stoltenberg nato trump juncker

PRIMARIE FATTE A MAGLIE - A LEGGERE I GIORNALI ITALIANI, IL SEGRETARIO DELLA NATO AVREBBE SBEFFEGGIATO TRUMP E RISTABILITO L'ONORE DELL'ALLEANZA ATLANTICA. È UNA BUGIA CLAMOROSA - GLI AMERICANI, OBAMA IN TESTA, PENSANO CHE GLI EUROPEI SIANO DEI ''PERDITEMPO INAFFIDABILI'' CHE SI APPROFITTANO DELL'ESERCITO USA

stoltenberg obamastoltenberg obama

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

A leggere dai giornali italiani, il segretario generale della Nato è andato in visita a Washington, ha gonfiato il petto, ha risposto picche a quel clown di Donald Trump, ristabilito l’onore dell’Alleanza e degli europei, e il mondo che conta americano gli è andato dietro, tutti ugualmente inorriditi, a partire dal presidente Usa.

 

Bugia, disinformatia, vedete voi. In realtà a Capitol Hill, a porte chiuse, gli stessi senatori che fanno gli snob con Trump hanno incastrato per un’ora il norvegese e ce l’avevano soprattutto con la Germania, quarta economia mondiale, e con il fatto che solo cinque Stati membri su ventotto spendono la cifra minima del due per cento del prodotto lordo per la difesa.

 

stoltenberg erdoganstoltenberg erdogan

Nelle parole del senatore Bob Corker, Tennessee, presidente della commissione Esteri del Senato: “Si comportano come dei perditempo inaffidabili, gliel’ho detto a Monaco, a Davos, in qualsiasi forum dove ci fossero europei, e risultato zero!” Intendiamoci, niente di diverso da quanto, quando era segretario alla Difesa nel 2011, disse Leon Panetta, spiegando che “ la riluttanza agli investimenti nella Nato da parte degli europei erode la volontà politica di fare qualcosa per loro”.

juncker stoltenbergjuncker stoltenberg

 

E anche Obama, intervistato dall’Atlantic, ha parlato di alleati “free riders”, che viaggiano senza biglietto, lamentando l’inconcludenza di alleanze che lasciano il carico delle missioni agli Stati Uniti

 

La percezione dei politici riflette quella popolare, con un dato recente allarmante: dovesse essere necessaria una difesa dei Paesi partner da aggressione russa, ipotesi considerata reale e imminente, il 69 per cento dei repubblicani dice che Washington sia pur obtorto collo deve fornire assistenza militare, ma tra i democratici la percentuale è scesa al 47 per cento. Sarà anche cattivo Trump, ma è in folta compagnia.

STOLTENBERG jpegSTOLTENBERG jpeg

 

Torniamo alle cronache virili del viaggio di Jens Stoltenberg, da un quotidiano italiano a caso, Il Giornale, che lo descrive mentre gliele canta mica male a Trump. "La prima e unica volta in cui è stata invocata la clausola di difesa e sicurezza collettiva del Patto Atlantico - ricorda - è stata dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, e lo si è fatto a sostegno degli Stati Uniti. Allora gli europei si affrettarono ad aiutare i nostri alleati americani, e ciò costituisce un esempio di come si mobilitano per loro quando è necessario".

 

Altro che carattere "obsoleto" imputato alla Nato da Trump per la nomination repubblicana alle presidenziali di novembre, e al "costo eccessivo" che continuare a farne parte comporterebbe a suo dire per gli Stati Uniti”.

 

Secondo il cronista de Il Giornale, Stoltenberg ha infine ribaltato i concetti esposti da Trump, puntualizzando come in Europa molti governi "sappiano benissimo" di dover aumentare la spesa militare per poter così dipendere meno dal sostegno statunitense. "Nel 2014 infatti hanno concordato di migliorare i loro investimenti nel settore, e il 2015 è stato il primo anno positivo in tale direzione".

 

donald trumpdonald trump

Conclusione rassicurante: “Da Trump avevano preso le distanze non solo il presidente uscente, Barack Obama, ma anche il suo principale rivale in campo repubblicano, Ted Cruz, e l’avversaria democratica Hillary Clinton”. Tutti tranquilli di qua dell’Oceano, ma di là?

 

Di là, a Stoltenberg, che ha ascoltato zitto e buono, i senatori e membri dell’Amministrazione hanno ricordato di essere stufi degli alleati europei che prendono per garantito lo sproporzionato quantitativo di denaro americano, e che oggi non intendono farsi superare da Trump sulla spinosa vicenda , visto che è diventata una issue, un punto cardine della campagna elettorale.

donald  trumpdonald trump

 

“Gli ho fatto presente- dice Corker ,e si riferisce a Stoltenberg- che c’è un populismo che sta prendendo piede nel nostro Paese nei due schieramenti politici. Il popolo americano si è accorto di spendere al di sopra dei propri mezzi , e quando la controparte europea non onora i propri obblighi come dovrebbe, prima o poi si arriva al punto di rottura”. In soldoni sono 649,0 miliardi di dollari solo l’anno scorso, ovvero il 72 per cento del bilancio, pagato dagli Stati Uniti, contro 251 miliardi, meno del 28 per cento, da tutti gli altri.

LEON PANETTA LEON PANETTA

 

Commenta Robbie Gramer, esperto Nato al Consiglio Atlantico :” Non era mai accaduto che la Nato fosse all’attenzione di una campagna elettorale. E’ esplosa e ha colto di sorpresa i politici sapere quanto gli americani si sentano frustrati nella relazione con gli alleati, anche perché la Nato a questa frustrazione non ha saputo dare alcun messaggio di risposta”. Ma il cattivo è Trump, e il segretario generale dell’Alleanza racconta balle a solerti cronisti.

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…