emmanuel macron volodymyr zelensky

MACRON HA PESTATO UN MERDON - LA DOPPIA VISITA A MOSCA E KIEV DEL PRESIDENTE FRANCESE È STATO UN MEZZO DISASTRO: È STATO SMENTITO DAL CREMLINO SULLE PROMESSE DI DE-ESCALATION, MENTRE IN UCRAINA LO CONSIDERANO TROPPO SCHIACCIATO SUL DIALOGO CON PUTIN - IL TOYBOY DELL’ELISEO CONTINUA A INSISTERE SUL RITORNO AGLI ACCORDI DI MINSK. MORALE DELLA FAVOLA: PUTIN CONTINUA A TENERE ALTA LA PRESSIONE E SFRUTTA LE CREPE DELLA COALIZIONE OCCIDENTALE. ALLA FINE, VINCERÀ LUI (COME AL SOLITO)

 

 

 

EMMANUEL MACRON VLADIMIR PUTIN

1 - RABBIA E DELUSIONE FRA LA GENTE DI KIEV "IL FRANCESE? È LEALE CON IL CREMLINO"

Monica Perosino per "la Stampa"

 

Era dai tempi di Chirac che a Kiev non si vedeva un presidente francese, e non perché mancassero gli inviti.

 

Dal 1998 nulla, come se l'Ucraina non esistesse. Fino a ieri, quando Emmanuel Macron - che in meno di 48 ore è stato prima a Mosca, poi a Kiev infine a Berlino - è planato su Palazzo Mariinsky per incontrare il presidente Volodymyr Zelensky.

vladimir putin emmanuel macron

 

Ma prima ancora che la delegazione francese mettesse piede nella Capitale, in molti, e non solo sui social, ironizzavano sull'immagine di Macron e Putin seduti al lungo tavolo del Cremlino trasformato in un dondolo, o sulle manie di grandezza del Capo dell'Eliseo, ribattezzato l"Imperatore del mondo", e "l'amico di Putin". Insomma, un'accoglienza non esattamente da salvatore della patria.

incontro vladimir putin emmanuel macron meme 5

 

«Macron cerca a Mosca e a Kiev soluzioni alla crisi della sicurezza europea innescata da Putin. Suggerisco al Sig. Macron di provare a trovare una soluzione anche in Francia. Lo aiuterò: che ne dice di congelare i beni francesi degli oligarchi russi?», twittava ieri Daria Kaleniuk, direttrice dell'Anti-Corruption Action Centre, suggerendo al capo dell'Eliseo di «fare prima i compiti a casa» .

 

vladimir putin emmanuel macron 1

In Ucraina non perdonano a Macron l'ostinazione nel voler mantenere un "dialogo" con Vladimir Putin. Un dialogo difeso a tutti i costi anche con i Paesi dell'Europa centrale e orientale, da sempre preoccupati che leader lontani dai confini russi facciano eccessive concessioni a Mosca.

 

EMMANUEL MACRON Volodymyr ZELENSKY

«Siamo aperti al dialogo ma non supereremo le nostre linee rosse e nessuno potrà costringerci a farlo», ha messo in chiaro il ministro degli Esteri ucraino, Dmitry Kuleba, senza nascondere la freddezza di Kiev nei confronti dello sforzo del Presidente francese. Le linee rosse sono note: nessun compromesso sull'integrità territoriale dell'Ucraina, nessun negoziato con i separatisti.

 

emmanuel macron Volodymyr zelensky.

Una dichiarazione che suona come una risposta alla "soluzione diplomatica" che Macron starebbe cercando di portare a casa, cioè gli accordi Minsk secondo l'interpretazione russa, che di fatto concederebbero alle autorità separatiste del Donbass, e quindi indirettamente a Mosca, rappresentanti in parlamento e dunue un diritto di veto sulle relazioni dell'Ucraina con l'Ue e con la Nato.

minacce di guerra russia ucraina

 

Dopo tre ore di colloquio il presidente francese ha assicurato infatti di avere incassato "un doppio impegno" da parte di Ucraina e Russia a rispettare gli accordi di Minsk e ha detto di credere in "soluzioni concrete e pratiche" per arrivare a una distensione.

 

Da parte sua, quando è stato il turno del padrone di casa, il presidente Volodymyr Zelensky, è riuscito, in un'elegante acrobazia diplomatica, a glissare sulle presunte promesse di Putin ("In generale non mi fido delle parole") e ha evitato accuratamente il nodo degli accordi di Minsk.

