AI LIMITI DELLA DECENZA - PUR DI AIUTARE DELL’UTRI ANCHE AIUTARE I MAFIOSI NON È PECCATO

1 - MAFIA, TESTO PDL: «DIMEZZARE PENA PER CONCORSO ESTERNO»
Da "Corriere.it"

Condanna dimezzata per concorso esterno in associazione mafiosa. Niente carcere e intercettazioni per chi svolge attività sotterranea di supporto ai componenti dell'associazione mafiosa. Si dovrà dimostrare che c'è un profitto. Lo prevede il testo Pdl appena assegnato in commissione Giustizia del Senato, relatore Giacomo Caliendo. Molte le persone che potrebbero beneficiarne. Tra queste Marcello Dell'Utri, Nicola Cosentino e Raffaele Lombardo.

COM'ERA - Ora, il concorso esterno in associazione mafiosa è punito con il carcere fino a 12 anni. Ma sinora non si trattava di una norma 'tipizzata' nell' ordinamento. Lo diventerebbe con il progetto di legge da oggi all'esame della commissione Giustizia, che porta la firma del senatore del Pdl Guido Compagna.

IL TESTO -Nel testo, infatti, si prevede l'introduzione di due nuovi articoli nel codice penale: il «379-ter e il 379-quater». Il primo («Favoreggiamento di associazioni di tipo mafioso») prevede che chiunque, fuori dei casi di partecipazione alle associazioni di cui all'articolo 416-bis, agevoli deliberatamente la sopravvivenza, il consolidamento o l'espansione di un'associazione di tipo mafioso, anche straniera, è punito con la reclusione da uno a 5 anni.

Il secondo («Assistenza agli associati») stabilisce che chiunque, fuori dei casi di concorso nel reato o di favoreggiamento, dia rifugio o fornisca vitto, ospitalità, mezzi di trasporto, strumenti di comunicazione a taluna delle persone che partecipino a un'associazione di tipo mafioso, anche straniera, al fine di trarne profitto, è punito con la reclusione da 3 mesi a 3 anni. La pena è aumentata se l'assistenza è prestata continuativamente. L'articolo 418 del codice penale, invece, verrebbe abrogato.

LA RIDUZIONE DELLA PENA - Se queste norme venissero introdotte nell'ordinamento le conseguenze sarebbero varie e tutte di una certa rilevanza visto che avrebbero un riflesso anche sui giudizi in corso grazie al principio del favor rei: prima di tutto il concorso esterno verrebbe derubricato alla categoria 'favoreggiamento e questo comporta di per sè una riduzione della pena che passerebbe infatti da un massimo di 12 anni a un massimo di 5 (cioè da 1 ai 5 anni).

Il che significa che ci sarebbe uno stop alle intercettazioni visto che gli ascolti vengono consentiti in caso di reati per i quali sono previste condanne superiori ai 5 anni. Poi, per chi supporta i componenti dell'associazione mafiosa, la pena fissata nel ddl va dai 3 mesi a 3 anni. E questo comporterà che non scatterà la custodia cautelare in carcere: il tetto perchè scatti, infatti, è di 4 anni. In più, perchè si possa condannare il 'sostenitorè o l«assistentè esterno all'associazione mafiosa, si dovrà dimostrare che dalla sua azione si ricavi un profitto.

GLI IMPUTATI «ECCELLENTI» - Sono tanti i nomi eccellenti finiti nelle maglie del reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Una vicenda su cui sono tuttora accesi i riflettori è quella di Marcello Dell'Utri, ex dirigente Fininvest, fondatore con Berlusconi di Forza Italia, senatore fino alla scorsa legislatura: il 25 marzo scorso è stato condannato a 7 anni di reclusione dalla corte di Appello di Palermo. Ora la parola spetta nuovamente entro la Cassazione: se non si pronuncerà entro il 2014 scatterà la prescrizione.

Poi c'è Nicola Cosentino, ex numero uno del Pdl in Campania. Il 15 marzo scorso è stato arrestato, dopo essersi costituito presso il carcere di Secondigliano. Imputato anche Raffaele Lombardo, ex governato della Sicilia. A rapporti con la mafia è legato anche il nome di Giulio Andreotti, morto il 6 maggio scorso, che in realtà ricevette nel '93 un avviso di garanzia per concorso esterno, accusa poi modificata in partecipazione ad associazione mafiosa: il 28 dicembre 2004 la Cassazione confermò l'assoluzione.

«NO A PROPOSTA PDL» - «Noi non siamo d'accordo su questa impostazione. È una materia molto delicata e questo è uno dei punti su cui non c'è accordo. Abbiamo una nostra proposta». È categorico il capogruppo Pd in commissione Giustizia al Senato, Felice Casson, sulla proposta targata Pdl. Di una cosa è certo: «I tempi saranno talmente lunghi che non salveranno assolutamente Dell'Utri».Fermamente contraria la Lega. Per Nicola Molteni «la lotta alle mafie si fa aumentando le pene, rendendole più severe, non certamente riducendole». Dunque il voto del Carroccio sarà contrario.


2 - MAFIA: PM ANTIMAFIA PATRONO, PROPOSTA PDL OSTACOLA INDAGINI

(ANSA) - Non è utile al contrasto alla mafia, anzi avrà effetti negativi sulle indagini la proposta del Pdl che dimezza le pene per il concorso esterno. Ad avvertire dei rischi è dal fronte della Procura nazionale antimafia il pm Antonio Patrono, già presidente dell'Associazione nazionale magistrati, ed esponente di punta di Magistratura Indipendente, la corrente più moderata delle toghe.

Un intervento del genere "non serve, può solo creare ostacoli alle indagini" dice Patrono, che spiega: "é molto difficile distinguere in concreto quando si ha partecipazione esterna o favoreggiamento perché si tratta di condotte al limite, molto vicine l'una all'altra". "Frazionare troppo queste ipotesi in tante diverse ipotesi di reato" dunque non è utile e porta a "sanzioni meno gravi per condotte che sono molto gravi; per questo sono contrario".

Peraltro "già oggi é possibile graduare le sanzioni in base al minimo e massimo della pena prevista", aggiunge Patrono. Dannoso e inutile dunque un intervento di questo tipo: "già l'attuale normativa consente un ampio e efficace contrasto alla criminalità organizzata. Non vedo la necessità di ulteriori modifiche".

 

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