scontri a los angeles tra manifestanti e guardia nazionale - 10 california

A LOS ANGELES È IL CAOS: I MANIFESTANTI DANNO FUOCO ALLE AUTO, E ASSALTANO LA POLIZIA; TRUMP HA INVIATO LA GUARDIA NAZIONALE MA NON ESCLUDE DI RICORRERE AI MARINES. E CHIEDE DI ARRESTARE “CHIUNQUE INDOSSI UNA MASCHERINA” – DA DUE GIORNI LA CITTÀ CALIFORNIANA È ASSEDIO DI UNA GUERRIGLIA URBANA NATA COME PROTESTA CONTRO I RAID ANTI-IMMIGRATI – IL GOVERNATORE DELLA CALIFORNIA, NEWSOM: “MINACCIATE DI ARRESTARMI? VENITE A PRENDERMI…”

 

 

MANIFESTANTI ASSALTANO LA POLIZIA A LOS ANGELES

NEWSOM, 'MINACCIATE DI ARRESTARMI? VENITE A PRENDERMI'

(ANSA) - "Lo zar dei confini di Trump minaccia di arrestarmi per aver parlato apertamente. Vieni a prendermi, duro. Non me ne frega niente.

 

Non mi impedirà di difendere la California", il governatore della California, Gavin Newsom, ha risposto così su X a una presunta minaccia di arresto da parte di un membro del Gabinetto di Trump.

 

Lo riporta la Bbc. Lo 'zar dei confini' di Trump, Tom Homan, ha affermato sabato che i raid contro le manifestazioni sull'immigrazione continueranno a prescindere dalle proteste, lasciando intendere che non esiterà ad arrestare i manifestanti. Parlando alla NBC News, Homan ha detto che applicherà le stesse regole per tutti, compresi i funzionari eletti, ma non è arrivato ad accusare i politici di ostacolare effettivamente gli agenti.

il governatore della california gavin newsom con donald trump 2

 

"Se si oltrepassa quel limite, è un reato nascondere e dare consapevolmente rifugio a un immigrato clandestino. È un reato impedire alle forze dell'ordine di fare il loro lavoro", ha dichiarato. Da parte sua, Newsom ha accusato ieri Trump di essere un "dittatore". Il governatore ha scritto su X che "incitare e provocare la violenza, creare caos di massa, militarizzare le città, arrestare gli oppositori. Questi sono atti di un dittatore, non di un presidente".

 

TRUMP, A LOS ANGELES ARRESTATE CHIUNQUE INDOSSI MASCHERINE

(ANSA) - Donald Trump ha affermato su Truth che la situazione a Los Angeles è "davvero brutta" chiedendo di "fare arrivare le truppe". E ordinando "l'arresto di chiunque indossi una mascherina".

 

SCONTRI A LOS ANGELES

Ieri il presidente Usa ha annunciato l'intenzione di inviare 2.000 soldati della Guardia Nazionale in California per sedare le proteste, iniziate venerdì nel centro di Los Angeles e poi estese. Alcuni manifestanti sono stati ripresi con il volto coperto da una mascherina mentre davano fuoco ad un'auto.

 

POLIZIA, A LOS ANGELES FINORA 27 PERSONE ARRESTATE

(ANSA) - Nel centro di Los Angeles sono state arrestate in tutto 27 persone: lo ha dichiarato ai giornalisti il ;;capo della polizia di Los Angeles, Jim McDonnell, durante una conferenza stampa, come riporta la Cnn.

 

SCONTRI A LOS ANGELES

Tra i presunti crimini il lancio di una molotov contro un agente e una motocicletta contro un cordone di polizia, ha affermato McDonnell.

 

Diciassette degli arresti di ieri sono stati effettuati dalla California Highway Patrol mentre sgomberava i manifestanti dalla Highway 101 mentre la polizia di Los Angeles ha effettuato 10 arresti durante le risse in centro, ha affermato il capo della polizia.

