LUSI-GNORE DI CAPISTRELLO - DOPO L’ARRESTO DEL FRATELLO, S’INFURIA ANTONINO LUSI, EX CAPO DI GABINETTO DI BERSANI E DI ROSY BINDI, VERO CAPO DELLA FAMIGLIA, I CUI FIGLI SONO STATI COINVOLTI NELL’INCHIESTA SUI FONDI RUBATI ALLA MARGHERITA: “PARLERÒ ANCHE IO SE SERVIRÀ, SUI VERTICI DEL PD SO MOLTE COSE” - “IL PDL HA FATTO FINTA DI NON VOTARE MA HA GARANTITO IL NUMERO LEGALE PER SALVARE DE GREGORIO E DARE IN PASTO IL LUPO CATTIVO LUSI, CHE INVECE HA CHIESTO SCUSA PER GLI ERRORI COMMESSI. LA BONINO INDECENTE”…

Davide Vecchi per il "Fatto quotidiano"

In Senato mercoledì è andato in scena uno spettacolo di uno squallore senza limiti". Antonino Lusi è il fratello maggiore di Luigi, l'ex tesoriere della Margherita, l'ultimo senatore della Repubblica ad aver varcato l'ingresso di Rebibbia. Sindaco di Capistrello, piccolo paese in provincia de L'Aquila, feudo della famiglia Lusi, Antonino ha assistito alla seduta di Palazzo Madama. "Uno squallore, li ho visti uno a uno in volto: mentre mio fratello Luigi parlava annuivano ma poi l'hanno mandato in carcere, come per pulirsi la coscienza: sono comunque responsabilmente coinvolti anche loro".

Chi?
Cominciamo dal Pd. A febbraio hanno espulso Luigi dal partito con una procedura al limite del legittimo, senza neanche sentirlo. Capisco la scelta sul piano politico, ma non c'è stato alcun tentativo di dividere la vicenda tra giudiziaria e politica. Mercoledì in aula hanno fatto intervenire per il gruppo Zanda, uno che deve tutto a Rutelli, allucinante. Quasi una provocazione. Politicamente i lavori di mercoledì sono di una gravità infinita.

Lei i meccanismi parlamentari li conosce bene: è entrato in Senato vincendo un concorso nel 1982 da consigliere parlamentare, poi è stato segretario di commissione e capo legislativo di vari ministeri tra cui quello di Pier Luigi Bersani, l'Industria, all'epoca del primo governo Prodi.
Esatto, per questo posso dire che ho assistito a una seduta vergognosa, imbarazzante. Per quanti errori possa fare la magistratura io la preferisco comunque alla giustizia politica.

Lei è ovviamente coinvolto, mercoledì sera si è commosso.
Mio fratello è andato in carcere anche per colpe non sue. Io confido nel lavoro dei pm, aspettiamo l'interrogatorio di sabato prossimo e vediamo cosa accadrà poi parlerò se sarà necessario e di cose da dire mi creda ne ho molte.

Sui conti della Margherita che gestiva suo fratello?
Su molto, a partire dai vertici di partito: li conosco bene da ben prima di Luigi, ma non voglio irritare nessuno, non è questo il momento di polemizzare. Ripeto: confido nel lavoro dei pm e aspetto.

Mercoledì cosa l'ha maggiormente colpita?
Tutto. Il Pdl ha fatto finta di non votare ma ha garantito il numero legale. È chiaro che c'era un accordo sottobanco. Si sono assicurati Di Gregorio e hanno dato in pasto al Pd il lupo cattivo Lusi. L'intervento di Li Gotti è stato interessante: ha messo in linea tutta la debolezza sia del parere espresso dalla giunta sia di quello che sappiamo dell'indagine. Un intervento che ha costretto il suo capogruppo, Belisario, ha prendere la parola per dire "l'Idv vota per l'arresto".

Poi?
Non insista la prego, guardi. Mi ha scioccato Emma Bonino. In Aula ha risposto a mio fratello dicendo: "Io ho pagato per le mie scelte". Ha pagato? Cosa? Rappresenta un partito che a male pena arriva al due per cento, è vicepresidente del Senato, prima era a Bruxelles, poi a Roma, è stata ministro nel governo Prodi dopo esser stata nominata commissario europeo durante un governo Berlusconi; ma le pare? Che faccia tosta, neanche in Vaticano. Assurdo, uno spettacolo assurdo, indecente. non mi faccia parlare.

