LUSI E ABUSI - IL TRIBUNALE DEL RIESAME CONFERMA I DOMICILIARI ALLA MOGLIE: “PERICOLO DI FUGA IN CANADA CON LE SOMME DEPREDATE IN ITALIA” - “LUSI HA RUBATO 23 MILIONI ALLA MARGHERITA, 80MILA EURO SOLO PER UNA SETTIMANA ALLE BAHAMAS. MA CI SONO ALTRI 50 MLN DI CUI NON SI CONOSCE LA DESTINAZIONE” - “RUTELLI, BIANCO E BOCCI: INCAUTA FIDUCIA” - LUSI AVEVA DEPOSITATO UNA MEMORIA AL SENATO IN CUI SI DICE PERSEGUITATO DAI PM, E IL PDL HA RINVIATO LA DECISIONE PER FAR ROSOLARE IL CENTROSINISTRA…

1 - LUSI: RIESAME ROMA,PER MOGLIE SENATORE CONCRETO PERICOLO FUGA
(ANSA) - Concreto pericolo di fuga in Canada. Per questo motivo i giudici del tribunale del Riesame di Roma hanno confermato gli arresti domiciliari per Giovanna Petricone, moglie dell'ex tesoriere della Margherita, Luigi Luisi. Nelle motivazioni i giudici ricordano che la donna, accusata di associazione per delinquere finalizzata all'appropriazione indebita, ha vissuto "in Canada fino all'età di 38 anni e nel paese nordamericano risiedono ancora i suoi familiari".

Nel suo caso "il pericolo di fuga assume una connotazione assai seria" perché in Canada la donna può contare su "una base logistica", tanto che, "per consolidare la sua posizione in tale nazione, ha deciso di acquistare per quasi due milioni di dollari canadesi, la prestigiosa residenza di Toronto, in fase di ultimazione". I giudici, inoltre, nel motivare la decisione affermano che non ha importanza la decisione dei coniugi Lusi di iscrivere la figlia, "nata in Canada", il prossimo anno in un liceo di Roma " avendo concluso il ciclo di scuole medie inferiori, e che sempre a Roma l'indagata abbia un avviato studio di medicina chiropratica con un'agenda piena di appuntamenti, come hanno sottolineato i suoi difensori".

Stando ai giudici del riesame, "l'Italia per la Petricone è stata occasione di un arricchimento impensabile in Canada (sia per l'estrema rapidità dei tempi d'accumulo sia per l'ingentissima somma depredata), ma il Paese di elezione è rimasto per lei lo stesso Canada, tanto da investire appunto in tale nazione, in vista di un futuro definitivo trasferimento nel posto in cui evidentemente ha mantenuto le sue vere radici".

2 - RIESAME, SPARITI ALTRI 50 MILIONI DI EURO
(ANSA) - "Mancano all'appello altri 50 milioni di euro di cui non si conosce la destinazione finale". Lo afferma il tribunale del Riesame nel provvedimento con cui ha confermato gli arresti domiciliari per Giovanna Petricone, moglie dell'ex tesoriere Dl, Luigi Luisi. "La depredazione non era di soli 12 milioni di euro ma di circa 23, anche se mancano all'appello altri 50 milioni di euro di cui non si conosce la destinazione finale, posto che in quattro anni il patrimonio della Margherita é sceso da 88 milioni di euro a soli 15 milioni", affermano i giudici del Riesame nelle motivazioni.

3 - LUSI:RIESAME, SPESI 80 MILA EURO PER VACANZA BAHAMAS
(ANSA) - Nelle motivazioni con cui il Tribuinale del Riesame conferma i domiciliari per Giovanna Petricone sono elencate anche una serie di spese "a dir poco insensate" messe in atto da Lusi. In particolare si citano cene o pranzi da 2 mila euro che avevano "cadenze mensili e talvolta quindicinale". Lusi, inoltre, ha speso circa 80 mila euro per una vacanza (dal 22 al 28 aprile del 2011) presso un resort alle Bahamas e 2.600 euro per una sola notte al Ritz Carlton di Londra il 29 marzo del 2011.