 

 

POLIZIA LOS ANGELES, 'I NOSTRI AGENTI SONO SOTTO ATTACCO'

AUTO DELLA POLIZIA A FUOCO A LOS ANGELES

(ANSA) - Gli agenti della polizia di Los Angeles sono "sotto attacco" da parte dei manifestanti che protestano contro la politica anti-immigrazione dell'amministrazione Trump e la polizia sta effettuando ulteriori arresti: lo ha detto il capitano della polizia della città, Raul Jovel, come riporta la Cnn.

 

Gli agenti stanno "effettuando altri arresti in questo momento", ha detto Jovel, sottolineando che "i nostri agenti sono davvero sotto attacco". Tre agenti sono rimasti lievemente feriti negli scontri con i manifestanti, ha aggiunto.

 

 

scontri a los angeles tra manifestanti e guardia nazionale 9

LOS ANGELES, AUTO INCENDIATE DAI MANIFESTANTI

(ANSA) - Almeno tre auto sono state incendiate a Los Angeles dai manifestanti che stanno protestando contro i raid delle autorità per l'immigrazione. Lo riferisce la Cnn, mostrando le immagini dei veicoli in fiamme

 

LOS ANGELES, ARRIVANO 2 MILA SOLDATI PER SOFFOCARE LE RIVOLTE ANTI-DEPORTAZIONI

Estratto dell’articolo di Francesco Semprini per "la Stampa"

 

scontri a los angeles tra manifestanti e guardia nazionale 8

Dopo due giorni e due notti di guerriglia urbana per le strade di Los Angeles, a fronteggiare proteste e violenze contro i raid dell'immigrazione è la Guardia Nazionale, accanto alle forze dell'ordine e dell'Homeland Security. E si profila l'intervento dei Marines.

 

Tra Washington e la California intanto si consuma lo scontro politico con le amministrazioni locali democratiche che accusano Donald Trump di incendiare la protesta per scopi politici.

 

È la tempesta perfetta, secondo alcuni osservatori, che la equiparano alla rivolta del 1992 avvenuta sempre nella città della California, dopo che una giuria assolse quattro agenti della polizia accusati del pestaggio del cittadino afroamericano Rodney King.

 

guardia nazionale prova a contenere gli scontri a los angeles

Altri riavvolgono il nastro della storia al 2020 con l'uccisione di George Floyd a Minneapolis, anch'egli afroamericano deceduto dopo l'arresto da parte di agenti bianchi.

 

L'episodio costò la rielezione a Trump, il quale tuttavia nulla teme (anche perché è al secondo e – forse – ultimo mandato), tanto da non esitare a mobilitare la Guardia Nazionale al fine di sedare i rivoltosi.

 

Duemila militari di cui i primi 300 sono arrivati ieri in tre settori della metropoli a poche ore dall'inizio delle nuove manifestazioni, in programma tra le 14 e le 16 locali (le 23 e l'1 in Italia).

 

La Guardia Nazionale viene impiegata in caso di calamità naturali, come in seguito ai recenti incendi di Los Angeles, e, occasionalmente, in caso di disordini civili, ma quasi sempre con il consenso dei politici locali. Questa volta l'inquilino della Casa Bianca ha agito d'imperio, come non avveniva da decenni.

 

scontri a los angeles tra manifestanti e guardia nazionale 11

«Il governatore della California, Gavin Newsom, e il sindaco di Los Angeles, Karen Bass, non riescono a fare il loro lavoro. Lì avremo legge e un ordine molto forti. Se seve, avremo truppe ovunque.

