isis petrolio

ALLAH AMA LA POMPA DI BENZINA - LORETTA NAPOLEONI: “L’ISIS HA CREATO UN’ECONOMIA DI GUERRA CON RICAVI CERTI E CONSENSO POPOLARE. IL COMMERCIO DEL PETROLIO VALE IL 20% DEL LORO PIL - LA GUERRA LA STANNO VINCENDO LORO. E PRIMA O POI DOVREMO CERCARE UN NEGOZIATO”

LORETTA NAPOLEONILORETTA NAPOLEONI

Antonio Galdo per www.ilmattino.it

 

«La conquista del territorio è fondamentale per capire come si finanzia l’Isis. Hanno creato una vera economia di guerra, con ricavi certi e solidi che riguardano tutti i settori, e con un grande consenso popolare….»: parte da qui Loretta Napoleoni , autrice di uno dei saggi più completi sullo stato islamico (Lo Stato del terrore, edizioni Feltrinelli), per spiegare la forza finanziaria delle milizie islamiche che hanno scatenato il conflitto con il mondo occidentale.  Fino al cuore dell’Europa.

 

LORETTA NAPOLEONI - ISIS STATO DEL TERRORELORETTA NAPOLEONI - ISIS STATO DEL TERRORE

Che cosa significa, nel caso dell’Isis, un’economia di guerra?

Tassare tutte le attività economiche nelle zone dove hanno il controllo del territorio: e con questi soldi, che sanno spendere, diventare sempre più attrezzati sul piano militare, organizzativo e tecnologico. Una crescita che, vista con i nostri occhi, fa venire i brividi.

 

Innanzitutto ci sono i ricavi per il commercio del petrolio. . .

Vale almeno il 20 per cento del loro pil, e riescono a venderle il greggio al mercato nero, sfuggendo a qualsiasi forma di controllo internazionale. Se riusciranno a espandersi in Libia, in Iraq e in Siria, nelle zone dove ci sono i pozzi, questa voce di ricavi potrebbe moltiplicarsi.

 

Oltre al greggio, quali sono le voci di entrate più rilevanti?

L’Isis è uno stato decentrato, molto diverso dai talebani e dall’Olp. La popolazione locale paga tributi alti per finanziare la guerra, ma in cambio riceve mani libere nelle attività economiche. Non è oppressa, fanno molti soldi utilizzando qualsiasi risorsa da vendere, e sostengono con convinzione lo stato islamico.

isis isis

 

Si parla di soldi anche dal traffico dei reperti archeologici.

Certo, è una delle attività protette e tassate dall’Isis. Nulla sfugge a un sorta di dazio da economia di guerra, e quando parlo di attività a 360 gradi mi riferisco anche agli aiuti internazionali che arrivano nelle zone occupate dai soldati dell’Isis.

 

I nostri soldi usati per attaccarci in Europa.

Purtroppo questa è la realtà. L’Isis ha creato diverse organizzazioni fittizie che si sono infiltrate nella rete degli aiuti umanitari e riescono a prelevarne una buona quota.

i soldi sporchi dell isisi soldi sporchi dell isis

 

Altro denaro arriva anche dai paesi arabi che, per loro interessi geopolitici, proteggono l’Isis?

Questo flusso di denaro, per nostra fortuna, si è molto allentato. Agli inizi almeno tre paesi, Qatar, Arabia Saudita e Kuwait, hanno finanziato le milizie islamiche per motive di lotte all’interno dell’area. Ma quando l’Isis è cresciuto e ha fatto il salto di qualità questi rubinetti si sono chiusi: adesso lo stato islamico fa paura a tutti. E sono rimasti soltanto alcuni singoli simpatizzanti  nel ruolo di finanziatori esterni.

 

Dalle moschee in giro per il mondo, comprese quelle in Italia, arrivano fondi all’Isis?

Pochi, e in casi eccezionali. In generale nelle mosche in Europa e negli Stati Uniti  si predica un islam che non è quello dell’Isis . Inoltre  nel mondo occidentale c’è la paura di perdere la libertà, che gli islamici hanno ormai conquistato, del culto religioso.

i soldi dell arabia sauditai soldi dell arabia saudita

 

Lei sostiene che l’Isis oltre a raccogliere molti soldi dall’economia di guerra, sa anche spenderli bene. Si ruba meno rispetto ad altri paesi arabi?