Allora non insisto.
Lei lo ha sentito Follini? Ho sempre avuto una grandissima stima di lui ma ieri è stato penoso, penoso. Follini ha letto un ordine di scuderia: ha sparato in un modo non degno di lui.

Dalla giunta era arrivata un'indicazione chiara.
Ecco sì, parliamo della giunta bene. Una giunta che dovrebbe esprimersi nel giuridico e finge di non sapere che l'accusa di associazione a delinquere è stata aggiunta in un secondo momento. Via, siamo seri. Fanno le personcine per bene a parole si danno un tono e poi esprimono giudizi da lavandaia, con tutto il rispetto per le lavandaie.

Capisco la sua rabbia
Nessuna rabbia, semmai delusione. Luigi ha fatto un discorso altissimo, ha recuperato una grande dignità, ha chiesto scusa per gli errori commessi e dei suoi gesti. Un discorso alto. Questo senatore pagherà un prezzo altissimo, già i miei figli e mia nuora sono stati coinvolti pesantemente in tutta la vicenda.

I suoi figli sono i nipoti a cui Lusi avrebbe dato soldi della Margherita per fargli acquistare casa, mentre sua nuora è Giovanna Petricone moglie dell'ex tesoriere oggi agli arresti domiciliari.
Ecco, la situazione è pesantissima, i miei figli sono distrutti. loro con mia nuora sono delle vittime. Io, per ora, non sono ancora indagato.

Ma hanno comprato la casa con i soldi della Margherita?
Ma neanche per scherzo. Sono distrutti da questa vicenda, non c'entrano niente. Sono vittime: hanno colpito indiscriminatamente tutti quelli che potevano ma nessuno ha fatto controlli veri, nessuno a parte la magistratura spero.

Come spera?
Io ho 67 anni, sono sindaco a titolo gratuito, ho visto molto e molto ho fatto: non mi stupisco facilmente. Mi stupirei se l'indagine sia tutta qui e spero che non sia così. Aspettiamo la prossima settimana, vediamo.

Suo fratello Luigi ha sempre detto "valgo meno della scarpa bucata di Antonino".
È un brav'uomo, ha fatto il suo lavoro bene e sta pagando per questo.

Paga anche per altri quindi?
Non insista, la prego.

 

 

ANTONINO LUSILUIGI LUSI IN SENATO IL GIORNO DEL VOTO SUL SUO ARRESTO jpegZANDA LUIGI FRANCESCO RUTELLI ROSI BINDI PIER LUIGI BERSANI EMMA BONINO LUSI E SIGNORA

Ultimi Dagoreport

tommaso labate mario giordano

DAGOREPORT - VA AVANTI IL PROGETTO DI PIER SILVIO BERLUSCONI DI “RIEQUILIBRARE” POLITICAMENTE LE RETI MEDIASET (TROPPO SOVRANISMO FA MALE ALL'AUDIENCE): L'ULTIMO ARRIVATO E' L’ACERBO TOMMASO LABATE, IN ODORE DI SINISTRA DEM, A CUI È STATO AFFIDATA LA PRIMA SERATA DEL MERCOLEDÌ - LA SUA SCELTA HA FATTO INVIPERIRE MARIO GIORDANO, SBATTUTO ALLA DOMENICA SERA CON IL SUO “FUORI DAL CORO”. E, GUARDA CASO, GIORDANO È DIVENTATO IMPROVVISAMENTE OSTILE AL GOVERNO MELONI: “NON STA DANDO LE RISPOSTE CHE SI ASPETTAVANO GLI ITALIANI, SEMBRA UN GOVERNO MELONI-FORLANI”