 

Non permetteremo che il nostro Paese venga fatto a pezzi come sotto Biden», ha avvertito il tycoon usando su Truth il soprannome dispregiativo che ha affibbiato a Newsom, dove "scum" vuole dire spazzatura. Immediata la replica del governatore:

 

«Ho formalmente chiesto a Trump di revocare il dispiegamento illegale di truppe nella contea di Los Angeles e di restituirle al mio comando. Questa è una grave violazione della sovranità statale: alimenta le tensioni e sottrae risorse da dove sono effettivamente necessarie». […]

 

SCONTRI TRA LA POLIZIA E I MANIFESTANTI A LOS ANGELES

A dar fuoco alle polveri nella Città degli Angeli sono stati i mandati di perquisizione eseguiti dagli agenti dell'Immigration and Customs Enforcement (Ice) in diverse località, tra cui un magazzino di abbigliamento nel Fashion District, dopo che un giudice ha ritenuto plausibile che il datore di lavoro stesse utilizzando documenti fittizi.

 

Le retate hanno scatenato le proteste di cittadini e attivisti, con scene di tensione e la folla che cercava di ostacolare gli agenti. L'effetto contagio è stato ampio e immediato, con ingaggi violenti tra dimostranti muniti di molotov e pietre e agenti della polizia che hanno fatto uso di lacrimogeni e proiettili di gomma.

 

scontri a los angeles tra manifestanti e guardia nazionale 1

Secondo il procuratore del distretto centrale della California, Bill Essayli, oltre 120 persone sono finite in manette tra venerdì e sabato, gli arresti sono avvenuti per lo più nel sobborgo di Paramount, abitato in gran parte da ispanici e operai. L'invio dei "rinforzi" non ha però sedato le proteste e nuovi focolai di violenze si sono accesi stanotte, col timore di infiltrazioni da parte di estremisti.

scontri a los angeles tra manifestanti e guardia nazionale 10

 

scontri a los angeles tra manifestanti e guardia nazionale 2scontri los angelesscontri a los angeles tra manifestanti e guardia nazionale 4LA POLIZIA USA I LACRIMOGENI CONTRO I MANIFESTANTI A LOS ANGELESLA POLIZIA USA I LACRIMOGENI CONTRO I MANIFESTANTI A LOS ANGELESSCONTRI TRA LA POLIZIA E I MANIFESTANTI A LOS ANGELESscontri a los angeles tra manifestanti e guardia nazionale 5scontri tra guardia nazionale e manifestanti a los angelesscontri a los angeles tra manifestanti e guardia nazionale 7SCONTRI TRA LA POLIZIA E I MANIFESTANTI A LOS ANGELESSCONTRI TRA LA POLIZIA E I MANIFESTANTI A LOS ANGELESguardia nazionale a los angelesscontri a los angeles tra manifestanti e guardia nazionale 6scontri a los angeles tra manifestanti e guardia nazionale 3

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa giorgia meloin zaia fedriga salvini fontana

DAGOREPORT - MEGLIO UN VENETO OGGI O UNA LOMBARDIA DOMANI? È IL DILEMMA SPECULARE DI GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI – L’APERTURA SUL TERZO MANDATO DEL NASUTO DONZELLI È UN RAMOSCELLO D’ULIVO LANCIATO VERSO IL CARROCCIO (ANCHE PER DESTABILIZZARE IL CAMPO LARGO IN CAMPANIA) - MA ALLA PROPOSTA S’È SUBITO OPPOSTO IL GENERALE VANNACCI – L’EX TRUCE DEL PAPEETE, CHE HA CAPITO DI NON POTER GOVERNARE TUTTO IL NORD CON L'8%, È DISPOSTO A CEDERE IL PIRELLONE A FRATELLI D'ITALIA (SI VOTA TRA TRE ANNI), MA LA SORA GIORGIA RIFLETTE: SOTTO LA MADUNINA COMANDA LA RUSSA, E SAREBBE DIFFICILE SCALZARE LA SUA PERVASIVA RETE DI RELAZIONI – I MALIGNI MORMORANO: VANNACCI AGISCE COME GUASTATORE PER CONTO DI SALVINI, PER SABOTARE IL TERZO MANDATO, O PARLA PER SE'?