I giudici tra le cene citano quella al ristorante Mauro del 13 ottobre del 2006, nonché quella al ristorante La Rosetta del 9 novembre dello stesso anno. Nel provvedimento, inoltre, il Riesame afferma che "non risulta inizialmente che Lusi mirasse al totale svuotamento delle casse del partito, la cui cifra complessiva era ingentissima: circa 88 milioni di euro, di cui 80 quale rimborso elettorale ed i rimanenti 8 quali contribuiti degli iscritti in altre voci".

Per i giudici di Roma, l'ex tesoriere puntava, in primo luogo, ad una "predazione di minore entità, piùfacile da attuare senza essere scoperto e solo successivamente -si legge nel provvedimento -una volta sperimentata la 'tenuta' del sistema predatorio, potrebbe ave deciso di andare ancora avanti nell'attività delittuosa". Un meccanismo per il quale Lusi poteva contare su "un gruppo permanente di sodali che per ben quattro anni gli garantisse una costante disponibilità a violare le leggi" secondo un "programma d'azione tutto da definire, essendo chiaro soltanto che l'arricchimento di Lusi avrebbe comportato una parallela garanzia per il futuro di tutti i componenti dell'associazione".

4 - LUSI: RIESAME, DA RUTELLI,BOCCI E BIANCO INCAUTA FIDUCIA
(ANSA) - "Luigi Lusi si è trovato a poter maneggiare indisturbato una ingentissima quantità di denaro, posto che il Rutelli, il Bocci ed il Bianco (cioè coloro che, per un verso o per l'altro, avrebbero avuto titolo ed esercitare un qualche controllo su di lui) avevano riposto in lui massima fiducia, così come l'avevano (incautamente) riposta anche nei due commercialisti amici del Lusi". Lo affermano i giudici del Riesame di Roma.

"Ogni decisione sul da farsi (e dunque sul quando terminare l'azione di dissanguamento) è stata dunque rimessa all'esame del diverso atteggiarsi della congiuntura politica", si legge nelle motivazioni del provvedimento con cui hanno respinto l'istanza di remissione in libertà di Giovanna Petricone, moglie dell'ex tesoriere della Margherita.


5 - NUOVA MEMORIA EX TESORIERE; VOTO RINVIATO AL 12/6 TRA POLEMICHE
Anna Laura Bussa per l'ANSA

L'ex tesoriere della Margherita, Luigi Lusi, torna ad attaccare a testa bassa i vertici del suo ex partito. E in una seconda memoria difensiva, distribuita oggi ai componenti della Giunta per le Autorizzazioni del Senato, si leva non pochi sassolini dalle scarpe. Prima di tutto dichiara con forza come contro di lui ci sia solo 'fumus persecutionis'. Poi cerca di dimostrare come le "dichiarazioni pubbliche" di Francesco Rutelli siano state una "grave ingerenza nelle valutazioni" di Pm e Gip e come quest'ultimo abbia confermato l'esigenza di una custodia cautelare nei suoi confronti individuando il 'concreto pericolo' solo sulla base di "notizie stampa".

L'ex 'boy scout', quindi, spara a zero contro il coinvolgimento dei 2 ex commercialisti della Margherita, Mario Montecchia e Giovanni Sebastio, per i quali, prima, erano stati disposti gli arresti domiciliari e, ora, solo l'obbligo di firma. Ed è proprio la 'derubricazione' della misura cautelare che fa infuriare Lusi perché sarebbe la dimostrazione di come i due siano stati coinvolti solo per poter "strumentalmente configurare" a suo carico l'ipotesi di "reato associativo": una delle ragioni alla base della richiesta d'arresto. Secondo Lusi, infatti, non esisterebbero né rischio di inquinamento delle prove, né pericolo di fuga o di reiterazione del reato visto che lui, tra l'altro, si è subito dimesso dal ruolo di tesoriere e si è "presentato spontaneamente" ai magistrati.