 

incontro vladimir putin emmanuel macron meme 1

Le sue dichiarazioni dopo il «fruttuoso incontro» si sono concentrate soprattutto sulla speranza di «poter tenere al più presto dei negoziati dei vertici dei Paesi del formato Normandia» (Francia, Germania, Russia e Ucraina), e sull'investimento da 1,2 miliardi di euro per ripristinare le infrastrutture dell'Est del Paese. Ma è chiaro che per Kiev il punto sta proprio nell'adempimento degli Accordi di Minsk.

guerra in ucraina 9

 

Quelli che Macron continua a sventolare come unica strada per uscire dalla crisi. «Macron ieri ha dimostrato la sua lealtà politica alla Russia», spiega Victoria Vdovychenko, analista, docente alla Borys Grinchenko Uni versity.

 

«Ci ha portato di nuovo al punto da cui è iniziata questa crisi: l'Ucraina non voleva attuare gli accordi Minsk nell'interpretazione russa e desiderava mantenere la prospettiva di adesione alla Nato.Con la sua diplomazia "grandiosa" e "audace" Macron riporta l'Ucraina al punto in cui eravamo all'inizio dell'escalation».

 

incontro vladimir putin emmanuel macron meme 4

Con la differenza che ora «Putin vede che la sua pressione sta funzionando. Vede gli anelli deboli nella coalizione occidentale, esplora e sfrutta le crepe». Con un'aggravante: «Per Kiev mantenere la sua posizione di principio ora è più difficile, perchè adesso sarà più facile dipingere l'Ucraina come riluttante ad accettare un compromesso "ragionevole"».

emmanuel macron vladimir putin

 

 

2 - MACRON ARRIVA A KIEV CON UNA SOLA CARTA: IMPLEMENTARE GLI ACCORDI DI MINSK

Estratto dell’articolo di Micol Flammini per “il Foglio”

 

Emmanuel Macron torna in Francia come era partito, con poche certezze, qualche promessa da parte del presidente russo, Vladimir Putin, e gli auspici del capo di stato ucraino Volodymyr Zelensky.

incontro vladimir putin emmanuel macron meme 3

 

(…) A Mosca, Macron si è trovato davanti il solito Putin dal volto annoiato e minaccioso durante la conferenza stampa in cui ha alzato  i toni, abbandonandosi a una quasi dichiarazione di guerra nei confronti della Francia.

 

Raccontano che per Macron fosse molto complesso capire il presidente russo, ci sono stati problemi di traduzione e forse per questo ha lasciato che la conferenza stampa si trasformasse  in un duetto sbilanciato, in cui uno, il francese, parlava di pace, l’altro, il russo, ammiccava alla guerra.

minacce di guerra russia ucraina

 

A Kiev invece Macron si è trovato davanti uno Zelensky  disponibile, ma che sul volto aveva l’espressione di sfiducia che il presidente ucraino ha spesso. 

 

Il capo dell’Eliseo ha portato in Ucraina la proposta di implementare gli accordi di Minsk, una proposta che per il presidente ucraino è molto rischiosa anche se per il momento è vuota e non vuol dire molto: come cambiarli non è stato detto.

 

incontro vladimir putin emmanuel macron meme 2

Gli accordi di Minsk del 2015 sono vantaggiosi per la Russia che infatti insiste affinché tornino al centro delle trattative, ma per l’Ucraina sono una resa e di fatto porterebbero alla perdita di sovranità nella zona del Donbass in cui si sono autoproclamate le due repubbliche separatiste  di Donetsk e Lugansk con  a capo un governo fantoccio che riconosce soltanto Mosca.

 

vladimir putin emmanuel macron.

(…) Per Mosca gli accordi di Minsk invece rappresentano una buona leva di influenza all’interno della politica ucraina. (…) La visita di Macron non è stata il successo che lui forse si aspettava, lo aveva previsto chi dubitava della sua affidabilità come mediatore per la soluzione della crisi tra Russia e Ucraina, ma il presidente francese si è assunto un rischio molto grande.

 

L’incontro con Putin si sarebbe potuta trasformare in un’umiliazione diplomatica, non è stato così anche se  poco ci è mancato, a cominciare dall’attesa di un’ora e mezza. Ma ancora più grave è stato il malinteso sugli accordi presi.

 

Poco prima di raggiungere Kiev, Macron aveva detto di aver avuto l’occasione di accordarsi con Putin per prevenire un’escalation. Poco dopo il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha ridimensionato le affermazioni, dicendo che non c’è stato nessun accordo perché Parigi non è il capo della Nato, quindi non è possibile raggiungerne uno.

