giuseppe conte giorgia meloni

GIUSEPPE & GIORGIA: DUE CUORI, UNA TASSA – LUCIA ANNUNZIATA ANALIZZA LE NUMEROSE CONVERGENZE TRA CONTE E MELONI, A PARTIRE DALLA TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI BANCARI, PER ARRIVARE ALLE NOMINE: “L'UNICO VERO TREND DELLA POLITICA ATTUALE È IL PROGRESSIVO CONSOLIDARSI DI UN ASSE POPULISTA TRA GIORGIA MELONI E GIUSEPPE CONTE. NON È IMPOSSIBILE, TANTOMENO INUTILE, IMMAGINARE CHE DALLA FRAMMENTAZIONE POLITICA SI FORMI UNA INTESA DI FATTO FRA FORZE POLITICHE CHE HANNO ENTRAMBE RADICI IN UNA SPINTA ANTISISTEMA…”

Estratto dell’articolo di Lucia Annunziata per “La Stampa”

 

LUCIA ANNUNZIATA DICE CAZZO IN DIRETTA

Se si tracciasse una mappa politica del rapporto fra governo e opposizione, […] il risultato non sarebbe quello di due fronti opposti ma un disegno a macchia di leopardo. Con le due coalizioni che si spaccano e si ricompongono, spesso intrecciandosi.

 

Su lavoro, tasse e Giustizia le divisioni paiono nette, con il governo unito su marcato garantismo, condoni fiscali, condizioni di favore al lavoro indipendente sotto lo slogan "mani libere a chi vuol fare", e la sinistra in difesa di lavoro dipendente, salario minimo, Rdc, lotta all'evasione fiscale, e il ruolo dei magistrati. In realtà sotto questa chiara distanza si muove una fisarmonica di accordi e disaccordi.

 

meloni conte

I cui punti di convergenza maggiori sono fra FdI e M5S. Quello che pare l'unico vero trend della politica attuale: il progressivo consolidarsi di un asse populista tra Giorgia Meloni e Giuseppe Conte. Non si parla […] di fantasie su un governo Meloni- Conte; tuttavia non è impossibile, tantomeno inutile, immaginare che dalla frammentazione politica si formi una intesa di fatto […] fra forze politiche che hanno entrambe radici in una spinta antisistema.

 

Un paio di esempi rilevanti […]. La discussione sulle nomine nelle aziende di Stato, cioè il vero atto fondativo di questo governo, è stata navigata con grande abilità da M5S, che ha portato a casa ottimi nomi senza apparire consociativo. L'esempio più recente è invece proprio il prelievo sugli extraprofitti delle banche, che segna addirittura una convergenza materiale: la proposta è sempre stata infatti uno dei cavalli di battaglia dei pentastellati, come ha ricordato Conte.

 

Il posizionamento scelto dal Pd su questi stessi passaggi misura la distanza nella coalizione a sinistra. Il Reddito di Cittadinanza bandiera del M5S, come è stato ripetutamente notato, il Pd non lo ha mai sposato. Lo ha anzi osteggiato come una misura potenzialmente populista, in quanto assistenziale. […] Sulle banche stessa cosa.

 

MELONI CONTE

[…] Sull'Ucraina invece fra governo e Pd c'è una vicinanza solida (anche se un po' imbarazzata), mentre fra M5S e governo c'è un distacco totale. A destra, lo scompiglio negli accordi è fra FdI (e in parte FI), e la Lega, con una convergenza in questo caso fra governo e opposizione sul tema della povertà e dunque sul Sud, che della povertà rimane (anzi ridiventa ogni giorno di più) la capitale.

 

Le soluzioni che FdI propone per questo problema sono in netto disaccordo con quelle di Pd e M5S, ma non è un caso che l'unico tavolo convocato dal governo di recente sia quello sul salario minimo. Una mossa che è stata fatta in parte anche per attenuare il rischio di insensibilità che Chigi aveva mostrato sul Rdc.

 

giuseppe conte con giorgia meloni atreju 2019 1

Nel corso degli ultimi mesi, infatti, l'attacco che la premier ha forse temuto di più è stato quello della "guerra ai poveri". Un'accusa che con la forte presenza al Sud, e le origini da destra sociale, del suo partito, la premier non può permettersi. L'abolizione del Reddito, dovuta per accontentare la tiritera contro i divanisti usata dalla Lega contro il Sud, il consenso al progetto del Ponte Salvini e la autonomia differenziata, sono state rapidamente equilibrate con la tassa sulle banche, rivendicata in prima persona proprio dalla Meloni. Quel prelievo è la proposta più populista affacciatasi negli ultimi anni nella politica italiana, lanciata proprio da M5S , che anche stavolta ne ha festeggiato il ritorno in campo. Mentre il Pd ha taciuto.

 

[…] certe assonanze si stanno consolidando. Fondate non su trattative di potere, ma su un comune sentire. Fra la premier Meloni infatti e l'ex premier Conte c'è il legame della visione antipolitica che ha ispirato il corso del governo Conte1 che portò insieme a Chigi Lega e M5S.

 

Una rivoluzione sociale che mirava a distruggere (e rifondare) la politica, in nome dello smascheramento di una élite corrotta, di uno stato asservito agli interessi del grande capitale e delle grandi istituzioni internazionali - Usa prima di tutte, e poi Eu.

GIUSEPPE CONTE CONTRO LA MELONI SU TIKTOK

 

Quell'esperimento è fallito. Ma non è difficile immaginarne una riproposizione indiretta, intorno a una idea di Stato forte e a un rapporto diretto fra politici e popolo. La premier ha bisogno di nuovo vigore, dopo il lungo periodo di "perbenismo" politico cui è stata stretta dalla coalizione – e le difficoltà economiche del Paese le suggeriscono oggi meno prudenza. Quanto a Giuseppe Conte, la sua capacità di adattarsi a molte e impreviste alleanze è finora stata la sua maggiore forza.

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