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MEGLIO SEUL CHE MALE ACCOMPAGNATI - IL LIBERALE LEE JAE-MYUNG È IL NUOVO PRESIDENTE DELLA COREA DEL SUD – IL PAESE ASIATICO CERCA DI VOLTARE PAGINA DOPO SEI MESI DI CRISI ISTITUZIONALE, INIZIATI CON LA DICHIARAZIONE DELLA LEGGE MARZIALE DA PARTE DELL’ALLORA CAPO DELLO STATO, YOON SUK-YEOL (POI ARRESTATO CON L’ACCUSA DI TRADIMENTO) – PER GLI ESPERTI, LA SUA ELEZIONE POTREBBE SEGNARE UN PUNTO DI SVOLTA NEL PAESE: “È POSSIBILE IPOTIZZARE ANCHE UN DISGELO CON IL NORD…”

Estratto dell’articolo di Paolo Salom per il “Corriere della Sera”

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Meglio di così non poteva andare, dicono i cittadini in festa per le strade di Seul. Il candidato liberale Lee Jae-myung — leader del Partito democratico e, fino a ieri, dell’opposizione — è il nuovo presidente della Corea del Sud. Eletto con il 49,2% dei voti davanti al principale avversario, il conservatore Kim Moon-soo (41,5%) del Partito potere del popolo, da oggi potrà governare senza ostacoli dato che nell’Assemblea nazionale monocamerale, il Parlamento di Seul, la sua parte politica ha una solida maggioranza. […]

 

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Si chiudono così sei mesi di crisi istituzionale iniziati, lo scorso 4 dicembre, con la proclamazione della legge marziale da parte dell’allora capo dello Stato, Yoon Suk-yeol, e l’immediata rivolta popolare sostenuta proprio dal Partito democratico. Yoon aveva deciso di usare le «maniere forti» perché l’opposizione parlamentare gli «impediva di governare» e, grazie ai suoi numeri, riusciva ad affossare uno dopo l’altro i provvedimenti del suo governo.

 

Finito sotto impeachment per la sua infausta decisione che aveva riportato la Corea del Sud nel clima autoritario degli anni Sessanta e Settanta dello scorso secolo, rimosso dalla carica dopo un tira e molla giudiziario che lo aveva portato anche in cella, l’ex presidente si è alla fine inchinato al suo destino, riconoscendo la propria sconfitta.

 

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Ma chi è il nuovo capo dello Stato? Lee Jae-myung, 61 anni, un passato da avvocato dei diritti umani, è il quinto di sette figli di Lee Gyeong-hee e Gu Doo-hoe. […]

 

Il capofamiglia era un patito del gioco d’azzardo e si era ben presto ridotto in miseria, cercando di sbarcare il lunario facendo i lavori più umili, come uomo delle pulizie, mentre la moglie badava a una toilette pubblica. Jae-myung, proprio per questi motivi, aveva potuto studiare in maniera discontinua e, appena adolescente, aveva iniziato a lavorare come operaio.

 

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[…] Mentre lavorava da una fabbrica all’altra, si mise a studiare e, privatamente, sostenne uno dopo l’altro gli esami per conseguire i diplomi necessari per entrare all’università. Fu così che riuscì a iscriversi — con una borsa di studio — alla facoltà di Giurisprudenza nell’ateneo privato Chung-ang dove si laureò per diventare, vista la sua esperienza di vita, avvocato specializzato nella difesa dei diritti dei lavoratori.

 

Entrato in politica, ha scalato via via tutti i gradini da sindaco a governatore, fino a sfidare lo stesso Yoon Suk-yeol alla presidenza nel 2022, venendo sconfitto di poco. Nel 2024 sopravvisse a un tentativo di omicidio. Mentre ora, dopo il capovolgimento innescato dalle folli scelte del suo avversario, Lee è arrivato, lui nato nella povertà, all’ufficio più prestigioso.

 

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Cosa cambierà in Corea del Sud? «Sono sicuro — ci dice il professor An Jong-chol, docente di Storia dell’Asia Orientale alla Ca’ Foscari di Venezia — che il Paese ne trarrà un immediato beneficio. È possibile ipotizzare anche un disgelo con il Nord, ma sarà, nel caso, molto graduale: non dimentichiamo che le relazioni con i nostri fratelli separati dipendono in gran parte dagli equilibri con Washington. Comunque, la Corea del Sud può, finalmente, voltare pagina».

 

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