 

guerra in ucraina 8

(…) Putin è stato  contestato per una frase detta durante la conferenza stampa con Macron riguardo all’accettazione degli accordi di Minsk da parte dell’Ucraina: “Ti piace o non ti piace, resisti paziente bellezza mia”.

 

Parte della stampa internazionale aveva preso la frase come una citazione di una canzone punk che parlava di necrofilia, in tanti avevano condannato il linguaggio violento del presidente, che in realtà non voleva citare una canzone punk ma ha fatto ricorso a un’espressione russa  usata per dire a qualcuno che deve fare una cosa, anche se controvoglia.

 

MACRON PUTIN

Spesso è rivolta ai bambini che fanno i capricci. Putin voleva comunque dire all’Ucraina: ti piaccia o no, gli accordi si faranno. Zelensky ha però messo l’accento su un’altra parte della frase di Putin, e non c’entra la necrofilia. Prima ha detto che è corretto chiamare l’Ucraina bellezza, perché in effetti è  bella.

 

Poi ha parlato della pazienza e della resistenza di Kiev: “La nostra  pazienza  viene dalla nostra saggezza e influenza il nostro modo di rispondere a queste provocazioni con dignità”.

 

VLADIMIR PUTIN DURANTE IL FACCIA A FACCIA CON EMMANUEL MACRON

Macron era lì vicino, ascoltava, forse a Kiev la traduzione era migliore che a Mosca, ma sapeva già che questo viaggio è stato un ritorno al punto di partenza: la Russia che  promette di  cambiare gli accordi e l’Ucraina che va a scoprire il bluff, si fa vedere pronta a discutere e davanti si trova sempre il solito muro. Succede dal 2014.

 

guerra in ucraina 7guerra in ucraina 5guerra in ucraina 6putin macron

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO

giorgia meloni antonio tajani maurizio casasco marina pier silvio berlusconi salvini

DAGOREPORT - TAJANI, UNA NE PENSA, CENTO NE SBAGLIA. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CI HA MESSO 24 ORE AD ACCORGERSI CHE GIORGIA MELONI HA STRACCIATO UNO DEI SUOI CAVALLI DI BATTAGLIA IN EUROPA: IL SUPERAMENTO DEL DIRITTO DI VETO. IL MINISTRO DEGLI ESTERI È RIUSCITO A PARTORIRE SOLO UNA DICHIARAZIONE AL SEMOLINO (“HA DETTO LA SUA OPINIONE, IO PENSO INVECE CHE SI DEBBA FARE QUALCHE PASSO IN AVANTI”), MENTRE È STATO ZITTO DI FRONTE ALLE INVETTIVE ANTI-RIARMO E CONTRO L’UE DEI PARLAMENTARI LEGHISTI. IL POVERINO È ANCORA STORDITO DALLA PROMESSA, SCRITTA SULLA SABBIA, CON CUI L'HA INTORTATO LA DUCETTA: SE FAI IL BRAVO, NEL 2029 TI ISSIAMO AL QUIRINALE AL POSTO DI MATTARELLA (E CI CREDE DAVVERO) – IN TUTTO QUESTO BAILAMME, TAJANI PROVA A METTERE LE MANI SULLA CONSOB CON UNA MOSSA DA ELEFANTE IN CRISTALLERIA: NOMINARE IL DEPUTATO AZZURRO MAURIZIO CASASCO. MA SI È DIMENTICATO DI COORDINARSI CON LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON L’HA PRESA BENE…

donald trump vladimir putin benjamin netanyahu volodymyr zelensky

DAGOREPORT – TRUMP HA FINALMENTE CAPITO CHE NON POTEVA PERMETTERSI, COME È SUCCESSO A FERRAGOSTO IN ALASKA, DI FARSI PRENDERE DI NUOVO PER CULO IN MONDOVISIONE DA PUTIN - L’INCONTRO DI BUDAPEST NON POTEVA ASSOLUTAMENTE FINIRE CON UN NUOVO FALLIMENTO, MA DI FRONTE AL NIET DI MOSCA A OGNI COMPROMESSO, HA DOVUTO RINUNCIARE – ORA CI SONO DUE STRATEGIE: O RIEMPIE KIEV DI TOMAHAWK, MISSILI IN GRADO DI COLPIRE IN PROFONDITÀ LA RUSSIA, OPPURE SCEGLIE LA STRADA MORBIDA CHE VERRÀ LANCIATA DOMANI DAL CONSIGLIO EUROPEO (L’INVIO A KIEV DI 25 BATTERIE DI MISSILI PATRIOT) – L’INNER CIRCLE “MAGA” LO PRESSA: “L’UCRAINA? LASCIA CHE SE NE OCCUPI L’UE” –  IN USA MONTA L’ONDATA DI SDEGNO PER LA SALA DA BALLO ALLA CASA BIANCA - LA STRIGLIATA A NETANYAHU DEL TRIO VANCE-WITKOFF-KUSHNER… - VIDEO