Non solo: c’è una partecipazione corale che ha il suo peso anche nella qualità della spesa. Lei pensi che l’Isis da 16 mesi è sotto attacco militare da parte di una grande coalizione militare, eppure in questo periodo la quota di territorio della regione sotto il suo controllo è aumentata. La guerra la stanno vincendo loro, e adesso, grazie anche ai soldi di cui dispongono, la stanno trasferendo nelle nostre case. Portano l’orrore nelle nostre vite quotidiane.

 

i soldi dell arabia all isisi soldi dell arabia all isis

Con una potenzia militare che fa piuttosto impressione.

Con un’organizzazione che fa davvero paura. I soldi, come le ho detto, li hanno, sanno spenderli, e poi le spese militari non sono enormi. Un kalashnikov costa 500 dollari, la paga mensile di un soldato 41 dollari: cifre basse rispetto alla tassazione imposta con l’economia di guerra.

 

Vedo che anche lei parla apertamente di guerra.

Chi nega questa definizione, e si trincea dietro la favola delle schegge di terroristi, o è in malafede o è un ignorante. Da un lato sappiamo ancora poco del loro stato e della loro economia sommersa, che solo adesso stiamo ben valutando; dall'altro l’Europa è come se volesse rimuovere il problema. L’Isis non è uno stato ideologico, ma il frutto di una lotta patriottica che grazie alla sua popolarità non fa fatica a trovare i soldi necessari.

 

i soldi all isisi soldi all isis

Una guerra di liberazione.

Una guerra rivoluzionaria, antimperialista e nazionalista. Una guerra con la quale dovremo a lungo fare i conti.

 

Nel suo libro lei dice che l’Isis, oggi grande come il Texas, potrebbe diventare per gli islamici l’equivalente dello stato d’Israele per gli ebrei. Vedremo qualcosa del genere?

Temo proprio di sì. E per quanto la risposta militare sia importante, solo quella non basterà. Se, per assurdo, bombardassimo a tappeto i territori dell’Isis, in pochi anni tornerebbero più forti di prima. Serve una soluzione per pacificare e stabilizzare l’area, andando a cercare i capi tribali, uno per uno, da utilizzare come mediatori per un eventuale negoziato. Che prima o poi, come in tutte le guerre, si dovrà aprire.  

 

 

i soldi all isis i soldi all isis i soldi all isis  i soldi all isis

Ultimi Dagoreport

vladimir putin roberto vannacci matteo salvini

DAGOREPORT: ALLARME VANNACCI! SE L’AMBIZIONE DETERMINATISSIMA PORTASSE IL GENERALISSIMO A FAR SUO IL MALCONCIO CARROCCIO, PER SALVINI SAREBBE LA FINE - E IL "VANNACCISMO ALLA VODKA", CIOE' FILO-RUSSO, ALLARMA NON POCO ANCHE GIORGIA MELONI – CON LA CONQUISTA DI CIRCA UN TERZO DEL CONSENSO ALLE EUROPEE, VANNACCI POTREBBE FAR DIVENTARE LA "PREVALENZA DEL CREMLINO" GIA PRESENTE NELLA LEGA DI “SALVINOVSKIJ” DEFINITIVAMENTE DOMINANTE - L’EX PARÀ SI BAGNA PARLANDO DI PUTIN: “NEGLI ULTIMI VENT’ANNI, HA FATTO RIFIORIRE LA RUSSIA’’ - SE RIUSCISSE A ESPUGNARE LA LEGA, IL GENERALISSIMO CHE FARÀ? MOLLERÀ LA "CAMALEONTE DELLA SGARBATELLA", CHE ABBRACCIA ZELENSKY E ELOGIA GLI UCRAINI PER LA LORO “RESISTENZA EROICA”, DECISO A SFIDARE I FRATELLINI SMIDOLLATI D’ITALIA CHE HANNO MESSO IN SOFFITTA IL BUSTO DEL DUCE E I SILURI DELLA DECIMA MAS? - I VOTI DELLA LEGA SONO IMPRESCINDIBILI PER VINCERE LE POLITICHE DEL 2027, DOVE L’ARMATA BRANCA-MELONI DUELLERA' CON UN INEDITO CENTROSINISTRA UNITO NELLA LOTTA...

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…