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

 A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)

matteo zuppi giuseppe conte

DAGOREPORT – IL CARDINALE ZUPPI SI ACCORGE SOLO ORA CHE LA CHIESA ITALIANA HA UN PROBLEMA CON L’8 PER MILLE E ACCUSA IL GOVERNO DI AVERE “MODIFICATO IN MODO UNILATERALE LE FINALITÀ DI ATTRIBUZIONE DEI FONDI” – IN REALTA’ I GUAI ECONOMICI PER LA MASTODONTICA STRUTTURA DELL’EPISCOPATO ITALIANO SONO NATI CON IL PRIMO GOVERNO CONTE, CHE HA MODIFICATO PER PRIMO IL MODELLO PER L’ASSEGNAZIONE DELL’8 PER MILLE – EPPURE, QUANDO PEPPINIELLO, PRESSOCHÉ SCONOSCIUTO, DIVENNE PREMIER, LA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIA ESULTÒ. NIPOTE DI UN FRATE CAPPUCCINO, DEVOTO DI PADRE PIO, SEMBRAVA QUASI UN DONO DELLA DIVINA PROVVIDENZA. INVECE CONTE E LE TRUPPE LAICISTE DEL’M5S HANNO PRODOTTO LE LEGGI PIÙ DANNOSE DEGLI ULTIMI 50 ANNI PER LE CONFESSIONI RELIGIOSE…

giorgia meloni matteo salvini elly schlein giuseppe conte bonelli fratoianni

DAGOREPORT - L’ESITO DEL REFERENDUM, LANCIATO DALLA SETE DI POTERE DI LANDINI IN CUI SONO CADUTI GLI INETTI SCHLEIN E CONTE, HA SPINTO UNA BEFFARDA MELONI A CANTARE VITTORIA DETTANDO AI SUOI GAZZETTIERI CHE IL RISULTATO “RISCHIA DI INCHIODARMI A PALAZZO CHIGI PER DIECI ANNI”. COME SE IL 70% CHE SE N'È FREGATO DI ANDARE A VOTARE, SIA TUTTO A FAVORE DELLA DESTRA. UNA FURBATA DA VENDITORE DI TAPPETI PERCHÉ IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI NON E' PER NIENTE DIPINTO DI ROSA. A PARTE LA DISCRIMINANTE GEOPOLITICA, CHE VEDE IL TURBO-SOVRANISMO ANTI-UE DI SALVINI COZZARE CON IL RIPOSIZIONAMENTO EURO-PPE DELLA CAMALEONTICA DUCETTA, IL PASSAGGIO PIÙ DIFFICILE ARRIVERÀ CON LE REGIONALI DEL PROSSIMO AUTUNNO, DOVE RISCHIA SERIAMENTE DI PERDERE LE MARCHE MENTRE IL VENETO È APPESO ALLE MOSSE DI ZAIA. I TIMORI DELLA MELONI SI SONO APPALESATI QUANDO È SBUCATO IL NASO AD APRISCATOLE DI DONZELLI ANNUNCIANDO UN’APERTURA SUL TERZO MANDATO CON LO SCOPO DI LANCIARE UN SALVAGENTE A SALVINI E NELLO STESSO TEMPO MANDARE ALL’ARIA IL CAMPOLARGO IN CAMPANIA - DALL'ESITO DELLE REGIONALI LA SGARBATA PREMIER DELLA GARBATELLA CAPIRA' SE HA I NUMERI PER ANDARE AL VOTO ANTICIPATO SENZA SALVINI TRA I PIEDI…

gabriele gravina luciano spalletti gianpiero ventura giorgia meloni carlo tavecchio franco carraro matteo salvini matteo renzi giuseppe conte elly schlein

