donald trump michael moore

AMERICA FATTA A MAGLIE - LE DIECI REGOLE DI MICHAEL MOORE PER CACCIARE TRUMP, LA LOTTA PER CHI PRENDE IL CONTROLLO DEL PARTITO DEMOCRATICO, IL PIANO TRUMP PER RISPARMIARE MILIARDI TAGLIANDO OBAMACARE E STRUTTURE PUBBLICHE, IL ‘NEW YORK TIMES’ CHE ACCAREZZA I FRATELLI MUSULMANI, I GIORNALI CHE PARLANO DI ‘DEPORTAZIONE’ QUANDO SI RIMANDANO A CASA PROPRIA CRIMINALI CONDANNATI

michael mooremichael moore

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

Polemiche fresche del giorno dagli Stati Uniti d'America in Revolution. I Transgender, che secondo il New York Times sono un milione e 400.000 nell'intero Paese, ovvero meno dello 0,50% a occhio dovranno confidare nella bontà degli Stati per scegliere la toilette nella quale entrare, ma gli studenti della università del Michigan uniti nell'Associazione combattente students4justice, neri e di colore e ai quali si sta costruendo un centro in mezzo al Campus costato 10 milioni di dollari, vogliono di più, uno spazio tutto loro, permanente, per organizzarsi e fare il lavoro di “giustizia sociale".

michael moore trumplandmichael moore trumpland

 

Bella l'auto segregazione militante vero? Poi dice che i bianchi hanno votato tutti per Trump. Michael Moore finge di stilare 10 regole serie che servirebbero a far fuori rapidamente l'odiato nemico, ma in realtà punta su telefonate dei cittadini, che sono uno strumento abbastanza tradizionale e sulle manifestazioni continue delle donne, altra vecchia storia.

 

Poi dice che sta per essere scelto un capo del Partito Democratico in grado di riportare l'unità, ma a dare un'occhiata all'incontro e ai candidati a guidare il partito, in dibattito ad Atlanta, tutto si vede tranne che unità, soprattutto non è affatto detto che vinca un barricadero di quelli che piacciono a lui.

 

 Michael Moore ha un bel raccomandarsi al Partito Democratico e al suo nuovo leader che verrà ma gli otto candidati tra i quali personaggi come l'ex segretario al lavoro Tom Perez e il super liberal deputato del Minnesota, Keith Ellison, venerdì ieri si sono scornati durante un dibattito organizzato dal CNN per definire una strategia atta a contrastare Trump e a presentarsi come chiara opposizione politica al suo messaggio.

keith ellisonkeith ellison

 

Il Comitato ha 447 componenti, mancavano i big che hanno messo il partito in queste condizioni, Ellison si è ridotto a sollevare di nuovo la legittima questione del l'impeachment in spregio alla logica dei numeri, rivendicando il conflitto interessi del presidente. Poi si è lamentato che Trump abbia vinto perché ha rubato il messaggio l'agenda e i valori del Partito Democratico, che è sempre stato dalla parte dei lavoratori. Chissà come mai.

 

Di fatto aleggia sul partito il fantasma del mistero mai chiarito sulle primarie Clinton- Sanders, ovvero come siano state alterate a favore della Clinton, e tenta di prendersi il potere un gruppo liberal denominato we will replace you, ti faremo fuori, che praticamente vuole sfidare con primarie alternative i democratici che a loro parere non si oppongano duramente a tutto ciò che fa Trump in ogni momento.

 

Che poi, come gli ha ricordato qualcuno dei meno esagitati, come il presidente del partito in South Carolina, Jaime Harrison, il modo migliore per consegnare ancora anche a metà mandato la maggioranza e la vittoria al Congresso ai repubblicani.

 

jaime harrisonjaime harrison

Se la cavano meglio a fingere di essere d'accordo con Donald Trump, che pure per tante cose non li convince, i conservatori riuniti in convegno annuale a Washington, e che aspettano il verbo del presidente e del suo vice. 10000 attivisti conosciuti come CPAC sono già pronti a salutare il presidente come il nuovo Reagan, ma dietro il giubilo giustificato ci sono alcune preoccupazioni, in particolare quelle sul free trade, il libero commercio, e la mancata chiarezza sul pacchetto del taglio delle tasse, ovvero se l'idea che ha in mente Trump e che dovrebbe rivelare entro pochi giorni, che parte dalla taglio alle imprese, coincida col pacchetto complessivo che hanno preparato in Congresso i repubblicani.

 

L'altro elemento di dissidio è che ancora non si capisce che cosa il presidente intenda fare della discussa e terribile riforma dell'assistenza sanitaria nota come Obamacare. Non c'è da stupirsi, in queste possibili polemiche c'è tutta la non ortodossia del presidente rispetto al mondo tradizionale conservatore. Sentiamo che cosa dirà se e come li rassicurerà’.

 

hillary clinton e bernie sandershillary clinton e bernie sanders

Per esempio potrebbe rassicurarli , spaventando invece molti altri, col discorso del piccolo governo, ovvero del taglio della spesa pubblica. Che fu cavallo di battaglia di Ronald Reagan e che certo Barack Obama ha devastato. Il governo, ha anticipato Trump, dovrà fare di più con meno perché la nazione è nel disastro finanziario. E ha precisato che sfortunatamente è stato ereditato un bilancio disastroso, una situazione che rischia di andare fuori controllo, con il debito della nazione a circa 20 trilioni di dollari.

