanimità. La chiusura è solo una questione di tempo. C’è voglia di chiudere la successione e farlo nella migliore maniera possibile.
leonardo maria del vecchio con il suo team di auto
lapo elkann
Theodore Kyriakou
LEONARDO MARIA DEL VECCHIO CON IL FRATELLO CLAUDIO - FOTO DI MARIA SILVIA SACCHI PER THE PLATFORM GROUP
ROCCO BASILICO E LEONARDO MARIA DEL VECCHIO
leonardo maria del vecchio
LEONARDO MARIA DEL VECCHIO
lapo elkann a una notte di cuore a pompei 2