In più, ricorda di come i due professionisti abbiano sempre sostenuto che i vertici del partito non potevano non sapere sia della società di Lusi 'TTT' sia dei flussi di denaro all'interno della Margherita. Tutte accuse che la Margherita smentisce in una nota nella quale spiega come siano "i fatti ad inchiodare Lusi alle sue responsabilità" ormai "acclarate". Ma il senatore insiste anche su un altro punto: l' interrogatorio della sua segretaria Francesca Fiore che gli darebbe ragione su tutta la linea. Il 24 maggio scorso, ricorda Lusi, la Fiore avrebbe consegnato agli inquirenti una "chiavetta Usb con un prospetto contabile dimostrativo delle spese per gli anni 2009-2012 contenente spese e costi erogati dalla Margherita".

Documentazione questa che lui definisce di "particolare rilievo" anche in riferimento al pericolo d' inquinamento delle prove "pretestuosamente prospettato a suo carico". Ma che confermerebbe come i finanziamenti "erogati dalla Margherità nel 2009-2012, pubblicamente e reiteratamente negati", siano in realtà un "fatto certo e dimostrato".

La riunione della Giunta, nella quale si sarebbe dovuto decidere sull'arresto di Lusi, sembra sia stata "di fuoco". Lo scontro più acceso, raccontano alcuni partecipanti, sarebbe stato tra Francesco Sanna (Pd) e il relatore Giuseppe Saro (Pdl) proprio sulla richiesta del Pdl di rinviare il voto. I pidiellini infatti vogliono più tempo, non solo per leggere la nuova memoria di Lusi, ma anche per acquisire agli atti le dichiarazioni della Fiore e per capire perché ai commercialisti siano stati revocati gli arresti domiciliari in cambio dell' obbligo di firma.

Saro e altri nel centrodestra vogliono sapere se ci sia stata una derubricazione o meno del reato associativo: fatto non secondario ai fini della decisione sull'arresto. E Saro aveva chiesto che il voto slittasse al 5 e non al 12 giugno per farlo capitare, si dice nel centrosinistra, "insieme al voto in Aula sul caso di Sergio De Gregorio": il senatore coinvolto nell'inchiesta sui fondi pubblici versati a 'L'Avantì di Valter Lavitola. Follini e altri, a questo punto, avrebbero insistito sul 12/6 con un'avvertenza: "Il 12 si vota e basta non si accetteranno altre manovre dilatorie". La voce che circola con insistenza ora, è che nel Pdl si starebbe cercando di tenere il più possibile aperta la questione per far arrivare "più fango possibile sul centrosinistra". In cambio: l'Aula potrebbe ancora 'salvarlo'. Per chiedere il voto segreto bastano 20 senatori.

6 - LUSI: MARGHERITA, FATTI LO INCHIODANO A SUE RESPONSABILITA'
(ANSA) - "Più delle molte dichiarazioni, vanamente contraddittorie, rilasciate da Lusi, valgono i fatti. E i fatti inchiodano Lusi alle sue responsabilità ormai acclarate. Sono stati accertati dalle autorità competenti con i tre successivi livelli di accertamento e decisione: dalla Procura della Repubblica, dal Giudice delle Indagini preliminari e dal Tribunale del riesame". E' quanto si legge in una nota dell'Ufficio Stampa della Margherita a proposito di quanto sostenuto da Lusi nella sua nuova memoria difensiva.

 

 

LUIGI LUSI IN PROCURA jpegFRANCESCO RUTELLI E LUIGI LUSILUSI E SIGNORA LA VILLA DI GENZANO DI LUIGI LUSI jpegGIUSEPPE SAROFRANCESCO SANNAMARCO FOLLINI

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