1- LA STAMPA DEI MONTI VIVENTI! TRAVAGLIO PIGLIA PER IL CULO I NOSTRI GRANDI GIORNALISTI CHE ANCHE IN OCCASIONE DELLA NASCITA DEL GOVERNO DI MONTI MARIO, L’ARROTINO DI BERLINO, SI CONFERMANO IMPAREGGIABILI “CANI DA COMPAGNIA DEL POTERE” 2- È GARA DI SALIVAZIONE TRA ‘CORRIERE”, ‘REPUBBLICA’, ‘LA STAMPA’ PER SLURPARE IL PROFESSORE IN LODEN, LA SIGNORA ELSA CHE RIFUGGE SOBRIAMENTE I RIFLETTORI, LA CHIESA DOVE ASSISTE SOBRIAMENTE ALLA MESSA, IL PORTAMENTO SOBRIO E LA CHIOMA ELEGANTE 3- DOBBIAMO A UN PREZIOSO E ESCLUSIVO SCOOP DEL ‘MESSAGGERO’ LA CONOSCENZA DELLA RAZZA PRECISA DEL QUADRUPEDE DI MONTI, UN “GOLDEN RETRIEVER”. AL MOMENTO LE INFORMAZIONI SUL FORTUNATO ANIMALE SI FERMANO QUI, MA SECONDO INDISCREZIONI PARE SIA NATO A CERNOBBIO DURANTE UN VERTICE DELLA FINANZA CHE CONTA, TANT’È CHE IL SUO NOME SAREBBE “AMBROSETTI” (SOPRANNOME: GOLDMAN SAX TERRIER) 4- IL “CORRIERE” SI INDIGNA CHE I GIORNALI DE’ SINISTRA, ‘LIBERAZIONE’ E ‘MANIFESTO’ MA ANCHE LA ‘PADANIA’ E ‘IL GIORNALE’, OSINO FARE IL CONTROPELO A “GOLDMONTI” CONTRO I “DIKTAT AFFAMAPOPOLI DELLA GRANDE FINANZA” E LA “REGRESSIONE OLIGARCHICA”

1 - TUTTI A CUCCIA
Marco Travaglio per "il Fatto quotidiano"

Povero Monti. Non bastavano le consultazioni con 34 gruppi parlamentari affamati come branchi di lupi, le minacce del Cainano ferito e gli attacchi degli house organ berlusconiani. Ora deve pure fare i conti con la salivazione a mille della stampa "indipendente", che da quando ha avuto l'incarico non fa che leccarlo dalla testa ai piedi.

E, quando ha finito con lui, comincia a incensare la sobria Varese che gli diede i natali, la chioma sobria e argentata, la signora Elsa che rifugge sobriamente i riflettori, la chiesa dove assiste sobriamente alla messa, il portamento sobrio ed elegante, il sobrio ed essenziale eloquio, le battute sobriamente spiritose ("ha sense of humour e anche un po' di autoironia", assicura Repubblica), il sobrio "lei" per tutti (ma "senza supponenza", garantisce Repubblica) e il tu riservato alla sobria Bonino, che anni fa ebbe la fortuna di ballare con lui un valzer, ma - rivela lei stessa - "in maniera sobria".

E poi la sobria "vecchia berlina Lancia" prestata dal Quirinale ("auto italiana"), il sobrio Hotel Forum dove alloggia a Roma, i ristoranti dov 'è solito consumare pasti frugali e naturalmente sobri. Turiboli a manetta anche sui suoi effetti personali: il sobrio "loden verde d'inverno", il sobrio "pullover girocollo d'estate", il sobrio "giubbotto blu abbastanza leggero sfoggiato a Roma viste le temperature miti" (Repubblica), il sobrio "abito grigio" che è "la sua divisa", con una "cravatta blu chiaro sulla camicia bianca" che gli dà un sobrio "tocco di colore".