antonio tajani pier silvio marina berlusconi forza italia

DAGOREPORT: CHE CE FAMO CON FORZA ITALIA? È IL DUBBIO CHE ASSILLA I FRATELLI BERLUSCONI: MOLLARE AL SUO DESTINO IL PARTITO FONDATO DA "PAPI" O NE CAMBIAMO I CONNOTATI, A PARTIRE DAL "MAGGIORDOMO" DI CASA MELONI, ANTONIO TAJANI? -CON PIER SILVIO CHE SCALPITA PER SCENDERE IN POLITICA ALLE POLITICHE 2027, I DUE FRATELLI HANNO COMMISSIONATO UN SONDAGGIO SUL BRAND BERLUSCONI IN CHIAVE ELETTORALE. RISULTATO: L’8% DEI CONSENSI DI CUI È ACCREDITATO IL PARTITO, LA METÀ, CIOÈ IL 4%, È RICONDUCIBILE AL RICORDO DI SILVIO BERLUSCONI - ALTRO DATO: SE SCENDESSE IN CAMPO “UN” BERLUSCONI, I CONSENSI DI FORZA ITALIA CRESCEREBBERO FINO QUASI A RADDOPPIARSI - QUEL CHE COLPISCE È CHE IL PARTITO RACCOGLIEREBBE PIÙ VOTI CON PIER SILVIO LEADER DI QUANTI NE CONQUISTEREBBE CON MARINA - (SE SCENDE IN CAMPO, O PIER SILVIO PRENDERA' PIU' VOTI DI MELONI, STRAPPANDOLI A FDI E LEGA, E FARA' IL PREMIER OPPURE LO VEDREMO CHE PRENDERA' ORDINI DALLA DUCETTA...)

orazio schillaci gemmato meloni ministero salute

DAGOREPORT – ALLA SALUTE DI GIORGIA! IL FEDELISSIMO DELLA MELONI, IL SOTTOSEGRETARIO MARCELLO GEMMATO, È DESTINATO A ESSERE PROMOSSO A VICEMINISTRO DELLA SALUTE – MA A FRENARE LA SUA NOMINA È IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI, CHE NUTRE DUBBI SUL POSSIBILE CONFLITTO D’INTERESSI DEL SOTTOSEGRETARIO, TITOLARE DI UNA FARMACIA IN PUGLIA – BASTA VEDERE IL PROVVEDIMENTO CHE HA FATTO FELICI I FARMACISTI: ORA POSSONO VENDERE CON RICCHI MARGINI DI GUADAGNO UNA SERIE DI FARMACI CHE PRIMA ERANO NELLA CATEGORIA “ASSISTENZA DIRETTA” ED ERANO DISTRIBUITI DAGLI OSPEDALI – LA DUCETTA HA CAPITO CHE ANCHE MATTARELLA POTREBBE STORCERE IL NASO DAVANTI ALLA NOMINA DI GEMMATO, E PER ORA PRENDE TEMPO…

beppe sala manfredi catella giancarlo tancredi stefano boeri

MILANO TREMA: L’INCHIESTA SU “PALAZZOPOLI” POTREBBE INGROSSARSI – NELLA CAPITALE A-MORALE DEL PAESE, IMPRENDITORI, POLITICI E BUSINESSMAN SONO AMMUTOLITI E TERRORIZZATI DALLE POSSIBILI INDAGINI – SE IL GIP, DOPO GLI INTERROGATORI DI OGGI, DOVESSE CONFERMARE LE MISURE CAUTELARI RICHIESTE DALLA PROCURA, L’INCHIESTA TROVEREBBE NUOVO VIGORE, E LO SCANDALO ESPLODEREBBE IN MODO ANCORA PIÙ DECISO. A QUEL PUNTO IN TANTI, DI FRONTE AL RISCHIO DI FINIRE INDAGATI E INGUAIATI, POTREBBERO INIZIARE A PARLARE…

luigi lovaglio giorgia meloni giancarlo giorgetti alberto nagel milleri caltagirone

FLASH! – ENTRO LA FINE DI LUGLIO, AL MASSIMO ENTRO L’8 SETTEMBRE, ARRIVERÀ IL VERDETTO DELLA PROCURA DI MILANO SULL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO BPM, ANIMA SGR, LA DELFIN DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO E CALTAGIRONE AD ACQUISTARE IL 15% DI AZIONI MPS ATTRAVERSO BANCA AKROS, MERCHANT BANK DEL BPM SU SPECIFICO MANDATO DEL MINISTERO DEL TESORO DI GIORGETTI – UN VERDETTO CONTRO L’OPERAZIONE MPS È RIMASTO L’ULTIMA SPERANZA PER MEDIOBANCA E GENERALI DI NON FINIRE NELLE FAUCI DI CALTARICCONE…