sacchetti

LOBBY O PREVEGGENZA – “CASUALMENTE” LA NOVAMONT A GIUGNO 2017 SCRIVEVA: “IL GOVERNO VUOLE INTRODURRE L'OBBLIGO DELLE SPORTE BIO DA GENNAIO 2018”. E, AD AGOSTO, ARRIVA L’EMENDAMENTO TARGATO PD A FAVORE DI UN’AZIENDA LA CUI TITOLARE (COINCIDENZA) E’ DI CASA ALLA LEOPOLDA

 

Claudio Antonelli per la Verità

 

È il 25 gennaio del 2012 quando il governo Monti approva una serie di misure urgenti in materia ambientale. Dentro il decreto inserisce un articoletto che recita così: «Disposizioni in materia di commercializzazione di sacchi per asporto merci». In un colpo si impone lo stop alla commercializzazione degli shopper in plastica resi biodegradabili con l' intervento di additivi verdi e si apre l' era della cosiddetta bioplastica compostabile di derivazione amidacea.

CATIA BASTIOLI

 

La sola azienda italiana che all' epoca produceva quei sacchetti si chiama Novamont e ha sede a Novara. Inizialmente controllata da banca Intesa e Investitori Associati, oggi in joint venture con Eni, è di proprietà dei manager. Chiudeva il 2008 con un fatturato di circa 62 milioni di euro, invece nel 2012 segna un importante momento di svolta. Il fatturato sale infatti a circa 135 milioni di euro. Tanto per una realtà come l' Italia, ma ancora poco se si considera la concorrenza. La tedesca Basf e l' americana Cargill, che operano nello stesso settore di Novamont, hanno fatturati a dieci zeri.

 

sacchetti bio per la spesa 5

Nel 2012 l' azienda guidata da Catia Bastioli segna però ancora risultati negativi. La perdita si aggira intorno ai 5 milioni di euro. Ma è chiaro che il trend, grazie alle norme restrittive sui sacchetti di vecchia generazione, si è definitivamente invertito. Non a caso la proprietà decide fare un aumento di capitale da 20 milioni con l' obiettivo di rilanciare le attività considerate promettenti. Negli anni successivi, infatti, crescono sia il fatturato che i guadagni. Nel 2013 si passa a 145 milioni di turnover e a più o meno 100.000 euro di utili. Nel 2014 l' impennata porta la medesima voce di bilancio a circa 2 milioni. Nel 2015 il fatturato è di 169 milioni e l' utile schizza a 7,4 milioni di euro. Destinato, eccezion fatta per 400.000 euro, tutto a riserva. Il 2016 è un anno in controtendenza per Novamont. Il risultato di bilancio è lì a testimoniarlo.

 

catia bastioli

Le perdite si aggirano improvvisamente sui 30 milioni di euro. Se si entra nel dettaglio, la voce negativa è però tutta da collegare a una controllata del gruppo. Si chiama Matrica spa ed è una joint venture tra Novamont e Versalis, a sua volta controllata da Eni. L' azienda si propone il rilancio della chimica verde anche tramite una centrale a biomasse. Il progetto però non segue i tempi sperati e Novamont deve svalutare a bilancio una bella somma, che porta così i conti in rosso. Senza Matrica, però, l' utile sarebbe stato in linea con quello del 2015. Segno che il vero core business dell' azienda figlia della Fertec (gruppo Ferruzzi) sta nei sacchetti bio.

 

sacchetti bio per la spesa 3

Ci punta talmente tanto da metterlo nero su bianco. Nella relazione di bilancio, infatti, si legge che «l' anno appena trascorso è stato di grande complessità per il gruppo da un lato mettendo alla prova per fatti contingenti la resilienza della società, dall' altro facendo registrare passi in avanti fondamentali nel recepimento del modello Novamont e dei suoi casi studio nell' agenda italiana ed europea con opportunità in varie parti del mondo, rafforzando così pesantemente le prospettive a medio termine con una accelerazione nel breve». In sostanza, si rivendica la scelta lungimirante di strategia e diversificazione.

 

La stessa che «oggi è al centro dell' agenda italiana». Certo, molto è ancora da fare secondo i vertici. Le flessioni del trend di vendita durante la fine del 2015 e l' inizio del 2016 sono da «collegare ad alcune decine di migliaia di tonnellate occupate da prodotti considerati fuori legge».

 

SACCHETTI DI PLASTICA BIODEGRADABILI

Colpa degli scarsi controlli da parte delle autorità e delle forze dell' ordine. A giugno 2017 però, data di deposito del bilancio 2016, l' azienda è già in grado di scrivere che i controlli sono aumentati e che «con ogni probabilità il governo è intenzionato a introdurre l' obbligo dei sacchetti bio per frutta e verdura a partire da gennaio 2018». Cosa che puntualmente avviene all' interno del decreto Sud, grazie al senatore pd Massimo Caleo, l' agosto successivo. Ne deriverà - si legge nella relazione - il rafforzamento della posizione competitiva. Insomma, quello che si suol dire giocare facile. Ci sono voluti tanti investimenti in ricerca e sviluppo, tanto impegno e anche un' iniezione di potente lobby.

 

sacchetti bio per la spesa 1

Già nel 2012 molti senatori lavoravano per inserire norma bio e creare - a detta della concorrenza- un monopolio intorno ai sacchetti della Novamont. Il supporto sarebbe arrivato anche da Legambiente, che sfruttava all' epoca la presenza in Commissione di Francesco Ferrante e Roberto Della Seta, per non parlare di Ermete Realacci. Ex Legambiente anche lui e presidente del comitato scientifico della sua Fondazione Symbola, dove per diversi mesi si è seduta stranamente Catia Bastioli, la stessa presidente di Novamont.

 

All' epoca, a nulla è servito il ricorso di Assoecoplast all' Antitrust contro il decreto Ambiente denunciando la distorsione di mercato. Con l' entrata in vigore della seconda parte della legge, a mettere benzina sul fuoco ci ha pensato pensato l' ex premier Matteo Renzi. Durante la recentissima visita a Novara, si è recato solo all' azienda della Bastioli che conosce bene dai tempi della Leopolda. Per gli iscritti pd non c' è stato tempo. Nemmeno per i dipendenti della Dea, le ex officine grafiche, rimasti senza lavoro.

Ultimi Dagoreport

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALLA MATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…