niaf francesco rocca daniela santanche arianna meloni claudia conte zampolli peronaci

DAGOREPORT: METTI UNA SERA A CENA…I FRATELLI D’AMERICA! -SEMBRAVA DI ESSERE IN UN FILM DEI VANZINA AL GRAN GALA DEL NIAF, 2180 INVITATI, 218 TAVOLI DA 150MILA DOLLARI OGNUNO, OCCUPATI DAI BOSS DELLE PARTECIPATE DI "PA-FAZZO CHIGI" (DONNARUMMA, CATTANEO, FOLGIERO, ETC.), JOHN ELKANN CHE HA TRASFORMATO IL GIARDINO DELL'AMBASCIATA IN UN AUTOSALONE (TRA MASERATI E FERRARI, TRONEGGIAVA UN TRATTORE!), FINANZIERI VARI E DE LAURENTIIS, IL GOVERNATORE ROCCA E SANTANCHÉ - CAUSA SHUTDOWN DEL GOVERNO USA, NON C'ERA ALCUN TIRAPIEDI DI TRUMP: DELUSI COLORO CHE SOGNAVANO, ATTRAVERSANDO L'ATLANTICO, DI BANCHETTARE CON SUA MAESTÀ "THE DONALD" E LA SUA "RAGAZZA PONPON" GIORGIA MELONI - QUELLI DEL NIAF HANNO "COPERTO" IL BUCO DELLE AUGUSTE PRESENZE INVITANDO ARIANNA MELONI, UNICO SEGRETARIO POLITICO PRESENTE, CHE HA COSÌ RICEVUTO IL SUO BATTESIMO NELL'AGONE INTERNAZIONALE - NON POTEVA MANCARE L’ONNIPRESENTE CLAUDIA CONTE CHE SI È FATTA RITRARRE INSIEME ALL’AMBASCIATORE PERONACI, GIA’ CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI PIANTEDOSI, E A QUEL MARPIONE DI PAOLO ZAMPOLLI, INVIATO SPECIALE DI TRUMP - LA PASTA SCOTTA E L’ESIBIZIONE DEL PREZZEMOLONE BOCELLI - VIDEO

matteo salvini alberto stefani luca zaia

DAGOREPORT - LUCA ZAIA MINACCIAVA DI DIVENTARE UN SERIO “PROBLEMA” PER MATTEO SALVINI E FORSE LO SARÀ: NON POTENDO IL “DOGE”, PER ORDINE DI SALVINI IN COMBUTTA CON MELONI, GUIDARE UNA LISTA A SUO NOME, UNA VOLTA SBATTUTO A CAPOLISTA IL SUO ENTUSIASMO POTREBBE SCEMARE E LA LEGA IN VENETO CORRE IL RISCHIO DI UN SORPASSO DI FRATELLI D'ITALIA - EVENTUALITA' CHE METTEREBBE DI NUOVO IN DISCUSSIONE LA LEADERSHIP DEL "CAPITONE" - I RAS LOCALI HANNO CRITICATO PER ANNI SALVINI, SENZA MAI AVERE IL CORAGGIO DI SFIDUCIARLO. QUESTA VOLTA, TRA UN VANNACCI CHE SI PRENDE I PIENI POTERI NEL PARTITO E I MALUMORI PER LA "CESSIONE" DELLA LOMBARDIA A FDI, UN FLOP IN VENETO POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO - SE SALVINI NON RIDE IN VENETO, ELLY SCHLEIN POTREBBE PIANGERE IN CAMPANIA: IL GRILLONZO ROBERTO FICO NON ENTUSIASMA E FA INCAZZARE DE LUCA CON LE SUE LEZIONCINE ETICHE SUI CANDIDATI. TANT'E' CHE TRA I FEDELISSIMI DI DON VICIENZO È PARTITO IL FUGGI FUGGI VERSO LE SIRENE DELLA DESTRA DI POTERE...