Per non parlare del sobrio "quadernone formato A4" (La Stampa) dove ogni tanto prende sobriamente appunti ("anche lui ogni tanto scrive", Repubblica) nel sobrio "ufficetto frugale e di servizio" (La Stampa). E poi i sobri "biscotti avvolti in una carta che celebra i 150 anni dell'Unità d'Italia" offerti ai suoi interlocutori e annaffiati da due sobrie "bottiglie d'acqua minerale, ma una è chiusa perchè manca il cavatappi" (Repubblica). E naturalmente il sobrio cane che gli fa sobriamente compagnia.

Dobbiamo a un prezioso ed esclusivo scoop del Messaggero la conoscenza della razza precisa del quadrupede, un "golden retriever", mentre è ancora Repubblica a rivelarci che col medesimo il professor Monti suole intraprendere lunghe "passeggiate nei boschi" nelle sere d'estate che trascorre nel suo "buen retiro in Engadina" tipico del "Montistyle" in "stile anglosassone". Al momento le informazioni sul fortunato animale si fermano qui, ma secondo indiscrezioni pare sia nato a Cernobbio durante un vertice della finanza che conta, tant'è che il suo nome sarebbe "Ambrosetti" (soprannome: Goldman Sax Terrier).

Ogni mattina, durante la sobria colazione, il cane Ambrosetti, a un cenno convenuto del padrone, gli recapita con un sobrio "arf arf" una copia croccante del Financial Times, poi si accuccia buono buono, ma soprattutto sobrio, a delibare i listini di Borsa di cui va ghiotto, concedendosi solo qualche sobrio latrato di soddisfazione o di preoccupazione. Esso infatti non abbaia: declama le quotazioni dei titoli azionari. E non morde: lui mònita in sei diverse lingue, in sobria sintonia con il Colle.

Da quando è esplosa la crisi finanziaria, ben conscio della fase drammatica che attraversa il Paese grazie alle tre lauree e ai sei master conseguiti nei college più prestigiosi, il primo cane bocconiano della Storia si è imposto un rigoroso regime di austerity: non scodinzola, non scava, non sporca, non caca, non orina, non tromba e, quando vede un osso, lo ignora accuratamente e sobriamente.

Se ne sta preferibilmente a cuccia, anticipando la sorte che toccherà agli italiani nei prossimi mesi. Ogni tanto, quando il padrone è impegnato, se ne va a zonzo solitario e meditabondo, chino sulle sorti dell'economia mondiale. Lo riconoscete dall'inconfondibile cappottino-loden verde d'inverno e dalla mantellina girocollo d'estate. Inutile offrirgli qualcosa da mangiare: alla parola "bocconi", lui pensa subito all'università.


2 - «DIKTAT DELLA FINANZA». BARRICATE SUI GIORNALI COMUNISTI
Alessandro Trocino per il "Corriere della Sera"

Uno spettro si aggira per l'Europa, lo spettro del capitalismo tecnocratico, della dittatura delle banche, dell'imperialismo finanziario. In due parole, del governo Monti. Non era ancora finita l'esultanza per la caduta del Cavaliere - l'uomo contro il quale Alberto Asor Rosa aveva invocato, sia pure in chiave paradossale, il colpo di Stato -, che già a sinistra si alzava l'allarme per la tenuta della democrazia. E della politica. In prima fila i quotidiani comunisti Liberazione e Manifesto, a condurre una battaglia solitaria visto che la sinistra riformista ha scelto Monti senza esitazione. Ma al loro fianco, hanno trovato compagni di strada insoliti, ovvero i quotidiani della destra berlusconiana Foglio, Libero e Giornale e giornali leghisti come la Padania.

