comey

AMERICA FATTA A MAGLIE - TANTO TUONÒ CHE SCESERO DUE GOCCETTE D'ACQUA DALLA TESTIMONIANZA DEL PRODE EX DIRETTORE DELL'FBI, E LE RIVELAZIONI CHE AVREBBERO DOVUTO DISTRUGGERE LA PRESIDENZA TRUMP E ACCOMPAGNARLA TRIONFALMENTE VERSO IGNOMINIOSO IMPEACHMENT, SONO DELLE BALBETTANTI IMPRESSIONI - ECCO LE COSE CHE NON LEGGERETE SUI GIORNALI ITALIANI, APPECORONATI SULLE POSIZIONI DEI DEMOCRATICI

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

Drudge, che è un vero burlone,  lo chiama già Super Thursday,  il super giovedì , come si chiama un grande giorno elettorale.  solo che è Super per Trump, non per i nemici che con la testimonianza di oggi dell'ex direttore dell'FBI pensavano di chiudere la partita del l'impeachment o almeno di aprirla.

james comeyjames comey

 

Invece il vecchio Comey ha chiuso al peggio una carriera già piena di buchi neri e che nell'anno elettorale tra investigazioni mai portate a termine sulle mail di Hillary Clinton, e un  Russiagate mai dimostrato, è definitivamente rotolata nella polvere.

 

I senatori della Commissione intelligence hanno fatto il loro dovere, soprattutto Marco Rubio, il senatore della Florida di origini cubane, già avversario di Trump nella campagna. Ma non ci voleva un politico di razza, solo buon senso e buona fede per capire che l'intera vicenda era stata gonfiata artatamente.

 

Perché prendeva appunti riservati sugli incontri col presidente? “ Ero onestamente preoccupato che potesse mentire sulla natura dei nostri incontri e ho pensato che fosse importante documentarsi. Ho pensato: questa cosa mi preoccupa e mi disturba, meglio dirlo al mio vecchio amico professore universitario e lui lo dira’ ai giornali”.

 

james comey fbijames comey fbi

Ma di concreto che cosa è accaduto? “Beh la mia esperienza mi ha suggerito che mi sarebbe stato chiesto qualcosa in cambio del lavoro che mi volevo tenere”’. Ma Trump è mai stato sotto inchiesta? “No, non finché io sono stato direttore del Fbi.”’

 

Sull'ex Attorney General Loretta Lynch “voleva mettere sullo stesso piano il linguaggio della campagna col nostro linguaggio e questo mi ha fatto sentire a disagio”’.

 

Tanto tuonò che scesero due goccette d'acqua dalla testimonianza del prode ex direttore dell'FBI, e le rivelazioni che avrebbero dovuto distruggere la presidenza Trump e accompagnarla trionfalmente verso ignominioso impeachment, sono delle balbettanti impressioni, la più scottante delle quali è che in un veloce faccia a faccia il presidente disse a Comey che da lui si aspettava lealtà, loyalty.

 

Ora nella parola lealtà, tanto più se detta da un leader a un suo nominato in una carica delicata, non sembrerebbe comparire una connotazione di corruzione o di negoziazione o di qualunque compromesso al ribasso.

 

james comeyjames comey

L'ex direttore dell'FBI dice che rispose che avrebbe garantito honesty, onestà, e si potrebbe aprire un dibattito filologico su quale delle due parole sia più adatta nel rapporto tra un presidente degli Stati Uniti e il direttore dell'agenzia di investigazioni; ma solo dibattito sarebbe, ed è difficile credere che valga la pena scomodare da mesi commissioni del Congresso, relazione di senatori e deputati, dichiarazioni allarmate,  articoli dei giornali tutte fondate su leaks, spiate e rivelazioni sempre anonime, e sentire alimentare un dibattito.

 

Trump espresse anche la speranza che l'inchiesta sul generale Flynn e i suoi incontri con l'ambasciatore russo si fermasse una volta che Flynn aveva lasciato il posto di consigliere per la sicurezza nazionale, e aggiunse “è un brav'uomo” Tutto qui. Inopportuno? Può darsi. Ricattatorio, no.

 

loretta lynchloretta lynch

Insomma, se Cia, Fbi, Nsa, quel pezzo di Partito Democratico in mano a Obama e ai Clinton, vogliono impeach il presidente eletto dagli americani a loro dispetto, si devono inventare qualcosa di meglio. Quanto a noi, il presidente Trump chiama MSM, mainstream media, alcuni giornali e televisioni americane che propagano secondo lui e non solo secondo lui fake news, notizie bufala, ma se avesse la ventura di leggere oggi gli stessi inverecondi media italiani che  durante la campagna del 2016 non  arrivano capito nulla , vedrebbe che quanto a bufale non hanno niente da invidiare a New York Times o Cnn.

 

DONALD TRUMP JAMES COMEYDONALD TRUMP JAMES COMEY

Per la serie notizie che non leggerete, l'ex direttore dell’Fbi  è comparso davanti alla Commissione Intelligence del Senato e si è rifiutato di comparire di fronte a quella della Giustizia, nonostante una richiesta dei rappresentanti dei due partiti. Ha altresì rifiutato di rispondere a sette domande scritte della Commissione, che tentavano di capire come il suo cosiddetto memoriale fosse finito distribuito alla stampa e dove materialmente sia ora.

 

Comey si e’ rifiutato sostenendo che oggi è un privato cittadino. Chi era allora quello che ha testimoniato in diretta tv stamattina? La Commissione Intelligence gli ha forse lasciato sperare un trattamento di favore che quella di Giustizia non gli avrebbe garantito?  Non è andata così. Non deve forse dire una volta per tutte se Trump era o no oggetto dell'Investigazione sulla Russia che lui stesso come capo dell' FBI ha supervisionato?

 

Infine, come scrive il Wall Street Journal, che si distingue come uno dei pochissimi grandi quotidiani corretti con la presidenza Trump e con questa brutta vicenda, per quale ragione non fornisce copia del suo memoriale, ammesso che esista, o non dice dove  questo memoriale è conservato?

obama, susan rice e samantha powerobama, susan rice e samantha power

 

Perché non chiarisce il ruolo di 3 ex ministri di Obama, l'ambasciatore alle Nazioni Unite, il consigliere per la sicurezza nazionale, l"attorney general, tutte e tre nominate come persone al corrente dei fatti in una indagine ancora una volta legata ai Leaks, a rivelazioni che da lì non sarebbero dovute partire.

 

Le tre signore, Susan Rice, Loretta Lynch, Samantha Power, chiesero nomi di persone che facevano parte dello staff di Trump già eletto e che dovevano restare riservati anche se persone sorvegliate e quei nomi sono finiti sui giornali. Questa mattina Comey si è limitato a parlare vagamente dell'ingerenza dell'ex Attorney-General di Obama. Ma è una storia tutta da scrivere.

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...