DAGOREPORT! IL CALCIO È POLITICA! NEL FLOP DELLA NAZIONALE SI RINTRACCIANO GLI INGREDIENTI PEGGIORI DEL PAESE: INCOMPETENZA, IMPROVVISAZIONE, MANCANZA DI PROFESSIONALITÀ. L’ITALIA È UN PAESE G7 CHE È FUORI DAI TAVOLI CHE CONTANO (DALL’UCRAINA ALLA LIBIA) E NEL CALCIO AFFONDA NELLA MEDIOCRITÀ. GRAVINA È L’EMBLEMA DELLA MANCATA ASSUNZIONE DI RESPONSABILITA’ AL PARI DI ELLY SCHLEIN CHE DOPO LA BATOSTA REFERENDARIA, SI AGGRAPPA AI NUMERI, PER DIRE CHE SÌ IL CENTROSINISTRA HA PIÙ VOTI DELLA MELONI. LA SCONFITTA? SOLO UN DETTAGLIO - NELLE SQUADRE I GIOVANI NON TROVANO SPAZIO, NEI PARTITI IDEM, A MENO CHE NON SIANO POLLI DI BATTERIA. LA CANDIDATURA ALLA GUIDA DEL CONI DI FRANCO CARRARO, A 85 ANNI, MOSTRA L’ETERNO RITORNO DELL’ETERNO RIPOSO - PER QUANTO ANCORA DOVREMO SORBIRCI LE SCENEGGIATE AUTO-ASSOLUTORIE DELLA FIGC? PER QUANTO ANCORA I NOSTRI POLITICI POTRANNO RIFILARCI SUPERCAZZOLE? - LE RESPONSABILITA' DEI MEDIA - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagirone giorgia meloni giovanbattista fazzolari mediobanca nagel alberto

DAGOREPORT - IL GIORNO DEL GIUDIZIO SI AVVICINA, CAMPO DI BATTAGLIA: L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA DEL 16 GIUGNO. IN CASO DI VITTORIA DELL'INFERNALE CALTAGIRONE, SI SPALANCHEREBBERO LE PORTE DI TRE DELLE PRINCIPALI ISTITUZIONI FINANZIARIE ITALIANE (GENERALI, MEDIOBANCA E MPS) AL GOVERNO MELONI: UN FATTO POLITICO EPOCALE – SUDORI FREDDI A MILANO CHE SI CHIEDE ATTONITA: COME PUÒ VENIRE IN MENTE A CALTARICCONE DI SCALARE IL GRUPPO EDITORIALE ‘’CLASS’’ PERCHÉ A LUI CONTRARIO (DETIENE IL SECONDO QUOTIDIANO ECONOMICO, “MILANO FINANZA”)? UN’ATTITUDINE AUTORITARIA CHE DEL RESTO FA MAGNIFICAMENTE SCOPA CON IL “QUI COMANDO IO!” DEL GOVERNO MELONI – SUDORI FREDDISSIMI ANCHE A ROMA: SI ACCAVALLANO LE VOCI SUGLI EREDI DEL VECCHIO, GRANDE PARTNER CON LA HOLDING DELFIN DELLE SCALATE CALTAGIRONESCHE, CHE SPINGONO IL LORO CEO FRANCESCO MILLERI A SGANCIARSI DAL BOSS ROMANO DEL CALCESTRUZZO. CHE UNA PARTE DELLA TURBOLENTA FAMIGLIA NON SOPPORTI MILLERI, È UN FATTO. CHE CI RIESCA, È UN’ALTRA STORIA - LA DECISIONE DELLA DELFIN (HA IL 20% DI AZIONI MEDIOBANCA) È INFATTI DIRIMENTE: IN CASO DI FALLIMENTO IL 16 GIUGNO, SAREBBE LA CULATA DEFINITIVA NON SOLO ALL’OTTUAGENARIO “PADRONE DI ROMA” MA ANCHE UN SONORO "VAFFA" AI SOGNI DI MELONI E FAZZOLARI DI ESPUGNARE IL POTERE IN MANO AI “BANCHIERI DEL PD”…