Sabato Liberazione spara in prima pagina un disegno di Mauro Biani che raffigura il successore di Berlusconi come «Goldman», l'uomo d'oro, con riferimento a Goldman Sachs, ovvero il novello «unto del Signore» alfiere di quelle correnti che portano dritte al «dirigismo tecnocratico» e ai «diktat affamapopoli». Il quotidiano diretto da Dino Greco intervista Alfonso Gianni, di Sinistra e libertà, che dà un'interpretazione autentica del «ni» di Nichi Vendola al governo, virando decisamente sul no a un esecutivo che «ha l'obiettivo di creare un nuovo corpaccione moderato». Il Manifesto è schierato nettamente contro Monti. Alberto Burgio è chiaro: «Con il governo tecnico si torna al dispotismo illuminato.

E la democrazia?». Tutto il giornale si schiera compattamente contro i «poteri franchi, non soggetti al controllo di legittimità», contro «il regime a doppia sovranità», «i diktat della grande finanza» e la «regressione oligarchica». Un quotidiano che forse non si può definire di sinistra tout court, il Fatto, non è da meno e parla di «mannaia bocconiana» e di «politica ferma ai box». Trova ampio spazio l'intervista al sindaco di Napoli Luigi de Magistris, che stigmatizza un governo che «asseconda le banche e la finanza».

Che la sinistra comunista sia allergica alla grande finanza non è una novità, come ci ricorda un pezzo del Manifesto di domenica. Si rievoca la «sagacia e il sarcasmo» dell'articolo di un giornalista molto speciale, Karl Marx, che nel lontano 1852, sul New York Tribune prese di mira un lontano predecessore di Mario Monti, Aberdeen, protagonista di uno dei primi governi tecnici della storia. Ma in Italia siamo davvero alla sospensione della democrazia? E soprattutto davvero, come ha titolato il Giornale un'intervista a Marco Ferrando, «Monti è peggio del Cavaliere»?

«Come stile, che non è una cosa da poco, è sicuramente meglio Monti - risponde Loris Campetti, del Manifesto -. Per il resto non è peggio ma neanche meglio. In effetti i due hanno in testa la stessa ricetta liberista. Il dominio delle banche non risolve la crisi e non riduce il livello di diseguaglianza». Frase, quest'ultima che ne riecheggia un'altra letta altrove: «Alla comunità internazionale non importa nulla dell'intrinseca risoluzione dei nostri problemi, non dell'aumentata disuguaglianza sociale, non delle nuove sacche di povertà».

Strano a dirsi, ma sono parole di Filippo Facci, che su Libero parla di «golpe postmoderno», più o meno il «colpetto di Stato» descritto dall'editoriale di fuoco di Maurizio Belpietro, direttore di Libero, tra i più accesi nemici dell'«eurotrappola». Intanto la Padania si scatena contro il Club Bilderberg, spauracchio del complottismo della sinistra radicale.

«Non mi preoccupa avere questa compagnia - spiega Galapagos, commentatore economico del Manifesto - Noi abbiamo al Manifesto sempre sostenuto queste tesi, loro le usano soltanto per convenienza e opportunismo, per resuscitare Berlusconi». Comunque sia, conclude Campetti, «questo è un momento delicato per la democrazia»: «L'espropriazione delle scelte in nome dell'emergenza è un fatto grave, un restringimento della libertà». Tanto più, aggiunge Galapagos, che «vogliono fare questa cosa fessa di mettere un generale al ministero della Difesa. Per quanto possa essere una brava persona, non va bene: una volta c'era la primazia della politica».

 

MARIO MONTI GIANNELLIMARIO MONTI DALLA STAMPAVIGNETTA VINCINO - MONTI E BERLUSCONIPLANTU - DA BERLUSCONI A MONTI FINALMENTE IL RITORNO DELLA MORALEMONTI REVOLUTION montiMONTI E LA MOGLIEORIZZONTI DI GLORIA LETTA MARIO MONTI TREMONTI MENO DUE MONTI GIANNELLI de bortoliMARIO CALABRESI MAURO EZIO MARIO ORFEO demagistris

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...