 

All'inizio di marzo verrà fuori il nuovo budget che, sostiene la Casa Bianca, farà in modo di far risparmiare miliardi e miliardi. Come? Il discorso ufficiale sarà tenuto il 28 febbraio, martedì prossimo. Per ora bisogna accontentarsi di rassicurazioni vaghe, ma è chiaro che I tagli riguarderanno proprio la sanità, educazione, l'assistenza nei ghetti, la riduzione del numero di impiegati federali. Ed è evidente che Trump conta su una forte ripresa dell'economia grazie ai tagli delle tasse alle aziende.

bernie sanders hillary clintonbernie sanders hillary clinton

 

 Sul fronte dei media, che è come il fronte occidentale, nessuna novità, se non che il New York Times si è messo a sponsorizzare i Fratelli Musulmani e pubblica lettere di un suo leader dal carcere del Cairo, perché paventa una decisione imminente della Casa Bianca che dichiarerebbe organizzazione terroristica i Fratelli musulmani. Sai che scoperta!

 

Certo, c'è sempre l'Unione Europea che li finanzia, e Tony Blair si prese dirittura come consulente il loro uomo chic in Europa, Tariq Ramadan, ma l'unica differenza tra Fratelli musulmani al comando, come è stato in Egitto, o infiltrati in guerriglia, e quelli distribuiti nei salotti delle capitali occidentali, e’ nell'arte della dissimulazione, il progetto eversivo è lo stesso.

 

Va anche molto di moda la parola deportazione, e deportare, per indicare l'espulsione di clandestini con carichi penali che vengono riaccompagnati verso la patria di origine, e il termine deportazione viene entusiasticamente copiato da tv e giornali italiani in spregio a qualsiasi rispetto per la lingua, che vuole che deportare significhi portar via da casa qualcuno verso un luogo di detenzione, come la storia insegna.

 

tariq ramadamtariq ramadam

Scrive il New York Sun, giornale conservatore che quando uscì piaceva tanto ai liberali di casa nostra col sopracciò, che giornali e tv americane si sono comportati come partito in campagna elettorale, il vero terzo partito o se preferite una appendice vistosa e rumorosa del partito di Hillary Clinton, e che ora non riescono ad accettare la realta’ ne’ come e quanto abbiano perso. Dice il Sun giustamente che tale scorno è comprensibile ma non giustificabile, è che tutto il disastro dell'informazione dall’ 8 novembre in avanti deriva da questo errore dal quale sarà molto difficile per i media riprendersi. Vedremo.

 

 Intanto, tanto per mettere pace il discusso presidente di progetto Veritas, un gruppo conservatore che per statuto denuncia false notizie, tira fuori chilometri di registrazioni che però risalgono al 2009, rubati nella redazione della Cnn, dalle quali registrazioni si evince, e’ l'acqua calda, che un produttore capo definiva la rivale Fox News orribile e insopportabile, e censurava qualsiasi possibilità di dibattito sul cambio climatico e il riscaldamento globale. Roba vecchia, ma dal fronte occidentale tutto fa brodo, e potrebbe essere un preavviso di qualcosa di più fresco e recente.

Ultimi Dagoreport

vladimir putin roberto vannacci matteo salvini

DAGOREPORT: ALLARME VANNACCI! SE L’AMBIZIONE DETERMINATISSIMA PORTASSE IL GENERALISSIMO A FAR SUO IL MALCONCIO CARROCCIO, PER SALVINI SAREBBE LA FINE - E IL "VANNACCISMO ALLA VODKA", CIOE' FILO-RUSSO, ALLARMA NON POCO ANCHE GIORGIA MELONI – CON LA CONQUISTA DI CIRCA UN TERZO DEL CONSENSO ALLE EUROPEE, VANNACCI POTREBBE FAR DIVENTARE LA "PREVALENZA DEL CREMLINO" GIA PRESENTE NELLA LEGA DI “SALVINOVSKIJ” DEFINITIVAMENTE DOMINANTE - L’EX PARÀ SI BAGNA PARLANDO DI PUTIN: “NEGLI ULTIMI VENT’ANNI, HA FATTO RIFIORIRE LA RUSSIA’’ - SE RIUSCISSE A ESPUGNARE LA LEGA, IL GENERALISSIMO CHE FARÀ? MOLLERÀ LA "CAMALEONTE DELLA SGARBATELLA", CHE ABBRACCIA ZELENSKY E ELOGIA GLI UCRAINI PER LA LORO “RESISTENZA EROICA”, DECISO A SFIDARE I FRATELLINI SMIDOLLATI D’ITALIA CHE HANNO MESSO IN SOFFITTA IL BUSTO DEL DUCE E I SILURI DELLA DECIMA MAS? - I VOTI DELLA LEGA SONO IMPRESCINDIBILI PER VINCERE LE POLITICHE DEL 2027, DOVE L’ARMATA BRANCA-MELONI DUELLERA' CON UN INEDITO CENTROSINISTRA UNITO NELLA LOTTA...

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO