renzi pd macron

LA MACRONATA DEL CAZZARO DA RIGNANO – I MINISTRI PD CONTRO IL SEGRETARIO: “IL PARTITO NON E’ DI SUA PROPRIETA’”. E RENZI PENSA AD UNA LISTA PERSONALE CHE INNESCHEREBBE UN’ALTRA, INEVITABILE, SCISSIONE – CADUTI NEL VUOTO GLI APPELLI A PRODI: IL PROF PRIMA VUOLE VEDERE MATTEO SCONFITTO ALLE POLITICHE

 

Goffredo De Marchis per “la Repubblica”

 

L' ordine del giorno della direzione di lunedì è stata la goccia finale: 1) avvio della campagna elettorale 2) vitalizi. E la Sicilia? E il pericolo concreto di arrivare terzi alle elezioni? Semmai, il richiamo alle pensioni dei parlamentari assomiglia piuttosto a una sfida da consumare dentro il partito visto che buona parte dei senatori dem non è favorevole all' abolizione. Come dire: c' è un segretario contro il suo partito, che in nome della campagna elettorale è pronto a sacrificare la breve storia democratica.

 

RENZI MACRON

«Renzi vuole trasformare il Pd in una bad company o, se va bene, in un suo alter ego», si sente dire dai parlamentari vicini ad Andrea Orlando. Punta a fare il Macron italiano libero dai vincoli di una forza politica. E se va male nel 2018, pace. Lui porta in Parlamento una pattuglia di fedelissimi e ci riprova al prossimo giro, dicono in molti. La voce gira e si alimenta anche un po' da sola. «Se è così allora non potremo stare a guardare. Non si potrà attendere oltre. Significherebbe non solo la nostra morte, ma la morte dell' intero progetto».

 

Si affaccia, in questo modo, il rischio di una nuova scissione a lento rilascio, tra dubbi, contatti e tempo che scorre inesorabile verso il voto di primavera. Gianni Cuperlo oggi incontra il presidente del Senato Piero Grasso, sempre più leader in pectore della sinistra. Alla sua porta si è creata una fila di persone che vuole parlare e capire. Cuperlo si interroga: «Posso rimanere nel Pd?».

RENZI FRANCESCHINI

 

Andrea Orlando e Dario Franceschini attendono le prossime mosse di Renzi anche se il comunicato di ieri mattina ha chiarito che non ci margini di discussione, che le aperture a alleanze future sono limitate, contenute e che la campagna elettorale sarà condotta all' arrembaggio secondo le forme e i contenuti del segretario. Il ministro della Cultura ha lanciato la ciambella di un' alleanza in cui ognuno ha il suo leader, modello centrodestra. Appello che ha trovato solo reazioni negative fuori dal Pd e dentro mugugni e perplessità.

 

Franceschini ha confidato agli amici che si sarebbe aspettato il sostegno «dei padri nobili», ovvero Prodi, Veltroni, Parisi. Ma niente, silenzio. Certo, non è una formula che si può realizzare nell' immediato, Franceschini è convinto che «quando smetteranno di ragionare con la pancia» anche in Mdp faranno i conti sui collegi da vincere per non lasciare il successo alle destre e rendere il centrosinistra «residuale». Ma il silenzio di Prodi è tutt' altro che casuale o frutto di distrazione.

prodi parisi

 

La ex portavoce del Professore, Sandra Zampa, viene fermata a ogni passo in Transatlantico dai suoi colleghi.NLa supplica è: «Ti prego, chiedi a Romano di intervenire». Un' ultima spiaggia, la voce che nessuno può ignorare. Prodi però fa sapere: «Non parlo e non parlerò. Il tempo è passato, non c' è più niente da fare. Andiamo incontro a una sconfitta epocale e poi vedremo ». Non starà vicino al Pd, non si affiancherà alle liste intorno al Pd. Fuori da tutto, ma la sua distanza pesa soprattutto su Renzi.

 

renzi grasso mattarella

Orlando pensa che ora che gli scissionisti hanno trovato una figura come Grasso la coalizione con il Pd di Renzi è l' ultimo dei loro desideri. Franceschini invece crede che il tema sia aperto, che la legge elettorale ha una sua forza nel cambiare le cose, anche con la presenza di Renzi in campo. Con Paolo Gentiloni al posto del segretario in versione front man si potrebbe aprire un tavolo con Mdp: limare il Jobs act sui licenziamenti, correggere la Buona scuola, cancellare il superticket già in questa manovra di bilancio. Questo dicono gli orlandiani. Provarci almeno. E non parlare più di nomi, perché Grasso risolve il problema della leadership e perché solo i programmi possono convincere la sinistra a cedere, altrimenti non hanno senso, non hanno futuro.

 

mattarella e gentiloni

Ma Renzi non cederà lo scettro, più chiaro di così. Sfumerà il tema della candidatura a premier, dirà come ha fatto Ettore Rosato che Gentiloni comunque c' è, ma non dirà mai "tocca a un altro". Allora i ministri aspettano, anche perché sia il premier sia Sergio Mattarella si sono raccomandati: niente rese dei conti ora, mettiamo in sicurezza la legge di bilancio. Però in tanti vogliono capire: il progetto Macron, che mette in conto la sconfitta, è solo una voce? Se è di più, tutto può succedere. Anche una nuova e definitiva scissione.

Ultimi Dagoreport

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DIGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…